Aliens vs Predator
di
Alessandro Cossu
Il Predator, come già accennato, é un personaggio davvero unico. Come solo nei precedenti AvsP é stato possibile, per una volta é il giocatore ad andare a caccia di vittime e non viceversa; mentre nel titolo Monolith la classe del Predator era incredibilmente sbilanciata (in termini di maggiore potenza di fuoco ed energia virtualmente infinita), i signori della Rebellion hanno limato questi eccessi, trasformando il mostro reso famoso da Swarzennegger nel lontano 1985 da una imbattibile macchina per uccidere, in un letale e formidabile guerriero del quale, però, il giocatore dovrà avere la massima cura.
Purtroppo, irritanti meccanismi di gioco e limiti di progettazione dei livelli riescono a minare molto del divertimento che si sarebbe potuto provare sfruttando le peculiarità biologiche degli Alien e dei Predator. In effetti, nonostante in alcune sezioni la linea dell'orizzonte sia lunghissima e ci si ritrovi in ambienti virtualmente amplissimi, saremo costretti a seguire unicamente il percorso scelto per noi dai programmatori, con buona pace di qualsiasi velleità esplorativa. Ci siamo infatti più volte trovati nella situazione in cui non potevamo - ad esempio, saltare da un albero a quello successivo nonostante la vicinanza, ma con l'obbligo di spostarsi altrove per poter proseguire. La domanda é : perché, nei panni di un Predator, posso saltare su un albero di trenta metri, ma non posso scavalcare un banale muro di cinta?
Queste incongruenze ci hanno davvero lasciato di stucco; rimanendo in tema di incongruenze, non é possibile evitare di citare il lavoro svolto con la IA dei nostri avversari, siano essi Predator, Alien, Umani o Sintetici (androidi della Compagnia, nda). Non sarà purtroppo infrequente vedere i soldati ripararsi dietro una colonna ma dal lato sbagliato rispetto al nostro punto di fuoco, rimanendo così completamente scoperti. Gli Alien, che più che camminare (per quanto questo verbo male si adatta ad una specie come quella), sembrano veleggiare a qualche centimetro da terra, verranno sempre verso di noi senza il minimo criterio : da sopra, da sotto o di lato, ma sempre senza nessuna evidente strategia.
Sul fronte strettamente tecnico, ci troviamo di fronte ad un buon prodotto, parzialmente sacrificato sull'altare del multipiattaforma. Il motore di gioco risulta scorrevole anche su computer non esattamente potentissimi, ma per questi dettagli vi rimandiamo al nutrito box hardware in fondo a questa pagina. Come per l'intera produzione, anche il profilo tecnico é altalenante : a fronte di alcune locations spettacolari, troviamo ambienti con texture ridondanti e a tratti persino slavate. L'immensità delle giungle aliene é stata riprodotta con una cura encomiabile, se non fosse per una ripetitività troppo accentuata.
In linea di massima, ogni specie ha due livelli esclusivi, mentre gli altri sono “condivisi” per tutte le razze : ad esempio, le paludi che domineremo dall'alto nei panni del Predator, saranno le stesse dove sguazzeremo con il Marine cercando di respingere gli attacchi degli Alien. Tutto quanto concerne le esplosioni - fuoco, particelle et similia, ci ha colpito positivamente, così come ci hanno colpito positivamente tutti gli effetti di luce. La versione provata da noi era interamente localizzata in Inglese, tanto per il parlato,quanto per i sottotitoli; il doppiaggio non fa gridare al miracolo, ma é comunque gradevole mentre i titoli sono totalmente privi di svarioni - e quindi, un plauso per il lavoro svolto. Il vero punto debole della produzione é, inspiegabilmente, nel campionamento dei sound fx : tutti e sottolineiamo tutti gli effetti audio sono un buon gradino (e mezzo) sotto la media; questo riduce notevolmente il feeling con le armi, a qualunque specie appartengano. Non riusciamo proprio a spiegarci questa defiance, dal momento che nel titolo Monolith “Alien VS Predator 2”, i sound fx erano praticamente identici a quanto si sentiva nel film di James Cameron, “Aliens”.
Le funzionalità online del gioco sono molto promettenti, specialmente quando ci si trova a combattere con Alien, Predator e Marine, tutti insieme. Deathmatch e Team Deathmatch non possono mancare nel novero delle modalità multigiocatore, mentre la punta di diamante é nell'ottima modalità cooperativa per i Marines. Purtroppo non si tratta di rivivere l'esperienza single player in due, ma più semplicemente si tratta di una sorta di “prova di resistenza” contro continue ondate di Alien. Se é vero che nello spazio, nessuno può sentirti urlare, allora é tempo di sfatare questo mito : quale che sia la vostra specie, la battaglia é li ad aspettarvi e - a patto di sorvolare su una serie di difetti più o meno sopportabili, nessuno che abbia anche solo una lieve simpatia per Alien e Predator può ritenersi esentato dal provare questo titolo.
