Agents of Mayhem
Agents of Mayhem nasce come costola di Saint Row, o meglio, della sua ultima espansione, dove vengono presentati alcuni dei personaggi principali e, soprattutto, il setting principale del gioco. Sarà infatti una futuristica Seoul a fare da sfondo alle vicende che vedranno coinvolti i nostri “agenti del Caos”, alle prese con la LEGION nell’ennesimo tentativo di conquistare il pianeta. Il Mayhem vede coinvolti ben 12 eroi, capitanati da Persephone Brimstone e finanziati dalla Ultor, compagnia conosciuta già ai tempi di Saints Row e che abbiamo già trovato in un’altra produzione Volition: Red Faction.
I dodici personaggi sono ben caratterizzati non solo per le loro caratteristiche di gioco, ma anche per un solido background che viene riprodotto su schermo grazie a diversi filmati in stile “cartoon”, che ne dipingono le caratteristiche principali e le peculiarità nell’utilizzo delle armi e dei poteri speciali che ognuno di loro possiede. Inizieremo la nostra avventura con la possibilità di controllare solo tre di questi personaggi, gli altri saranno sbloccati nel corso delle missioni che ci saranno messe di fronte, andando ad arricchire il roster e le possibilità di schierare sul campo la combinazione di giocatori migliore per ogni compito assegnato.
All’interno della base operativa dei Mayhem (chiamata “Arca”), potremo scegliere la missione da svolgere, scegliendo se seguire la storyline principale, oppure lanciarci in side quest o missioni specifiche per libera uno specifico agente. Una volta scelta la missione potremo scegliere quali agenti dispiegare sul campo, cercando di ottimizzare al meglio le caratteristiche peculiari di ciascun personaggio anche se, in realtà, i compiti che dovremo andare a svolgere sono praticamente solo quelli di eliminare gli avversari di turno.
Il gameplay di Agents of Mayhem ci permette di controllare un solo agente alla volta, ma potremo switchare ad un altro personaggio in qualsiasi momento del gioco, consentendo anche a quello che “metteremo in panchina”, di recuperare le forze per farsi trovare pronto al prossimo utilizzo. Come detto i nostri eroi si presentano come ben bilanciati nelle caratteristiche d’offesa e nei poteri posseduti e starà a noi cercare il migliore equilibrio da impiegare sul campo, cercando il miglior “incastro”. Hollywood è un guerriero dal mitra infallibile, Rama una cecchina perfetta grazie al suo arco, Fortune basa tutto sulla sua velocità e su un drone che l’aiuta nelle occasioni più importanti, e così via per ogni personaggio che andremo a liberare ed inserire nella nostra lista di eroi.
La lotta contro la LEGION sarà combattuta su due versanti: da un lato indebolendo il nemico dalle fondamenta, eliminandone i soldati e i “villain” che man mano invierà per contrastarci, dall’altra ci vedrà impegnati a riconquistare la città, sottraendo loro tutte le zone più redditizie del campo di battaglia. Si, perché in Agents il lato economico avrà il suo peso: ogni missione portata a termine e ogni avamposto riconquistato porteranno denari contanti alle nostre casse.
Grazie a questi potremo sviluppare nuove tecnologie, sbloccare bonus per i nostri agenti e, una volta che l’agenzia avrà acquisito la sufficiente esperienza, mandarli in giro per il mondo per togliere potere alla LEGION e recuperare informazioni importanti. Il gioco dispone anche di una interessante attività social che consente di creare contratti da condividere con i propri amici, proponendo loro sfide via via sempre più difficili.
La Seoul che ci viene proposta è una città vuota, poco attrattiva e con una ripetitività architettonica che riflette un design sottotono e poco curato. La città offre comunque tutte quelle attività che ci aspetta di trovare in un titolo open world come questo, tra corse illegali, casse di bonus da scoprire in giro per la mappa e tutta una serie di eventi casuali che andranno ad inframezzare la missioni della storyline. Particolarmente fastidiosa è la tendenza del gioco a riversare sul giocatore tonnellate di dialoghi mentre lui è impegnato a portare a casa la pelle.
Inutile dire che la maggior parte dei dialoghi passeranno sottotraccia e non solo perché questi sono interamente in inglese, ma anche perché i sottotitoli in italiano risultano micragnosi anche su un 50 pollici. Tecnicamente Agents of Mayhem si affida al “morbido” cel shading per permettersi una città dalle vaste dimensioni, anche se non particolarmente densa di dettagli, personaggi ben riprodotti e animati, con un frame rate sempre costante anche in situazioni complesse.
Nel complesso il lavoro svolto da Volition si è rivelato senza infamia, ma anche senza particolari lodi. Gioco decolla bene e riesce ad essere avvincente, ma si rivela essere in debito di idee dopo sole poche ore, riproponendo missioni ciclostilate e nemici mai particolarmente ostici da buttare giù (a questo proposito, tenete presente che potete cambiare livello di difficoltà all’inizio di ogni singola missione). Un peccato, perché sul piatto ci sono idee davvero interessanti e brillanti, risolte però alla svelta e senza quell’approfondimento e varietà che un gioco come questo avrebbe sicuramente meritato. Insomma, d’accordo per le furiose sparatorie e la varietà d’approccio garantita dalle caratteristiche degli eroi, ma un gioco come questo necessità di un collante e una molteplicità di situazione che qui latita davvero.
Voto
Redazione