Action Bass
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La pesca sportiva simulata non ha mai goduto di particolari favori presso i game designer. Volendo tralasciare qualche trascurabile titolo per i 16-bit e il vecchio Big Game Fishing della nostrana (e defunta) Simulmondo all'inizio degli anni '90, gli ultimi dieci anni hanno visto la quasi totale assenza di giochi di questo genere. Questo fino all'arrivo di Get Bass per il Dreamcast che, anche grazie al costoso gadget della canna da pesca disegnata esclusivamente per questo gioco, é riuscito a riscuotere un notevole successo. Poi, come sempre accade, ecco che i soldi hanno chiamato soldi, così ora anche Take 2 Interactive é pronta a lanciare la sua versione della pesca virtuale per quella che rimane la console più venduta nel mondo. Con l'introduzione di Action Bass la PlayStation colma una colpevole lacuna nel suo sterminato parco software e prova a conquistare, in un colpo solo, sia i pescatori della domenica che i semplici videogiocatori. Il soggetto, però, é meno semplice di quanto si possa credere, perché il fascino della pesca dal vivo non é facilmente riproducibile. É un po' come pescare un luccio di tre chili, un'impresa improba, in cui solo una software house fantasiosa e geniale può riuscire. É Action Bass IL gioco di pesca per PSX?
NON CHIAMATEMI SIMULAZIONE
Iniziamo subito col dire che Action Bass trascura tutto ciò che rappresenta la fase di preparazione alla pesca. Non esiste un negozio dove comprare le attrezzature, né la scelta del luogo dove pescare o gli spostamenti in fuoribordo, come nelle sedicenti simulazioni apparse in precedenza sul mercato, bensì solo un menu con la modalità pesca libera (Free) e il torneo (Challenge). A queste voci se ne aggiungono altre in un secondo momento, come la funzione Aquarius per vedere occhieggiare dal televisore le trote e le cernie che avremo catturato nella modalità Free, e una voce Extra, per gareggiare in due scenari particolarmente complicati, sbloccabili solo vincendo la sessione Challenge. Un po' poco, o comunque, non abbastanza per chi si intende di pesca anche solo minimamente. D'altraparte il nome stesso del gioco (Action Bass - Pesca d'Azione) non accampa pretese simulative, quindi stabiliamo fin da ora che questo é un arcade dove si va subito al dunque, senza i preparativi e le attese che caratterizzano la pesca reale e che gli donano quel fascino che i praticanti conoscono bene
NON CHIAMATEMI SIMULAZIONE
Iniziamo subito col dire che Action Bass trascura tutto ciò che rappresenta la fase di preparazione alla pesca. Non esiste un negozio dove comprare le attrezzature, né la scelta del luogo dove pescare o gli spostamenti in fuoribordo, come nelle sedicenti simulazioni apparse in precedenza sul mercato, bensì solo un menu con la modalità pesca libera (Free) e il torneo (Challenge). A queste voci se ne aggiungono altre in un secondo momento, come la funzione Aquarius per vedere occhieggiare dal televisore le trote e le cernie che avremo catturato nella modalità Free, e una voce Extra, per gareggiare in due scenari particolarmente complicati, sbloccabili solo vincendo la sessione Challenge. Un po' poco, o comunque, non abbastanza per chi si intende di pesca anche solo minimamente. D'altraparte il nome stesso del gioco (Action Bass - Pesca d'Azione) non accampa pretese simulative, quindi stabiliamo fin da ora che questo é un arcade dove si va subito al dunque, senza i preparativi e le attese che caratterizzano la pesca reale e che gli donano quel fascino che i praticanti conoscono bene