All Star Tennis 2000

di Redazione Gamesurf
UbiSoft continua la sua percussione di titoli sportivi, dopo 90 Minuto Manager, Monaco Grand Prix R.S. 2, Suzuki Alstare Extreme Racing e il velistico Virtua Skipper (Luna Rossa anybody?) é il momento del gioco tennistico, con un titolo che si preannuncia "All Star". Come ormai ampiamente dimostrato da Electronic Arts, le licenze ufficiali e le firme dei grandi campioni sono sirene cui é difficile resistere, specie per un'audience di fan più avvezzi allo sport televisivo che a quello interattivo, salvo poi schiantarsi sugli scogli di titoli mediocri e semplicistici. All Star Tennis 2000 vanta la presenza di alcuni nomi di richiamo del Grande Slam tra cui Lleyton Hewitt, Gustavo Kuerten, Conchita Martinez e Todd Martin. Per chi non segue i tornei dello Slam basterà dire che l'unico tennista fra questi che ha ottenuto un piazzamento di rilievo agli US Open é stato l'inossidabile Todd Martin, che si é prodotto in una altalenante ma a tratti prorompente performance arrivando alle semifinali

Scordatevi pure di ritrovare in All Star Tennis 2000 personaggi come Pete Sampras, il neo campione Safin o le due sorelle Williams, probabilmente anche una sola di queste firme sarebbe sufficiente a sponsorizzare un gioco oltre che a prosciugare le casse della software house che volesse aggiudicarsene i diritti
ARCADE O SIMULAZIONE?
Dopo un filmato di presentazione del tutto trascurabile che sfrutta gli stessi modelli tridimensionali del gioco, All Star Tennis 2000, almeno ad opzioni, non delude, offrendoci modalità esibizione, torneo singolo oppure Stagione, che include tutte le tappe tipiche del Grande Slam, e non solo (sono incluse anche Italia, Germania ed altri campi). Ubisoft ha incluso un gran numero di tennisti selezionabili, tra cui spiccano alcuni giocatori realmente esistenti, come visto sopra, miscelati con un bel po' di atleti inventati di sana pianta, inclusi per fare numero. La cifra complessiva di giocatori che popolano i tornei si aggira sulla trentina, sono sufficientemente accurati a livello di anatomie e divise, mentre si distinguono, per fortuna, le texture dei visi che evitano lo sgradevolissimo effetto "foto spalmata su poligono". Proviamo la modalità esibizione e scendiamo in campo. Gran presentazione, folla sugli spalti, arbitro sul seggiolone che pontifica esattamente come nello sport dal vero, ma poi il comando passa al giocatore: é il momento della verità. I modelli 3D sono decenti, nulla di eclatante, ma neanche disprezzabili