Ace Combat: Distant Thunder
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L'unico lato negativo di un eccellente sistema di comandi riguarda lo sganciamento delle bombe che appare sempre un po' impreciso (anche quando vengono sfruttate a dovere le indicazioni su schermo), portando il giocatore ad affidarsi spesso a generosi bombardamenti a tappeto
Prima di ciascuna missione é importante equipaggiare il proprio mezzo con le armi a disposizione, o eventualmente scegliere un aereomezzo più adatto fra quelli disponibili nell'hangar. Nuovi aerei e relativi armamenti aggiuntivi possono venire acquistati tra una missione e l'altra tramite i crediti acquisiti nel corso delle operazioni precedenti: a tale scopo é importante abbattere quanti più obiettivi nemici possibile, concentrandosi magari anche su quelle strutture non strettamente legate al completamento della missione, onde aumentare il premio in denaro che si andrà a ricevere
In verità molti dei venti aerei presenti nel gioco sono così simili fra loro in quanto a prestazioni da non permettere al giocatore di percepire effettivi vantaggi nell'utilizzo dell'uno o dell'altro, trasformando dunque il loro acquisto in un mero scopo collezionistico
GIOIA PER OCCHI E ORECCHIE
Analizzato sotto un profilo multimediale, Ace Combat: Distant Thunder merita una promozione a pieni voti. La grafica si fa apprezzare grazie a un campo visivo molto esteso, a una buona realizzazione degli aerei e a numerosi effetti grafici implementati in maniera magistrale (come la resa di nuvole e foschia, il riverbero dell'acqua e gli effetti di calore dei post-bruciatori). Volendo sottolineare un aspetto negativo della grafica, questo va ricercato nella qualità delle texture del terreno, splendide dalle alte quote (praticamente fotorealistiche) ma decisamente bruttine durante i voli ad altitudine ridotta (necessari durante i frequenti bombardamenti)
Presenti, ma fortunatamente in quantità ridotta, le odiate scalettature che ormai caratterizzano una parte dei giochi per PlayStation 2, mentre una volta tanto va lodata la conversione al formato PAL del gioco, adeguatamente veloce e con una presenza minima delle bande nere che fanno da cornice all'immagine. Anche il sonoro va di pari passo con la qualità visiva del gioco, proponendo effetti audio splendidamente implementati (da gustare con un buon impianto) e musiche di grande atmosfera, che ricordano da vicino quelle dei capitoli precedenti. Peccato per la mancanza di un doppiaggio in lingua italiana
Prima di ciascuna missione é importante equipaggiare il proprio mezzo con le armi a disposizione, o eventualmente scegliere un aereomezzo più adatto fra quelli disponibili nell'hangar. Nuovi aerei e relativi armamenti aggiuntivi possono venire acquistati tra una missione e l'altra tramite i crediti acquisiti nel corso delle operazioni precedenti: a tale scopo é importante abbattere quanti più obiettivi nemici possibile, concentrandosi magari anche su quelle strutture non strettamente legate al completamento della missione, onde aumentare il premio in denaro che si andrà a ricevere
In verità molti dei venti aerei presenti nel gioco sono così simili fra loro in quanto a prestazioni da non permettere al giocatore di percepire effettivi vantaggi nell'utilizzo dell'uno o dell'altro, trasformando dunque il loro acquisto in un mero scopo collezionistico
GIOIA PER OCCHI E ORECCHIE
Analizzato sotto un profilo multimediale, Ace Combat: Distant Thunder merita una promozione a pieni voti. La grafica si fa apprezzare grazie a un campo visivo molto esteso, a una buona realizzazione degli aerei e a numerosi effetti grafici implementati in maniera magistrale (come la resa di nuvole e foschia, il riverbero dell'acqua e gli effetti di calore dei post-bruciatori). Volendo sottolineare un aspetto negativo della grafica, questo va ricercato nella qualità delle texture del terreno, splendide dalle alte quote (praticamente fotorealistiche) ma decisamente bruttine durante i voli ad altitudine ridotta (necessari durante i frequenti bombardamenti)
Presenti, ma fortunatamente in quantità ridotta, le odiate scalettature che ormai caratterizzano una parte dei giochi per PlayStation 2, mentre una volta tanto va lodata la conversione al formato PAL del gioco, adeguatamente veloce e con una presenza minima delle bande nere che fanno da cornice all'immagine. Anche il sonoro va di pari passo con la qualità visiva del gioco, proponendo effetti audio splendidamente implementati (da gustare con un buon impianto) e musiche di grande atmosfera, che ricordano da vicino quelle dei capitoli precedenti. Peccato per la mancanza di un doppiaggio in lingua italiana