Act of War
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Dopo due anteprime piuttosto approfondite è finalmete arrivata l'ora di prendere in esame la versione definitiva di Act of War, in distribuzione su territorio italiano ormai da qualche giorno. Quello che ci troviamo di fronte è, a conferma di quanto di buono visto nelle precedenti versioni "beta", un prodotto che merita di essere preso in considerazione da tutti coloro siano anche vagamente appassionati del genere strategico alla Command & Conquer. Non è una citazione a caso, quella appena fatta, visto che il prodotto Atari prende liberamene spunto dalla produzione Westwood sotto diversi punti di vista. Primo tra tutti, l'utilizzo di attori reali per le scene d'intermezzo che ci raccontano una trama (scritta da Dale Brown, autore americano bravo almeno quanto Tom Clancy), che ci porta in un prossimo futuro dove date le ristrettezze delle risorse naturali (leggasi petrolio), il conflitto tra nazioni e terrorismo internazionale è incentrato proprio sullo sfruttamento e utilizzo dell'oro nero. E anche la citazione con lo scrittore di Baltimora (responsabile di titoli quali Rainbow Six e Rogue Spear), non è casuale, visto che anche in Act of War troveremo un personaggio carismatico alla stregua dei vari Dingo Chavez e Jack Ryan, attorno a cui ruoterà l'intera vicenda. Jason Richter, messo a capo del gruppo Talon, sarà chiamato a comandare le proprie truppe durante le missioni proposte dagli Eugen Systems in un sistema di gioco che alternerà missioni in puro stile "ammassa e attacca" ad altre dove con uno sparuto gruppo di unità ci verrà richiesto di portare a termine il compito prefissato.
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Niente di nuovo sotto il sole, quindi, perché in effetti le meccaniche di Act of War sono un po' quelle che caratterizzano gli strategici in real time, proprio da Command & conquer in poi. Quello che invece contraddistingue il prodotto Atari, è l'introduzione di alcuni elementi quali la linea di tiro e la possibilità di effettuare imboscate, che impreziosiscono un titolo altrimenti fin troppo classicheggiante. Ma se il primo si rivelerà come una componente di secondo piano, altrettanto non si può dire per l'opportunità data ai vostri uomini (ma anche ai vostri avversari, sia ben chiaro), di prendere possesso di edifici "strategici" per locazione e valore monetario (prendendo il possesso di alcune banche si potranno dirottare i fondi sul proprio conto) e soprattutto quello di potersi camuffare tra la vegetazione e liberarsi comodamente del nemico, sicuri di non esseri visti dai vostri avversari. Ma al di là di questo, Act of War dimostra nel bene e nel male gli stilemi classici del genere.
Uno tra questi (a cui nemmeno i mostri sacri sono riusciti a sottrarsi), è da ricercarsi in una certa mancanza di equilibrio nelle unità delle proprie forze in gioco. Così come sottolineato anche nelle nostre due anteprime, cecchini e carri armati sembrano godere di una potenza di fuoco spropositata, che non trova una controparte adeguata nelle file nemiche. Questo stato di cose porterà la soluzione di molte delle missioni proposte (che spaziano dal recupero di alcuni ostaggi "eccellenti" alla distruzione totale del nemico), sfruttando schemi di battaglia che poco spazio lasciano all'immaginazione e alla creatività. Spesso un singolo gruppo di cecchini, supportati dal relativo elicottero atto alla cura delle unità di terra, potranno sbarazzarsi facilmente di un buon numero di mezzi corazzati e strutture blindate. Una potenza spropositata, quindi, che difficilmente trova corrispondenza nella realtà, ma che rappresenta per il giocatore un richiamo fin troppo irresistibile per "accorciare i tempi" ed avere la meglio sull'avversario senza approfondire il lato strategico del gioco.