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Purtroppo, irritanti meccanismi di gioco e limiti di progettazione dei livelli riescono a minare molto del divertimento che si sarebbe potuto provare sfruttando le peculiarità biologiche degli Alien e dei Predator. In effetti, nonostante in alcune sezioni la linea dell'orizzonte sia lunghissima e ci si ritrovi in ambienti virtualmente amplissimi, saremo costretti a seguire unicamente il percorso scelto per noi dai programmatori, con buona pace di qualsiasi velleità esplorativa. Ci siamo infatti più volte trovati nella situazione in cui non potevamo - ad esempio, saltare da un albero a quello successivo nonostante la vicinanza, ma con l'obbligo di spostarsi altrove per poter proseguire. La domanda é : perché, nei panni di un Predator, posso saltare su un albero di trenta metri, ma non posso scavalcare un banale muro di cinta?
Queste incongruenze ci hanno davvero lasciato di stucco; rimanendo in tema di incongruenze, non é possibile evitare di citare il lavoro svolto con la IA dei nostri avversari, siano essi Predator, Alien, Umani o Sintetici (androidi della Compagnia, nda). Non sarà purtroppo infrequente vedere i soldati ripararsi dietro una colonna ma dal lato sbagliato rispetto al nostro punto di fuoco, rimanendo così completamente scoperti. Gli Alien, che più che camminare (per quanto questo verbo male si adatta ad una specie come quella), sembrano veleggiare a qualche centimetro da terra, verranno sempre verso di noi senza il minimo criterio : da sopra, da sotto o di lato, ma sempre senza nessuna evidente strategia.
Sul fronte strettamente tecnico, ci troviamo di fronte ad un buon prodotto, parzialmente sacrificato sull'altare del multipiattaforma. Il motore di gioco risulta scorrevole anche su computer non esattamente potentissimi, ma per questi dettagli vi rimandiamo al nutrito box hardware in fondo a questa pagina. Come per l'intera produzione, anche il profilo tecnico é altalenante : a fronte di alcune locations spettacolari, troviamo ambienti con texture ridondanti e a tratti persino slavate. L'immensità delle giungle aliene é stata riprodotta con una cura encomiabile, se non fosse per una ripetitività troppo accentuata.
In linea di massima, ogni specie ha due livelli esclusivi, mentre gli altri sono “condivisi” per tutte le razze : ad esempio, le paludi che domineremo dall'alto nei panni del Predator, saranno le stesse dove sguazzeremo con il Marine cercando di respingere gli attacchi degli Alien. Tutto quanto concerne le esplosioni - fuoco, particelle et similia, ci ha colpito positivamente, così come ci hanno colpito positivamente tutti gli effetti di luce. La versione provata da noi era interamente localizzata in Inglese, tanto per il parlato,quanto per i sottotitoli; il doppiaggio non fa gridare al miracolo, ma é comunque gradevole mentre i titoli sono totalmente privi di svarioni - e quindi, un plauso per il lavoro svolto. Il vero punto debole della produzione é, inspiegabilmente, nel campionamento dei sound fx : tutti e sottolineiamo tutti gli effetti audio sono un buon gradino (e mezzo) sotto la media; questo riduce notevolmente il feeling con le armi, a qualunque specie appartengano. Non riusciamo proprio a spiegarci questa defiance, dal momento che nel titolo Monolith “Alien VS Predator 2”, i sound fx erano praticamente identici a quanto si sentiva nel film di James Cameron, “Aliens”.
Le funzionalità online del gioco sono molto promettenti, specialmente quando ci si trova a combattere con Alien, Predator e Marine, tutti insieme. Deathmatch e Team Deathmatch non possono mancare nel novero delle modalità multigiocatore, mentre la punta di diamante é nell'ottima modalità cooperativa per i Marines. Purtroppo non si tratta di rivivere l'esperienza single player in due, ma più semplicemente si tratta di una sorta di “prova di resistenza” contro continue ondate di Alien. Se é vero che nello spazio, nessuno può sentirti urlare, allora é tempo di sfatare questo mito : quale che sia la vostra specie, la battaglia é li ad aspettarvi e - a patto di sorvolare su una serie di difetti più o meno sopportabili, nessuno che abbia anche solo una lieve simpatia per Alien e Predator può ritenersi esentato dal provare questo titolo.
Aliens vs Predator
7
Voto
Redazione
Aliens vs Predator
Alien e Predator. In linea di massima, due nomi come questi dovrebbero - da soli, garantire un certo grado di successo, un altissimo interesse, un enorme senso di aspettativa. Nel complesso, il titolo SEGA non é quel capolavoro che ci aspettavamo (e che sognavamo), dal primo momento in cui Ripley ha messo piede sull'asteroide LV 426. No. Ma é comunque un buon prodotto, lontano dall'Olimpo dei videogames,ma che non dovrebbe mancare nella ludoteca degli appassionati. Tutti coloro i quali abbiano provato anche solo una minima simpatia per il mostro "tuttabocca" o per lo scarnificatore alieno,dovrebbero sentirsi obbligati a provarlo.