Age of Empires II: The Age of Kings

di Redazione Gamesurf
Molto tempo fa, in una galassia lontana lontana, la Microsoft decise di buttarsi nel campo dei videogiochi. Dopo un paio di uscite modeste, la critica accolse abbastanza bene uno strategico in tempo reale che aveva le pretese di riunire sotto il suo nome gli aspetti migliori di molti giochi famosi. Questo era Age of Empires. Al comando di popoli antichi, si doveva sviluppare la civiltà dall'età della pietra fino a farla diventare un vero e proprio impero. Dopo qualche tempo uscì un'espansione che aggiungeva un popolo che, per i miei gusti, era una mancanza ingiustificata nel titolo originale, dato il nome che aveva il gioco: i Romani. A distanza di qualche anno la Microsoft ci riprova con questo Age of Empires II: the Age of Kings. Ovviamente non siamo più alle prese con dei poveri primitivi che tentavano disperatamente di tirar su una civiltà dal nulla, che poi veniva spazzata via da un guerriero ipertecnologico (era molto simpatico come cheat)... Il periodo in cui si ambienta questo nuovo capitolo della saga é il medioevo. Saremo chiamati a ricoprire il ruolo di capoccio supremo durante alcune delle più famose campagne che coinvolsero l'Europa e il Mar Mediterraneo più in generale: staremo con gli scozzesi quando tenteranno di liberarsi dall'oppressione britannica, avremo dalla nostra parte Giovanna D'Arco, guida dei francesi in una guerra che sembrava già persa, osserveremo le gesta di Saladino degli arabi, seguiremo le orme di Gengis Khan che espanderà l'impero mongolo e, infine, assisteremo alle opere di Barbarossa

Ogni campagna si suddivide in molte missioni, diversificate tra loro ma dove la distruzione di massa sarà comunque componente fondamentale. Ma andiamo con ordine e partiamo dalle fondamenta
Nessun esercito nasce dal nulla e tanto meno si mantiene con nulla. In AOE2 si potranno/dovranno raccogliere quattro tipi differenti di risorse: legname, cibo, pietra ed oro. Ogni unità, edificio o macchinario richiederà, per essere addestrato o costruito, un certo quantitativo di queste risorse. Se molte possono essere reperite con facilità (vedi il legno, vista presenza di grandi foreste che occupano il territorio europeo), altre possono essere "prodotte" a sua volta (come il cibo, che può essere raccolto dalle fattorie), mentre per quelle minerarie (pietra e oro) ci si deve necessariamente affidare a ciò che si trova nello scenario. Beh, per riempire i granai, bisogna che qualcuno vada nei campi. E chi saranno mai costoro? Sono gli abitanti del villaggio o, in altre parole, i tuttofare. Questi potranno essere utilizzati indifferentemente per raccogliere legna e cibo, estrarre oro e pietra ma anche costruire edifici e ripararli. Ovviamente sono anche le unità più deboli del gioco (se si esclude le pecore), e quindi quelle più facili da uccidere. Per questo, i ragazzi della Ensemble, ricordando anche ciò che effettivamente avveniva in queste epoche hanno pensato di inserire "le campane": suonatele e vedrete i vostri abitanti correre verso il più vicino edificio per ripararsi dagli attacchi. Non che sia una di quelle cose che ti fanno rimanere a bocca aperta, ma torna utile in più di un caso