Ace Combat: Joint Assault
di
Davide Ottagono
L'annuncio di Assault Horizon, capitolo della saga in arrivo su console casalinghe di nuova generazione, non deve farci dimenticare che Ace Combat: Joint Assault per PSP é dietro le porte. Il titolo portatile é atteso nei negozi tra qualche settimana ma abbiamo avuto la fortuna di poter mettere le mani sulla versione completa prima della sua uscita, così da regalarvi in anticipo questa recensione. Recensione che, per i fan della saga, varrà più che altro come guida ad un acquisto a ssicurato. Sono passati circa quattro anni da quando Skies of Deception approdò sulla piccolina di casa Sony e partire prevenuti che Joint Assault sia il solito “more of the same” concepito per racimolare soldi facili, allora dovrete cambiare idea. Joint Assault é sì un capitolo piuttosto classico, un Ace Combat nudo e crudo come gli appassionati desidererebbero, ma introduce un paio di novità che sicuramente faranno felici vecchi e nuovi giocatori.
In linea di massima, il funzionamento del gioco é rimasto inalterato rispetto a quello dei predecessori. Ci si mette alla guida di un jet tra quelli disponibili, si parte per i campi di battaglia, si seguono gli ordini dati in tempo reale dai propri comandanti e si cerca di portare a casa la pellaccia, sopravvivendo a decine di nemici armati fino ai denti. La trama vedrà i mercenari alleati (IUPF) combattere contro la minaccia rappresentata da Valhaia, un gruppo terroristico che, pur di ottenere il potere, é stato capace di passare sulle vite di migliaia e migliaia di civili. Tra tradimenti e politici doppiogiochisti, l'intreccio principale non mancherà di riservare qualche sorpresa (molto azzeccata la scelta di raccontare gran parte delle scene attraverso servizi televisivi), ma inutile nascondere come sia il gameplay il pezzo forte del gioco, e che la sceneggiatura sia lì più come collante tra le varie missioni che come attrattiva vera e propria.
Dare uno sguardo all'hangar prima di lanciarsi all'attacco é sempre cosa buona e giusta: destreggiarsi tra i vari veivoli a disposizione e capire quale potrebbe rendere meglio a seconda della situazione può sembrare inutile all'inizio, ma con il passare del tempo diventerà vitale. Del resto, gli attacchi nemici raramente giungeranno solo dal cielo, quindi pensare in relazione al fatto che bisognerà anche occuparsi di bersagli semi-fissi a terra aiuterà di certo. Da non sottovalutare anche l'equipaggiamento primario e secondario del jet: ovviamente parliamo di missili di vario genere, ognuno adatto ad un certo tipo di situazione. La mancanza di una seconda levetta analogica non si fa sentire e il gameplay é degno e fluido come su ogni altra console, dimostrazione che - con un po' di accortezza in fase di design - anche su PSP si può giocare comodamente come su una piattaforma casalinga.
Triangolo per cambiare bersaglio automatico, Cerchio per far fuoco con i missili secondari, Croce per utilizzare la mitragliatrice primaria e Quadrato per navigare tra l'armamentario, con tasti dorsali che controlleranno rispettivamente la frenata e l'accelerazione del jet. Lo stile a metà tra arcade e simulazione é rimasto invariato, aprendo quindi Joint Assault non solo agli aviatori provetti (grazie anche alle decine di aerei su licenza), ma anche ai giocatori più spensierati e in cerca di un'esperienza leggera e gratificante allo stesso tempo, senza che siano costretti a smanettare con componentistiche e numeri di difficile comprensione. Giocando (e, perché no, rigiocando) i vari incarichi entreremo in possesso di somme di denaro sempre più cospicue, vitali se si vuole progredire nell'avventura senza particolari intoppi. Tra una missione e l'altra, infatti, potremo acquistare nuovi jet (40 in totale, tutti diversi tra loro come statistiche), armi sempre più efficaci e persino pezzi aggiuntivi da assemblare al nostro veicolo per modificarne punti di forza e debolezze. Che siano motori, aggiornamenti per le ali, per l'abitacolo o per la corazza, tutto ci viene offerto per garantire un'ancora più alta personalizzazione per i già tanti aerei a disposizione.