Da tutto questo si evince come Act of War strizzi l'occhio ad un approccio più arcade e meno simulativi. Gli upkeep di Warcraft 3 e il punti comando della Battaglia per la terra di mezzo sono solo un lontano ricordo, visto che in questo caso, la costruzione di mezzi e unità è lasciato a discrezione del giocatore, che si ritroverà quindi a gestire eserciti pressoché sconfinati, puntando maggiormente sull'utilizzo della forza bruta a discapito del fine lavoro cerebrale. Anche la gestione di risorse difficilmente vi causerà grossi grattacapi, viste le molteplici possibilità di guadagno previste dal sistema. Oltre alla possibilità di estrarre direttamente il greggio dai pozzi sparsi per la mappa (eventualità non presente in tutte le locazioni), si potranno "spillare" soldi dalla cattura dei soldati nemici (che sotto tortura vi potranno svelare le dislocazioni delle forze avversarie), e dalla conquista di banche o altri punti nevralgici dello scacchiere. Un afflusso di denaro pressoché costante, quindi, che darà la possibilità in più di un'occasione, di disporre sul campo eserciti formati da unità ispirate alle reali forze armate americane (squadre SWAT, marines e via dicendo), ad altre come le unità biomeccaniche o i droni da combattimento, che sono invece frutto dell'opera d'ingegno degli Eugene Software.
I meriti di Act of War risiedono soprattutto nel saper inchiodare il giocatore alla sedia non solo per avere la meglio sul proprio contendente artificiale, ma anche e soprattutto per riuscire a vedere lo svolgimento di una trama che, per quanto lineare nel suo svolgimento, riesce a creare un insieme di colpi di scena e ribaltamenti di fronte tipici di uno spy-movie ben riuscito. Aggiungete a tutto questo un'interfaccia di gioco semplice ma completa, missioni aggiornate in real time dal vostro centro di comando e ambienti di gioco quanto meno realistici (La difesa del Campidoglio e della Casa Bianca sono due esempi lampanti), per avere il quadro di un titolo che difficilmente deluderà i veri amanti del genere. L'ottimo lavoro concettuale e scenografico di Act of War si riflette nella superba realizzazione grafica del gioco, capace di proporsi a vera pietra angolare del genere RTS.
La realizzazione di città come Washington e Londra, riccamente dettagliate e verosimilmente riprodotte non solo hanno il merito di influenzare positivamente il gameplay (Act of War ha anche il merito di riscrivere il concetto di guerriglia urbana in un videogame), ma trascinano il giocatore in un ambiente talmente ben ricostruito e ricco di situazioni attinenti alla realtà tali da creare una sospensione dell'incredulità tale da abbattere le barriere tra filmati d'intermezzo e situazioni di gioco. Ne consegue che il continuum tra video e gioco (perdonateci il gioco di parole), crea un film interattivo talmente ben congegnato e riuscito che difficilmente lascerà il giocatore prima del game over. Gioco finito e Act of War nel cassetto, quindi? Manco per sogno, perché giusto per chiudere in bellezza e dare fondo alla vostra voglia di strategia in real time, il titolo Atari vi mette a disposizione anche la classica modalità schermaglia dove finalmente potrete prendere il comando delle tre fazioni in gioco: Unità talon, Consorzio ed esercito USA, permettendovi di darvele di santa ragione contro l'intelligenza artificiale su mappe appositamente create per l'occasione. La modalità schermaglia è solo il preludio di quello che vi attende su Internet dove Act of War riesce forse a dare il meglio di sé.
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Niente di nuovo sotto il sole, quindi, perché in effetti le meccaniche di Act of War sono un po' quelle che caratterizzano gli strategici in real time, proprio da Command & conquer in poi. Quello che invece contraddistingue il prodotto Atari, è l'introduzione di alcuni elementi quali la linea di tiro e la possibilità di effettuare imboscate, che impreziosiscono un titolo altrimenti fin troppo classicheggiante. Ma se il primo si rivelerà come una componente di secondo piano, altrettanto non si può dire per l'opportunità data ai vostri uomini (ma anche ai vostri avversari, sia ben chiaro), di prendere possesso di edifici "strategici" per locazione e valore monetario (prendendo il possesso di alcune banche si potranno dirottare i fondi sul proprio conto) e soprattutto quello di potersi camuffare tra la vegetazione e liberarsi comodamente del nemico, sicuri di non esseri visti dai vostri avversari. Ma al di là di questo, Act of War dimostra nel bene e nel male gli stilemi classici del genere.
