Alien: La Clonazione
di
Redazione Gamesurf
In totale si parla di 8 diverse armi e di 4 diversi personaggi, che verranno come accennato resi disponibili proseguendo nell'avventura, divisa in una sorta di capitoli dall'andamento lineare
Immancabile poi, in questa perfetta "ricostruzione storica", la presenza degli alieni che hanno reso famosa la serie. Si parla ovviamente dei mitici alieni soldato, delle gigantesche regine madri, delle viscide uova e dei loro infidi guardiani, i Face Hugger
Assolutamente credibile e valido é il comportamento diverso adottato da ognuna delle categoria di alieni, le quali agiscono esattamente come é stato insegnato al cinema, diventando ciascuna una diversa e temibile macchina da guerra capace di far crollare nel panico il giocatore, spesso spiazzato dalla rapidità dei movimenti e dalla resistenza di questi esseri, in grado di far dimenticare i già pericolosi avversari umani, armati di tutto punto e sparsi ovunque nell'astronave
COME APRIRE UNA MELA AD OCCHI CHIUSI
Da sempre la qualità degli sparatutto in soggettiva su Playstation é stata profondamente minata da un sistema di controllo che, per forza di cose, mal si adattava alla precisione richiesta dalle armi e che solo il mouse riesce a soddisfare pienamente. Fortunatamente in Alien: La Clonazione é stato compiuto un certo passo avanti e non si notano particolari difficoltà nel gestire il proprio mirino, anche in situazioni dove viene richiesta una certa precisione. Ovviamente questo discorso é valido qualora si possegga un gamepad con supporto analogico, che oltre a distribuire meglio il controllo del movimento e del puntamento offre logicamente una maggiore precisione
Difficile da apprezzare, nonostante siano chiare le buone intenzioni degli sviluppatori, é la scelta di gestire i salvataggi attraverso delle specifiche postazioni all'interno del gioco come accadeva, giusto per fare un esempio, in Tomb Raider. Sebbene questo particolare renda molto più emozionante la partita, non essendoci la possibilità di salvare senza criterio ogni volta che si é girato l'angolo, appare altresì frustrante dover ripetere lunghi passaggi, spesso per niente facili, per colpa di una postazione di salvataggio dannatamente lontana. Più oculato si sarebbe invece dimostrato offrire un certo numero di salvataggi finiti per ogni capitolo, lasciando però al giocatore la possibilità di gestirli
Immancabile poi, in questa perfetta "ricostruzione storica", la presenza degli alieni che hanno reso famosa la serie. Si parla ovviamente dei mitici alieni soldato, delle gigantesche regine madri, delle viscide uova e dei loro infidi guardiani, i Face Hugger
Assolutamente credibile e valido é il comportamento diverso adottato da ognuna delle categoria di alieni, le quali agiscono esattamente come é stato insegnato al cinema, diventando ciascuna una diversa e temibile macchina da guerra capace di far crollare nel panico il giocatore, spesso spiazzato dalla rapidità dei movimenti e dalla resistenza di questi esseri, in grado di far dimenticare i già pericolosi avversari umani, armati di tutto punto e sparsi ovunque nell'astronave
COME APRIRE UNA MELA AD OCCHI CHIUSI
Da sempre la qualità degli sparatutto in soggettiva su Playstation é stata profondamente minata da un sistema di controllo che, per forza di cose, mal si adattava alla precisione richiesta dalle armi e che solo il mouse riesce a soddisfare pienamente. Fortunatamente in Alien: La Clonazione é stato compiuto un certo passo avanti e non si notano particolari difficoltà nel gestire il proprio mirino, anche in situazioni dove viene richiesta una certa precisione. Ovviamente questo discorso é valido qualora si possegga un gamepad con supporto analogico, che oltre a distribuire meglio il controllo del movimento e del puntamento offre logicamente una maggiore precisione
Difficile da apprezzare, nonostante siano chiare le buone intenzioni degli sviluppatori, é la scelta di gestire i salvataggi attraverso delle specifiche postazioni all'interno del gioco come accadeva, giusto per fare un esempio, in Tomb Raider. Sebbene questo particolare renda molto più emozionante la partita, non essendoci la possibilità di salvare senza criterio ogni volta che si é girato l'angolo, appare altresì frustrante dover ripetere lunghi passaggi, spesso per niente facili, per colpa di una postazione di salvataggio dannatamente lontana. Più oculato si sarebbe invece dimostrato offrire un certo numero di salvataggi finiti per ogni capitolo, lasciando però al giocatore la possibilità di gestirli
Alien: La Clonazione
Alien: La Clonazione
Alien: La Clonazione è un grandissimo gioco, e questo dovrebbe bastare a spingere tutti i possessori di PlayStation alla ricerca di un adrenalinico divertimento all'acquisto. La qualità tecnica del prodotto è decisamente alta, la ricostruzione dell'ambiente e dell'atmosfera di Alien è avvenuta con meticolosa cura e riesce a convincere anche il più accanito fan della serie. La giocabilità è esente da particolari difetti così come il gameplay, convincente e valido. Nel tramonto della PlayStation un prodotto di questa qualità fa ulteriormente rimpiangere l'annunciata morte di una piattaforma che, se sfruttata adeguatamente, si rivela veramente imbattibile.