AirBlade

di Redazione Gamesurf
...MA NON IL VIZIO
Peccato, perché un gameplay piuttosto traballante non può essere assolutamente all'altezza del livello tecnico che i Criterion Studios sono riusciti a produrre grazie all'ormai conosciuto Renderware, una serie di librerie di sviluppo già ampiamente utilizzato da alcuni titoli di ultima generazione. E infatti, dal punto di vista grafico, Airbalde si candida come uno dei massimi esponenti sulla nuova console Sony, con texture piuttosto brillanti ed una quantità di poligoni su schermo che sarebbe un'eufemismo definire notevole. Soprattutto negli scenari metropolitani, Airblade dà il meglio di se con complicati intrecci architettonici e una vita pulsante intorno al protagonista, fatta di traffico e passanti, corroborati da un frame stabile e dalla quasi totale assenza di aliasing e flickering. Di nota anche alcuni effetti di luce e il caratteristico effetto blur che appare quanto la tavola di Ethan raggiunge velocità piuttosto elevate. Inspiegabilmente mediocri e impastate, invece, le scene d'intermezzo a corredo del gioco e che illustrano il progredire degli eventi: in questo caso si é cercato di mascherare un aliasing veramente troppo marcato con un blur agli sfondi decisamente fastidioso e che trasmette un "effetto acqua" già visto in titoli come Extermination

Semplicemente anonime le musiche, prive di un qualsiasi spunto e di carisma proprio e piuttosto rindondanti... tanto da indurre ad abbassare il volume della televisione. Insoddisfacente il fattore longevità, sia per l'eccessiva ripetività dell'azione che per un certo senso di frustrazione, dovuto ad una difficoltà decisamente altalenante, sia per il non eccessivo numero di livelli a disposizione, sia, infine, per la quasi totale mancanza di modalità di gioco alternative ad esclusione di sezioni di gioco da esibizione, scarsamente invitanti, e di un multiplayer decisamente incolore
Per chiudere, pessimo l'adattamento italiano, con un doppiaggio definibile inespressivo a ragion veduta
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