Ace Combat Assault Horizon

di Bizio Cirillo
Africa orientale, 2015. Nel tentativo di bloccare la cruenta insurrezione che sta sconvolgendo l'intero continente, i governi locali hanno deciso di risolvere la questione affidandosi all'intervento combinato delle Nazioni Unite e delle forze NATO alleate. La base della task force in Africa ospita una vasta forza militare multinazionale che comprende un contingente ONU guidato dal generale dell'aeronautica francese Pierre La Pointe, più varie forze russe di supporto apparentemente a legate a qualche personaggio di spicco in seno ai ribelli.

Il tenente colonnello William Bishop della USAF e il capitano José "Guts" Gutierrez, suo gregario e amico di vecchia data, guidano invece la Task Force 108 composta da elicotteri da attacco, una squadriglia di bombardieri e la squadriglia di caccia Warwolf capeggiata proprio dallo stesso Bishop.
Vista la gravità della situazione, l'intento dell'ONU é ovviamente quello di sfruttare l'imponente macchina bellica dell'alleanza per imporre il cessate il fuoco nel modo più veloce ed indolore possibile, idea questa che si rivelerà ben presto molto più complicata del previsto da portare a termine.



Poco dopo l'arrivo in Africa, un gruppo di elicotteri a caccia di guerriglieri nella giungla viene infatti avvolto da un accecante lampo di luce ed abbattuto da una terrificante onda d'urto, confermando così la voce secondo cui gli insorti sarebbero in possesso di un nuovo tipo di super-arma (battezzata Trinity) capace di fondere anche le strutture ultraresistenti dei mezzi corazzati.
Nel frattempo, mentre i superstiti della task force si preparano ad un ultimo disperato attacco nei confronti dei ribelli, la battaglia supera i confini dell'Africa, raggiungendo le sponde di gran parte delle nazioni coinvolte in questa disputa. Questo, in sintesi, lo scenario apocalittico attorno al quale si sviluppa Assault Horizon, l'ultimo episodio del celebre simulatore di volo di casa Namco Bandai, Ace Combat.

L'evoluzione della specie
Sviluppato dal team responsabile sia dell'ultimo episodio apparso su Xbox 360 che degli altri capitoli apparsi più o meno recentemente sulle piattaforme di sponda Sony (PSP e PS2 su tutte), Assault Horizon ha il merito di riportare in auge un genere come quello dei simulatori di volo di stampo prettamente arcade, di cui Ace Combat é sempre stato il più fervido sostenitore.
Nonostante l'introduzione di alcune interessanti varianti al tema, prima fra tutte la scelta di sfruttare un background narrativo finalmente più attinente alla realtà, il gioco del team Project Ace ha il merito di affidarsi ad un canovaccio semplice ed efficace, basato anche in questa occasione sull'opportunità di seguire l'evoluzione dei fatti susseguenti il disastro africano, attraverso la modalità più rappresentativa del gioco sul fronte single player, ovvero Campagna.

Abbandonate le classiche quanto estemporanee trame orientaleggianti dei precedenti capitoli in favore di un background dal taglio decisamente cinematografico, al giocatore é infatti concessa l'opportunità di incidere in prima persona sull'esito del conflitto, attraverso il coinvolgimento in oltre diciotto missioni di pura adrenalina, da compiere a bordo dei velivoli più disparati (selezionabili di volta in volta da una griglia gestita interamente dalla CPU sia a livello di gamma che di armamento) entro un tempo limite definito dal sistema, sui cieli di tutte le nazioni coinvolte nel conflitto.
Come da prassi, ciascuna missione spazierà dal “semplice” abbattimento dei nemici fino al raggiungimento di obbiettivi primari e secondari (scorta, peacekeeping, supporto per le truppe di terra) propedeutici alla trama stessa, scelta questa più che congeniale per introdurre quella che rappresenta anche la principale novità offerta dal gioco.




Considerando la complessità e la vastità delle missioni e la conseguente necessità di operare anche in ambiti ben più variegati del solito, al giocatore é infatti richiesto di vestire i panni di tutti i protagonisti "coinvolti", e di partecipare conseguentemente ad operazioni ben diverse dal solito "vola e distruggi". In sostanza, contrariamente a quanto accadeva in passato, in Ace Combat Assault Horizon sarà finalmente possibile cimentarsi anche in tutte le attività "secondarie" direttamente legate all'evoluzione stessa del conflitto, scelta questa che darà modo di ricoprire sia ruoli tutto sommato marginali (tecnico addetto ai bombardamenti, soldato incaricato di fornire fuoco di copertura alle truppe di terra attraverso l'uso della mitragliatrice Gatling), che sopratutto quello di pilota di elicotteri d'assalto.

Con i caccia é sempre il solito Ace Combat, o quasi
Se é vero che Assault Horizon mira ad eccellere nel proprio genere di riferimento, é altrettanto vero che a livello di modello di volo il titolo firmato Namco Bandai non fa altro che seguire pedissequamente le orme dell'episodio già visto su Xbox 360, affidandosi ad un'impostazione tutto sommato credibile, apprezzabile tanto dall'utente sbarazzino quanto da quello più smaliziato, ma pur sempre decisamente votata all'arcade.

Nonostante la possibilità di inibire alcuni servomeccanismi deputati al controllo della stabilità del velivolo e la presenza di un sistema controllo capace di esaltare le doti di quanti siano in grado di effettuare evoluzioni ad alto tasso di difficoltà quali virate strette, stalli difensivi, loop ed azioni evasive degne del miglior top gunner, l'impianto messo in piedi dal team di sviluppo garantisce infatti un margine d'errore decisamente elevato, nonché indicato per quanti non ritengano munizioni abbondanti e resistenza ai colpi fuori dalla norma uno scotto troppo grande da pagare.
Partendo da questo presupposto ben si spiega la scelta di introdurre un'opzione tanto inverosimile quanto spettacolare come il Dogfighting, in grado da sola di innalzare a dismisura il livello qualitativo di ogni singolo scontro.