All Japan GT

di Redazione Gamesurf
Nonostante comandi di gioco piuttosto scarni ed intuitivi (un pulsante ciascuno per acceleratore e freno, sterzo affidato ai tasti direzionali), rimanere all'interno della carreggiata non risulta essere impresa da poco, soprattutto alle prime esperienze, anche perché stretti tornanti e curve a gomito si susseguono a velocità notevoli, ed anche il più piccolo sconfinamento oltre il bordo pista é punito da una consistente perdita di velocità. A onor del vero, una volta trovato l'assetto giusto per ogni gara, l'utilizzo del freno diventerà avvenimento sempre più raro e il progressivo apprendimento dei tracciati comporterà tempi sempre più bassi, che vi priveranno presto di sfide stimolanti, tanto più che gli avversari in gara si limitano a svolgere il loro "compitino", curandosi principalmente di mantenersi al centro del tracciato

LA POTENZA E' NULLA SENZA IL CONTROLLO
Dal punto di vista grafico, All Japan GT contribuisce a creare più di un dubbio sull'effettiva validità della sua realizzazione tecnica. Certo, il progresso rispetto agli anziani sistemi ad 8-bit é significativo quanto ovvio, ma sicuramente non sfrutta a dovere le capacità del GameBoy Advance: le texture dei tracciati sono immutate ed identiche per ogni tracciato, compresi gli elementi a bordo pista, e gli sfondi a corredo del paesaggio sono scarni e di bassa qualità. Il tanto caro Mode7, diretta e gradita eredità dell'hardware Super Nintendo, non é stato poi minimamente sfruttato, se non in minima parte, evitando accuratamente di utilizzare le capacità di ridimensionamento e rotazione dei pixel messe a disposizione dal piccolo gioiello portatile: discese, dossi e dislivelli sono infatti stati rappresentati unicamente tramite l'abbassamento o l'innalzamento della linea d'orizzonte cosa che, se poteva risultare accettabile sui vecchi sistemi, al cospetto di un F-Zero for Game Boy Advance qualunque risulta ampiamente insufficiente. Di discreta fattura i modellini delle auto ma poco convincente il sistema di collisione fra gli stessi: troppo penalizzante in taluni casi, eccessivamente vantaggioso, tramite uno strano "effetto fionda", in altri