After Us, la recensione di un piccolo capolavoro
Piccolo Studio ci regala una visione tutt'altro che confortante sul futuro del nostro mondo
After us è un platform/adventure che ha fatto della bellezza estetica uno dei suoi cardini portanti. Era veramente da tanto tempo che non si vedeva un concept artisticamente così ispirato come quello messo in scena da Piccolo Studio.
In un mondo in rovina, sfruttato, devastato e abusato da parte dell’uomo lo scenario che ci appare è quanto di più triste si possa anche solo immaginare. La vita ha abbandonato il nostro pianeta e quello che abbiamo di fronte a noi non è che una terra dismessa, delusa e priva di armonia a differenza di quando Madre Natura governava. Solo una speranza può far rifiorire la vita su questo pianeta. Gaia, dea primordiale e potenza divina della Terra. Nella mitologia greca da ella non nasce solo la vita ma addirittura vengono generate le razze divine. Dalla sua unione con Urano nascono i Titani, le Erinni ed i giganti (scusate se è poco!). Non ci è difficile quindi capire perché solo lei possa essere l’unica forza a poter ridestare la vita su questo pianeta. La nostra Gaia è semplicemente stupenda con i suoi capelli color cenere, con il suo sguardo magnetico ma amorevole e devastato da ciò che i suoi occhi addolorati guardano.
Con il suo bellissimo abito che non solo le dona ma la rende sinuosa e delicata come una vera e propria divinità. In effetti il movement della protagonista colpisce per sinuosità e leggerezza. Queste ultime qualità non sono solo visive ma si traducono in movimenti agilissimi e fluttuosi della Dea. Gaia avrà a disposizione molte mosse per raggiungere altezze incredibili o fare salti ben più lunghi di quanto si possa immaginare. D’altronde essere una divinità comporta giustamente anche dei vantaggi, mica solo oneri!
Dove si muove Gaia lascia sempre dietro sé una scia di fiori che sbocciano, a simboleggiare in maniera ancora più evidente il contrasto tra il suo compito e la catastrofe che è costretta a combattere. Una delle qualità più interessanti è quella che si potrebbe definire “esplosione di vitalità” di Gaia, dove la nostra interprete si concentra ed emana la vita in un raggio circoscritto attorno a lei che fa fiorire e crescere tutto ciò che la circonda, caratteristica ben più utile di quanto si possa credere all’interno di questo gioco. Interessante anche il canto che emette la nostra beniamina, utile a scovare nemici nonché oggetti da collezioni nelle vicinanze.
Obbiettivo della nostra eroina sarà quindi quello di salvare le anime che sono intrappolate all’interno di un guscio simile alla pietra, affinché si possano svegliare da questo incubo e tornare ad animare il mondo. Quello che sicuramente colpisce di After Us è la filosofia che Piccolo Studio ci ha voluto trasmettere. Aspettatevi di vivere un’esperienza sensoriale, visiva e uditiva davvero affascinante. Stop. È questo il compito di tale gioco. Onestamente non mi sorprende che i meccanismi di combattimento non siano né rivoluzionari né tantomeno complicati. L’obbiettivo di questo gioco è trasmettere un significato, risvegliare in noi una coscienza che molto spesso viene smarrita, dimenticata: rispettare il nostro Pianeta ed amarlo perché è la nostra casa. Qui si evince vigoroso il grido di After Us.
Un gioco che vuole comunicare la sua fortissima sensibilità nei confronti dell’ambiente, delle creature, dell’ecosistema che governa le leggi della Terra. La trama, come si sarà già capito, non brilla per unicità ma neanche questo è lo scopo di tale gioco. Fatevi ammaliare dalle sonorità dall’arte ludica che pervade il mondo in cui si muove Gaia. Concentratevi sull’esperienza di questo viaggio, di questo percorso fatto di intricati significati silenziosi ma che gridano con possanza l’impatto scellerato che l’uomo ha avuto e che continua ad avere sulle sorti del nostro emisfero. Gli scenari sono veramente variegati e la nostra protagonista si troverà negli ambienti più disparati per cercare di risollevare le sorti di tutte le creature esistenti. Non è un caso che ci troveremo, per esempio, a fronteggiare nemici fatti di plastica o anche esseri solo in apparenza umani ma che hanno bisogno di essere colpiti dalla nostra Dea per riacquistare il senno perduto.
Le note dolenti (le uniche fortunatamente visto che non biasimo assolutamente la scelta del team di concentrarsi più sul messaggio da trasmettere che non sul trovare a tutti i costi un qualcosa di innovativo o di geniale) derivano dalla prova fatta su PS5. Sono rimasto molto perplesso da palesi errori (o meglio orrori) di stuttering o che il gioco andasse in difficoltà in ambienti assolutamente normali, privi di esasperazione del sistema della console. La fede in questo gioco mi porta a pensare che sono problemi risolvibili e che verranno corretti al più presto per non inficiare in maniera negativa la splendida esperienza che viene proposta.