Alone in the dark

Alone in the dark
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Parlando degli avversari, possiamo dire che il parco é piuttosto variegato : pipistrelli, demoni, zombi di varia origine e natura, crepe nel muro...insomma, ce ne é abbastanza per non annoiarsi. Peccato che l'Intelligenza Artificiale che li guida é la stessa di una callitrice pigmea, quindi non aspettatevi le meraviglie viste in F.E.A.R. .

I giochi si fanno seri:questo boss sarà tutto, tranne facile da uccidere.
I giochi si fanno seri:questo boss sarà tutto, tranne facile da uccidere.
Alcune location sono molto suggestive,come questa visuale di NY sotto la pioggia.
Alcune location sono molto suggestive,come questa visuale di NY sotto la pioggia.
Se odiate i pipistrelli,questa sezione NON fa per voi.
Se odiate i pipistrelli,questa sezione NON fa per voi.

Uno dei punti di forza di Alone In The Dark é l'interazione con l'ambiente, davvero a 360 gradi. Quasi ogni oggetto reagisce a quanto sta accadendo sullo schermo - sia pure con qualche piccola imperfezione e noi saremo in grado di incendiare, spostare, rompere, spezzare una buona parte di quanto appare a video. Proprio grazie a questa...duttilità fisica, i programmatori ci hanno permesso di affrontare le varie situazioni in più di un modo. Ad esempio, nelle foto qui attorno, dovreste notarne una nella quale il buon Edward si trova ad affrontare del limo nero piuttosto affamato e suscettibile al calore, nonché alla luce. In questo caso,giusto per citarne uno, ci sono più sistemi per uscire dall'impasse: prendere una trave ed incendiarla, oppure impugnare una lampadina (dopo aver lanciato improperi galattici per riuscire a metterci dentro le batterie) per creare un corridoio di luce grazie al quale fuggire o, ancora, utilizzare il buon vecchio scotch per applicarlo su delle torce chimiche e creare così delle zone illuminate dove trovare riparo. Anche la possibilità di utilizzare un insetticida abbinato ad un accendino a mò di lanciafiamme, ha il suo perché...insomma, le possibilità sono molte e tutte insite nell'inventiva del giocatore di turno. Molti saranno gli enigmi presenti nel gioco e possiamo affermare che la natura del gioco sia decisamente più votata alla risoluzione di rompicapo di vario genere e natura, piuttosto che alla mera azione animalesca.
Un'altra delle peculiarità fondamentali del gioco patrocinato da Atari, é la suddivisione in capitoli - quasi tutti disponibili da subito, del gioco stesso. In buona sostanza, grazie all'apposito menù, saremo in grado di scegliere quale capitolo del gioco eseguire, saltando quelli che ci paiono più noiosi o comunque più ostici. E la trama? Presto detto: proprio come in un telefilm, all'inizio di ogni capitolo assisteremo ad una sorta di "Negli episodi precedenti di Alone In The Dark", in modo da fare il punto della situazionee capire, a grandi linee, cosa ci siamo persi nei capitoli antecedenti a quello che abbiamo scelto di giocare. Un'idea che non definiremmo ne bella, ne brutta, ma bensì, "particolare": indubbiamente, i meno avvezzi a titoli come quello oggi esaminato, saranno molto felici di avere questa opportunità.
Per dare una ulteriore, piccola scossa al gameplay, alla Eden Games hanno pensato di inserire anche delle sessioni di guida. In alcuni capitoli di gioco, infatti, ci siederemo, ad esempio, al volante di un taxi in fuga per la Grande Mela mentre il mondo attorno a noi, letteralmente, si sgretola, ma sfortunatamente il modello di guida é tutt'altro che preciso e quindi tali sessioni si ridurranno, alla fine, al mero imparare a memoria un percorso e girare il volante al momento giusto.

La suddivisione in capitoli liberamente esplorabili:innovazione o lacuna?
La suddivisione in capitoli liberamente esplorabili:innovazione o lacuna?
Non mancheranno sezioni alla guida di alcuni veicoli;peccato per lo scarso appeal degli stessi.
Non mancheranno sezioni alla guida di alcuni veicoli;peccato per lo scarso appeal degli stessi.
Una telefonata allunga la vita,recitava un vecchio spot.
Una telefonata allunga la vita,recitava un vecchio spot.
11
Sul fronte meramente tecnico, AitD non é esattamente lo stato dell'arte, anche se non c'é' nulla che faccia davvero gridare allo scandalo. Il conteggio dei frame rimane stabile in quasi tutte le situazioni, mentre il conteggio dei poligoni non é mai,invece, particolarmente alto. Tutti i personaggi soffrono di artrite (lo si capisce dal modo in cui camminano) e, a fronte di alcune location davvero ricche di dettagli- come nell'episodio ambientato nelle fogne, per la maggior parte del tempo ci troveremo a muoverci in spazi tanto ampi quanto graficamente spogli.
Sul fronte audio, si rilevano musiche piuttosto interessanti, a fronte di soundfx non proprio...da primi della classe.
In definitiva, possiamo affermare chel'ultimo ma non ultimoprodotto di Atari é un calderone di ottime idee, cucinate purtroppo con un velo di sollecitudine...un vero, autentico peccato.

Alone in the dark
6

Voto

Redazione

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Alone in the dark

Da soli,nel buio,non é facile scrivere in poche righe quello che é Alone In The Dark,ma sopratutto quello che avrebbe potuto essere - e,sfortunatamente non é stato. Un titolo che porta dentro di se la reminiscenza di una saga che potremmo definire immortale e che, in qualche misura, era destinata a rimanere nei cuori degli appassionati,dalla sua prima incarnazione,per molto tempo a venire. Il titolo multipiattaforma oggi esaminato soffre di una realizzazione tecnica non impeccabile, che stride con alcune idee di fondo molto convincenti. La trama, la storia, il background di un'epopea capace di scrivere una pagina importante ed indelebile nel grande libro dei videogame...tutti questi elementi sono stati sacrificati sull'altare della piattaforma multipla e, in misura minore,del marketing. Trovarsi nell'oscurità, con un pad malfunzionante, non é la cosa più piacevole del mondo. Peccato,davvero.

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