Uno tra questi (a cui nemmeno i mostri sacri sono riusciti a sottrarsi), è da ricercarsi in una certa mancanza di equilibrio nelle unità delle proprie forze in gioco. Così come sottolineato anche nelle nostre due anteprime, cecchini e carri armati sembrano godere di una potenza di fuoco spropositata, che non trova una controparte adeguata nelle file nemiche. Questo stato di cose porterà la soluzione di molte delle missioni proposte (che spaziano dal recupero di alcuni ostaggi "eccellenti" alla distruzione totale del nemico), sfruttando schemi di battaglia che poco spazio lasciano all'immaginazione e alla creatività. Spesso un singolo gruppo di cecchini, supportati dal relativo elicottero atto alla cura delle unità di terra, potranno sbarazzarsi facilmente di un buon numero di mezzi corazzati e strutture blindate. Una potenza spropositata, quindi, che difficilmente trova corrispondenza nella realtà, ma che rappresenta per il giocatore un richiamo fin troppo irresistibile per "accorciare i tempi" ed avere la meglio sull'avversario senza approfondire il lato strategico del gioco.
Da tutto questo si evince come Act of War strizzi l'occhio ad un approccio più arcade e meno simulativi. Gli upkeep di Warcraft 3 e il punti comando della Battaglia per la terra di mezzo sono solo un lontano ricordo, visto che in questo caso, la costruzione di mezzi e unità è lasciato a discrezione del giocatore, che si ritroverà quindi a gestire eserciti pressoché sconfinati, puntando maggiormente sull'utilizzo della forza bruta a discapito del fine lavoro cerebrale. Anche la gestione di risorse difficilmente vi causerà grossi grattacapi, viste le molteplici possibilità di guadagno previste dal sistema. Oltre alla possibilità di estrarre direttamente il greggio dai pozzi sparsi per la mappa (eventualità non presente in tutte le locazioni), si potranno "spillare" soldi dalla cattura dei soldati nemici (che sotto tortura vi potranno svelare le dislocazioni delle forze avversarie), e dalla conquista di banche o altri punti nevralgici dello scacchiere. Un afflusso di denaro pressoché costante, quindi, che darà la possibilità in più di un'occasione, di disporre sul campo eserciti formati da unità ispirate alle reali forze armate americane (squadre SWAT, marines e via dicendo), ad altre come le unità biomeccaniche o i droni da combattimento, che sono invece frutto dell'opera d'ingegno degli Eugene Software.
I meriti di Act of War risiedono soprattutto nel saper inchiodare il giocatore alla sedia non solo per avere la meglio sul proprio contendente artificiale, ma anche e soprattutto per riuscire a vedere lo svolgimento di una trama che, per quanto lineare nel suo svolgimento, riesce a creare un insieme di colpi di scena e ribaltamenti di fronte tipici di uno spy-movie ben riuscito. Aggiungete a tutto questo un'interfaccia di gioco semplice ma completa, missioni aggiornate in real time dal vostro centro di comando e ambienti di gioco quanto meno realistici (La difesa del Campidoglio e della Casa Bianca sono due esempi lampanti), per avere il quadro di un titolo che difficilmente deluderà i veri amanti del genere. L'ottimo lavoro concettuale e scenografico di Act of War si riflette nella superba realizzazione grafica del gioco, capace di proporsi a vera pietra angolare del genere RTS.
La realizzazione di città come Washington e Londra, riccamente dettagliate e verosimilmente riprodotte non solo hanno il merito di influenzare positivamente il gameplay (Act of War ha anche il merito di riscrivere il concetto di guerriglia urbana in un videogame), ma trascinano il giocatore in un ambiente talmente ben ricostruito e ricco di situazioni attinenti alla realtà tali da creare una sospensione dell'incredulità tale da abbattere le barriere tra filmati d'intermezzo e situazioni di gioco. Ne consegue che il continuum tra video e gioco (perdonateci il gioco di parole), crea un film interattivo talmente ben congegnato e riuscito che difficilmente lascerà il giocatore prima del game over. Gioco finito e Act of War nel cassetto, quindi? Manco per sogno, perché giusto per chiudere in bellezza e dare fondo alla vostra voglia di strategia in real time, il titolo Atari vi mette a disposizione anche la classica modalità schermaglia dove finalmente potrete prendere il comando delle tre fazioni in gioco: Unità talon, Consorzio ed esercito USA, permettendovi di darvele di santa ragione contro l'intelligenza artificiale su mappe appositamente create per l'occasione. La modalità schermaglia è solo il preludio di quello che vi attende su Internet dove Act of War riesce forse a dare il meglio di sé.