Age of Sail II
di
La consolle di gioco mostrerà nella parte sinistra dello schermo una pratica bussola e una mappa dell'azione, per mantenere sotto controllo le mosse avversarie e prevederle con manovre di anticipo. Un riquadro sul lato destro fornirà in tempo reale la velocità del vento, la sua direzione e la nostra velocità attuale, assieme alla velocità che manterrà la nostra imbarcazione dopo una virata. Le intere speranze di vittoria andranno riposte nella vostra arguzia tattica e nelle vostre capacità di sfruttare al meglio venti e correnti marittime. Un attento studio del vento, quindi, e una giusta calibratura della rotta sarà certamente la carta vincente per aggirare i vascelli nemici e attaccarli alle spalle, tra cambi repentini di direzione e virate decise
Il comparto cosmetico di Age of Sails II non spicca per un attento studio di colori e riflessi, mostrando spesso toni cupi e stranamente "opachi", tuttavia ben accostati agli anni in cui si svolge l'azione. Il legno delle navi, alla massima risoluzione di 1024X768 presenta ottime venature e giusti accostamenti cromatici; chicche di cui é, ahinoi, carente lo specchio d'acqua su cui ci muoveremo, carente di tocchi di classe quali giochi di luce, ombre e riflessi. Attenzione grossolana per i dettagli, a testimoniare l'attenzione degli sviluppatori della Akella verso fattori quali sostanza, giocabilità e fedeltà storica a fatti, vicende e personaggi. Attenzione grossolana, purtroppo, anche per quel che riguarda il sonoro, privo di spunti di classe, privo di effetti quali vento, onde o attraccaggi a navi nemiche. Quel che rimane é solamente una sterile digitalizzazione dei colpi dei cannoni, peraltro definita da una scarsa qualità audio. La valutazione negativa espressa a riguardo di grafica e sonoro non vale, certamente, per il fattore longevità, qui valorizzata (come detto in precedenza) da un cospicuo numero di scenari e da una curva di apprendimento lenta, graduale e mai frustrante. Non resta che levare l'ancora, imparare quella decina di nodi da marinaio, redarguire a dovere mozzi e ciurma, accendersi un buon sigaro cubano e veleggiare verso mari tropicali. Con un occhio alle incursioni piratesche.
Il comparto cosmetico di Age of Sails II non spicca per un attento studio di colori e riflessi, mostrando spesso toni cupi e stranamente "opachi", tuttavia ben accostati agli anni in cui si svolge l'azione. Il legno delle navi, alla massima risoluzione di 1024X768 presenta ottime venature e giusti accostamenti cromatici; chicche di cui é, ahinoi, carente lo specchio d'acqua su cui ci muoveremo, carente di tocchi di classe quali giochi di luce, ombre e riflessi. Attenzione grossolana per i dettagli, a testimoniare l'attenzione degli sviluppatori della Akella verso fattori quali sostanza, giocabilità e fedeltà storica a fatti, vicende e personaggi. Attenzione grossolana, purtroppo, anche per quel che riguarda il sonoro, privo di spunti di classe, privo di effetti quali vento, onde o attraccaggi a navi nemiche. Quel che rimane é solamente una sterile digitalizzazione dei colpi dei cannoni, peraltro definita da una scarsa qualità audio. La valutazione negativa espressa a riguardo di grafica e sonoro non vale, certamente, per il fattore longevità, qui valorizzata (come detto in precedenza) da un cospicuo numero di scenari e da una curva di apprendimento lenta, graduale e mai frustrante. Non resta che levare l'ancora, imparare quella decina di nodi da marinaio, redarguire a dovere mozzi e ciurma, accendersi un buon sigaro cubano e veleggiare verso mari tropicali. Con un occhio alle incursioni piratesche.