Ace Combat 7: Skies Unknown Deluxe Edition, un piccolo miracolo tecnico – Recensione Switch

La recensione dell’edizione Switch del simulatore di volo di Bandai Namco, un altro porting “impossibile” per la console Nintendo, che però funziona alla grande e mostra i (pochi) muscoli della piattaforma ibrida

di Jacopo Retrosi

L’incredibile successo commerciale di Nintendo Switch ha convinto numerose case nel corso degli anni a finanziare lo sviluppo di porting che definiremmo “impossibili” per la piccola console ibrida, spesso con risultati catastrofici (basti pensare a Mortal Kombat 1), castrati rispetto alle versioni di riferimento, o direttamente in cloud streaming, per ovviare alla radice alle lacune tecniche della piattaforma.

Quando venne annunciata una versione Switch di Ace Combat 7: Skies Unknown, uno dei giochi preferiti del sottoscritto, non ci è voluto molto per farsi travolgere dal pessimismo, immaginando chissà quali orrori scenici e prestazionali sarebbero usciti fuori da un gioco che non era stato progettato per girare sul minuto hardware firmato Nintendo. Passano i mesi, il software esce sull’eShop e nei negozi specializzati, per cui ci facciamo coraggio, lo avviamo, e non potete immaginare la nostra sorpresa nello scoprire che Ace Combat 7 su Switch funziona alla grande. 

Togliamoci subito il dente: no, dal punto di vista visivo il titolo non è lo stesso gioiello delle sorelle maggiori; il colpo d’occhio forse lo è, ma appaiono subito evidenti la risoluzione minore, il taglio delle performance a 30 fotogrammi al secondo, con sporadici cali nelle situazioni più concitate, il terreno soffre di pop-up quando si scende di quota, e in generale gli effetti appaiono meno nitidi e gradevoli. Però a parte questo c’è tutto: scie, esplosioni, pulviscoli, nubi, nulla è stato tagliato dal pacchetto, e questo evidenzia il punto più importante: l’esperienza è grossomodo la stessa.

Il sottoscritto ha giocato per quasi un centinaio di ore all’originale su PC, conosce a menadito tempistiche, ritmi e “flow” di ogni missione della campagna e di buona parte degli aerei del roster: avrebbe subito notato eventuali imperfezioni nel sistema di controllo e nel bilanciamento dell’opera una volta ridimensionata per il piccolo schermo di Switch. E invece una volta impugnati i Joy-Con c’è voluto davvero poco per ritrovare il passo, pur considerando un po’ di ruggine e l’assenza per la prima run di tutte le migliorie acquistabili dall’albero degli aerei. Mancavano all’appello poi la difficoltà Asso e l’adorato Strike Wyvern (entrambi da sbloccare), ma per un rapido ripasso il livello Difficile e l’ingombrante Raven sono andati più che bene. 

Questo per dire che pure agli occhi di un veterano il lavoro svolto da Bandai Namco per traghettare Ace Combat 7 sulla console Nintendo è stato davvero encomiabile. Vero, la fluidità monca si nota un po’ nelle manovre di precisione, e la risoluzione ridotta rovina gli scenari particolarmente illuminati o pieni di bersagli da agganciare, così come i colori più saturi tendono a “ottenebrare” i cieli di gioco, ma se volete provarlo e non avete alternative non sentitevi trattati come acquirenti di scarto. Ace Combat 7 su Switch è un prodotto solido e più che funzionale, che non perde nulla dello smalto che ha riportato in auge il franchise 5 anni fa con un sequel magnifico.

Già, perché ancora non abbiamo parlato della qualità intrinseca di Skies Unknown. La storia non sarà ai livelli dei capitoli trascorsi, non vantando l’impatto di Distant Thunder, personaggi iconici come Squadron Leader o momenti iconici come The Belkan War, ma se questo è il vostro primo viaggio ve ne innamorerete perdutamente. È difficile descrivere le atmosfere calamitanti di un Ace Combat a caso, che vanno ben oltre un semplice “gioco con gli aerei”: è l’armonia tra gameplay, presentazione, musiche, trama e cura per i dettagli che rendono ogni episodio un’esperienza unica, e in tal senso Skies Unknown svetta tra i primi della classe, e su Switch non è andata perduta una frazione del suo valore. 

E oltre all’eccellente campagna, 20 sortite che metteranno alla prova a 360° il giocatore, ci sono poi le tre missioni speciali con protagonista il capitano Torres e il sommergibile Alicorn, che da sole valgono quanto l’intero pacchetto, fornendo un villain di nota, altri epici brani della colonna sonora (che non finirò mai di idolatrare NdR) e una serie di scenari di gioco spettacolari e divertentissimi.

E quando si pensa di aver visto tutto, tra caccia e componenti da sbloccare, valutazioni e livree segrete da acchiappare, ci si può lanciare nella modalità multiplayer online per farsi valere contro piloti da tutto il mondo, in deathmatch tutti contro tutti oppure a squadre, per la supremazia dei cieli. O potete continuare a darci dentro per il miglior punteggio nelle varie missioni della campagna, la rigiocabilità è elevatissima. 

C’è però una nota dolente in questo piccolo idillio: il costo. Questa Deluxe Edition viene infatti venduta a prezzo pieno e comprende solo i contenuti del Season Pass. Ciò significa che oltre al pacchetto base abbiamo a disposizione tre aerei bonus e le tre missioni extra prima menzionate, ma il DLC con le camo del film Top Gun Maverick e le ben 4 espansioni con i caccia, le livree e gli stemmi più iconici dei capitoli passati non sono inclusi, e per avere il tutto si dovrebbe spendere un quantitativo di quattrini paragonabile al biglietto d’ingresso. Non il massimo per il porting di un gioco vecchio di 5 anni, di cui quest’edizione rappresenta tra l’altro un “downgrade”, con tutto il bene che gli si può volere. Non sono un esperto di marketing, ma secondo me si poteva fare qualcosina in più per invogliare l’acquisto del titolo, che resta comunque un’ottima conversione di un'ottima avventura.