L'avventura in singolo può comunque essere giocata in compagnia di altre tre persone, il che aumenta sicuramente il coinvolgimento da parte di tutti. La cooperativa a 4 non solo apre Joint Assault al vasto mondo di internet, ma anche alla modalità omonima. Il Joint Assault da cui prende nome il gioco, infatti, é proprio una delle introduzioni più gradite del gioco intero. Come il titolo lascia presagire, il quartetto dovrà unire le proprie forze e collaborare per avere la meglio sul nemico, questo anche dividendosi i compiti in missioni del tutto differenti. Ebbene sì, sarà possibile giocare a vari livelli della campagna “paralleli” tra loro in contemporanea, magari tenendosi in contatto tramite auricolari, e facendo in modo che il primo gruppo dia una mano al secondo e viceversa. Un esempio pratico? Si viene a conoscenza che un enorme caccia da battaglia sta attaccando la città di Tokyo e che presto riceverà ulteriori rinforzi dalla fanteria. La squadra A può tenere testa al boss, mentre il gruppo B parte per un'altra missione, nel tentativo di bloccare i rinforzi nemici. Nel caso il gruppo B fallisse il compito, allora A dovrà vedersela con gli altri nemici: ecco una pratica dimostrazione di come Joint Assault offra una co-op diversa dal solito ed unica nel suo genere, oltre che sempre imprevedibile e capace di mutare le sorti di interi pezzi di storia. Ovviamente é presente anche una modalità competitiva, in cui massimo 8 giocatori potranno battagliarsi fino alla morte in uno dei campi scelti.
Nonostante PSP non offra chissà quale potenza da sfruttare in termini di hardware, soprattutto oggigiorno, non si può certo negare che Joint Assault sia un piacere per gli occhi. I modelli dei velivoli sono particolareggiati e credibili, così come gli effetti sonori scaturiti da ogni loro azione. Ovviamente non parliamo di un gioco eccessivamente pesante, in termini di motore. Come ogni Ace Combat, il campo di gioco é composto in prevalenza da enormi spazi vuoti e dal terreno. La difficoltà sta nel rendere questa pochezza poligonale comunque ammaliante, magari con effetti speciali ricercati o panorami mozzafiato. Joint Assault ci riesce solo in parte: infatti se da un lato, come detto prima, abbiamo aerei tracciati realisticamente, stessa cosa non possiamo dire degli sfondi, spesso blandi e con textures in bassissima risoluzione. Sarà che é un po' più tosta tenere alta la qualità quando si ambienta un titolo in città realmente esistenti: Joint Assault, infatti, offre metropoli famosissime del calibro di Tokyo, Londra, San Francisco, anche se solo gli elementi principali (come il Big Ben) saranno realmente tridimensionali, e non semplici disegni a terra. Ottime invece le colonne sonore, varie e d'atmosfera.
In linea di massima, il funzionamento del gioco é rimasto inalterato rispetto a quello dei predecessori. Ci si mette alla guida di un jet tra quelli disponibili, si parte per i campi di battaglia, si seguono gli ordini dati in tempo reale dai propri comandanti e si cerca di portare a casa la pellaccia, sopravvivendo a decine di nemici armati fino ai denti. La trama vedrà i mercenari alleati (IUPF) combattere contro la minaccia rappresentata da Valhaia, un gruppo terroristico che, pur di ottenere il potere, é stato capace di passare sulle vite di migliaia e migliaia di civili. Tra tradimenti e politici doppiogiochisti, l'intreccio principale non mancherà di riservare qualche sorpresa (molto azzeccata la scelta di raccontare gran parte delle scene attraverso servizi televisivi), ma inutile nascondere come sia il gameplay il pezzo forte del gioco, e che la sceneggiatura sia lì più come collante tra le varie missioni che come attrattiva vera e propria.
Dare uno sguardo all'hangar prima di lanciarsi all'attacco é sempre cosa buona e giusta: destreggiarsi tra i vari veivoli a disposizione e capire quale potrebbe rendere meglio a seconda della situazione può sembrare inutile all'inizio, ma con il passare del tempo diventerà vitale. Del resto, gli attacchi nemici raramente giungeranno solo dal cielo, quindi pensare in relazione al fatto che bisognerà anche occuparsi di bersagli semi-fissi a terra aiuterà di certo. Da non sottovalutare anche l'equipaggiamento primario e secondario del jet: ovviamente parliamo di missili di vario genere, ognuno adatto ad un certo tipo di situazione. La mancanza di una seconda levetta analogica non si fa sentire e il gameplay é degno e fluido come su ogni altra console, dimostrazione che - con un po' di accortezza in fase di design - anche su PSP si può giocare comodamente come su una piattaforma casalinga.
Triangolo per cambiare bersaglio automatico, Cerchio per far fuoco con i missili secondari, Croce per utilizzare la mitragliatrice primaria e Quadrato per navigare tra l'armamentario, con tasti dorsali che controlleranno rispettivamente la frenata e l'accelerazione del jet. Lo stile a metà tra arcade e simulazione é rimasto invariato, aprendo quindi Joint Assault non solo agli aviatori provetti (grazie anche alle decine di aerei su licenza), ma anche ai giocatori più spensierati e in cerca di un'esperienza leggera e gratificante allo stesso tempo, senza che siano costretti a smanettare con componentistiche e numeri di difficile comprensione. Giocando (e, perché no, rigiocando) i vari incarichi entreremo in possesso di somme di denaro sempre più cospicue, vitali se si vuole progredire nell'avventura senza particolari intoppi. Tra una missione e l'altra, infatti, potremo acquistare nuovi jet (40 in totale, tutti diversi tra loro come statistiche), armi sempre più efficaci e persino pezzi aggiuntivi da assemblare al nostro veicolo per modificarne punti di forza e debolezze. Che siano motori, aggiornamenti per le ali, per l'abitacolo o per la corazza, tutto ci viene offerto per garantire un'ancora più alta personalizzazione per i già tanti aerei a disposizione.
L'avventura in singolo può comunque essere giocata in compagnia di altre tre persone, il che aumenta sicuramente il coinvolgimento da parte di tutti. La cooperativa a 4 non solo apre Joint Assault al vasto mondo di internet, ma anche alla modalità omonima. Il Joint Assault da cui prende nome il gioco, infatti, é proprio una delle introduzioni più gradite del gioco intero. Come il titolo lascia presagire, il quartetto dovrà unire le proprie forze e collaborare per avere la meglio sul nemico, questo anche dividendosi i compiti in missioni del tutto differenti. Ebbene sì, sarà possibile giocare a vari livelli della campagna “paralleli” tra loro in contemporanea, magari tenendosi in contatto tramite auricolari, e facendo in modo che il primo gruppo dia una mano al secondo e viceversa. Un esempio pratico? Si viene a conoscenza che un enorme caccia da battaglia sta attaccando la città di Tokyo e che presto riceverà ulteriori rinforzi dalla fanteria. La squadra A può tenere testa al boss, mentre il gruppo B parte per un'altra missione, nel tentativo di bloccare i rinforzi nemici. Nel caso il gruppo B fallisse il compito, allora A dovrà vedersela con gli altri nemici: ecco una pratica dimostrazione di come Joint Assault offra una co-op diversa dal solito ed unica nel suo genere, oltre che sempre imprevedibile e capace di mutare le sorti di interi pezzi di storia. Ovviamente é presente anche una modalità competitiva, in cui massimo 8 giocatori potranno battagliarsi fino alla morte in uno dei campi scelti.
Nonostante PSP non offra chissà quale potenza da sfruttare in termini di hardware, soprattutto oggigiorno, non si può certo negare che Joint Assault sia un piacere per gli occhi. I modelli dei velivoli sono particolareggiati e credibili, così come gli effetti sonori scaturiti da ogni loro azione. Ovviamente non parliamo di un gioco eccessivamente pesante, in termini di motore. Come ogni Ace Combat, il campo di gioco é composto in prevalenza da enormi spazi vuoti e dal terreno. La difficoltà sta nel rendere questa pochezza poligonale comunque ammaliante, magari con effetti speciali ricercati o panorami mozzafiato. Joint Assault ci riesce solo in parte: infatti se da un lato, come detto prima, abbiamo aerei tracciati realisticamente, stessa cosa non possiamo dire degli sfondi, spesso blandi e con textures in bassissima risoluzione. Sarà che é un po' più tosta tenere alta la qualità quando si ambienta un titolo in città realmente esistenti: Joint Assault, infatti, offre metropoli famosissime del calibro di Tokyo, Londra, San Francisco, anche se solo gli elementi principali (come il Big Ben) saranno realmente tridimensionali, e non semplici disegni a terra. Ottime invece le colonne sonore, varie e d'atmosfera.
Ace Combat: Joint Assault
8
Voto
Redazione
Ace Combat: Joint Assault
Joint Assault é un ottimo titolo capace di restringersi al meglio e di adattarsi anche alle storiche deficienze strutturali di PSP. Comodità a parte, parliamo comunque di un Ace Combat molto classico, capace però di aggiungere delle freschissime chicche che di certo non passano inosservate. Infatti, se da un lato il gameplay sarà ancora basato su serrati combattimenti aerei e sulla moneta sonante da guadagnare per allargare sempre più il proprio hangar, dall'altro notiamo introduzioni come la modalità Joint Assault, una cooperativa che permetterà di intraprendere in contemporanea missioni differenti con la possibilità di far ripercuotere le proprie vittorie/sconfitte nei “mondi” altrui. Si va praticamente sul sicuro se si é fan, ma risulta essere un prodotto quantomeno da tenere in considerazione per chiunque altro, nel caso si cerchi qualcosa con cui occuparsi in compagnia. A patto che piaccia il genere, ovviamente.