Alone in the Dark: Illumination
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L'ultimo titolo del franchise Alone in the Dark lo giocammo nel 2008 e, da quel momento in poi, pensavamo che non saremmo stati più inghiottiti da nessuna forma di oscurità incontrata nella saga. D'altro canto, i ragazzi di Atari sono tornati sullo sviluppo di un nuovo titolo inerente il brand, cercando di confezionare uno sparatutto in terza persona di stampo horror, pronto a farci fare qualche salto repentino, sulle nostre sedie, presi dalla paura.
Saranno riusciti nel loro intento? La risposta la troverete fra poco.
Il nuovo Alone in the Dark: Illumination ci trasporta nella città di Lorwich, in Virginia, dove a seguito di un inondazione sono cominciati a girare, tra la popolazione, strani racconti che vedono come protagoniste alcune strane creature avvolte nella nebbia, al servizio di una presenza nota come l'Oscurità. Chi sarebbe stato pronto a fronteggiare questo nuovo male? La risposta é insita all'interno del titolo, che cerca di proporre un sistema di gioco prettamente cooperativo volto a farci esplorare la città, suddivisa in una serie di livelli, scegliendo se giocare in una sorta di campagna single player oppure in una partita multigiocatore online.
Tolta la seconda, visto che i server non siamo riusciti -purtroppo- a vederli nemmeno con la lente d'ingrandimento, passiamo a parlarvi della partita in singolo, che ci ha messo di fronte ad una serie di meccaniche già viste in diversi titoli dello stesso genere che purtroppo, in questo caso, sono state sfruttate poco brillantemente. Ma cerchiamo di andare con ordine.
Lo scopo di ogni livello é quello di sopravvivere alle varie orde di mostri che sono presenti nelle diverse mappe, cercando nel frattempo di trovare alcuni oggetti di trama, che servono essenzialmente a farvi superare la zona, come magari delle batterie adibite alla messa in moto di un macchinario di illuminazione, oppure una serie di cavi elettrici per permettere a dei generatori di riportare la corrente online, oppure far esplodere delle caverne con dell'esplosivo. Il minimo comune denominatore, ve ne accorgerete, sarà sempre e soltanto uno: cercare di accendere la luce.
Questo perché i mostri che incontreremo durante il gioco temono la luce in ogni sua forma, dato che ne vengono indeboliti, pertanto cercano di attaccarci nel buio comparendo dai posti più inaspettati cercando, così, di coglierci di sorpresa. Ma fate attenzione, perché le sorgenti luminose che riuscirete ad accendere avranno una carica limitata, pertanto dovrete dosare saggiamente il vostro tempo, cogliendo l'attimo quando ce ne sarà bisogno.
Il gioco mette a disposizione quattro personaggi diversi da impersonare: Cacciatore, Strega, Prete e Ingegnere. I primi due hanno un background familiare, visto che il primo é il diretto discendente di Edward Carnby, mentre la seconda é la pronipote di Emily Hartwood. Beghe familiari a parte, a livello di gameplay ogni personaggio é predisposto ad utilizzare tipi diversi di armi, ed avrà un pannello dedicato alle abilità che potrà essere compilato dopo ogni level-up, aggiungendo in tal modo un pizzico di componente ruolistica che non guasta. Migliorare le abilità, a seconda del proprio stile di gioco, permette una migliore interazione con il personaggio scelto nonché una migliore presenza sul campo, in sede di partita online con un gruppo di amici.
vimager2, 3, 4
Ma in cosa, allora, il gioco perde il suo smalto? Il tipo di gameplay descritto poc'anzi non aggiunge niente di nuovo alle controparti di settore, ma nemmeno risulta tanto spregevole nella realizzazione.
I problemi sorgono durante la partita, visto che anche a difficoltà media i nemici rispettano un pattern predefinito, ed alla lunga prevedibile, togliendo quindi quel poco di pauroso di cui l'ambientazione poteva avvalorarsi, coadiuvato inoltre da un movimento artificioso che ha reso molto lenta e pesante l'esplorazione ed il completamento del livello.
E' possibile fare uno scatto più o meno lungo, ma avremmo certamente preferito una corsa persistente al posto della camminata lenta, così da veder incentivata anche l'esplorazione dell'intera area del livello di gioco. Abbiamo sentito la mancanza di una certa dinamicità, ecco. Per farvi un esempio pratico, anche in tema se vogliamo, ci sarebbe piaciuto uno stile più alla Alan Wake.
Apriamo una piccola parentesi anche sul comparto tecnico. Il gioco sfrutta il motore Unreal Engine 4 e propone degli interessanti livelli con buone texture dettagliate ed interessanti scenari, ma parallelamente non abbiamo riscontrato una buona risposta dei modelli dedicati a mostri e personaggi, che sembrano un po' legnosi nel movimento. Qualche bug sparso in giro per quanto riguarda i mostri, che ogni tanto si bloccavano senza motivo, nonché qualche interruzione della musica ambientale dopo l'esplosione di qualche bomba (non pensate che sia dovuto alla sordità del personaggio, visto che gli spari si sentono forte e chiaro).
Ci dispiace non poter dare un giudizio sulla parte multigiocatore del titolo, quindi ci riserviamo una votazione in un secondo momento così da potervi dare tutte le informazioni di cui avete bisogno.
Saranno riusciti nel loro intento? La risposta la troverete fra poco.
Chi ha paura del buio?
Il nuovo Alone in the Dark: Illumination ci trasporta nella città di Lorwich, in Virginia, dove a seguito di un inondazione sono cominciati a girare, tra la popolazione, strani racconti che vedono come protagoniste alcune strane creature avvolte nella nebbia, al servizio di una presenza nota come l'Oscurità. Chi sarebbe stato pronto a fronteggiare questo nuovo male? La risposta é insita all'interno del titolo, che cerca di proporre un sistema di gioco prettamente cooperativo volto a farci esplorare la città, suddivisa in una serie di livelli, scegliendo se giocare in una sorta di campagna single player oppure in una partita multigiocatore online.
Tolta la seconda, visto che i server non siamo riusciti -purtroppo- a vederli nemmeno con la lente d'ingrandimento, passiamo a parlarvi della partita in singolo, che ci ha messo di fronte ad una serie di meccaniche già viste in diversi titoli dello stesso genere che purtroppo, in questo caso, sono state sfruttate poco brillantemente. Ma cerchiamo di andare con ordine.
Lo scopo di ogni livello é quello di sopravvivere alle varie orde di mostri che sono presenti nelle diverse mappe, cercando nel frattempo di trovare alcuni oggetti di trama, che servono essenzialmente a farvi superare la zona, come magari delle batterie adibite alla messa in moto di un macchinario di illuminazione, oppure una serie di cavi elettrici per permettere a dei generatori di riportare la corrente online, oppure far esplodere delle caverne con dell'esplosivo. Il minimo comune denominatore, ve ne accorgerete, sarà sempre e soltanto uno: cercare di accendere la luce.
Questo perché i mostri che incontreremo durante il gioco temono la luce in ogni sua forma, dato che ne vengono indeboliti, pertanto cercano di attaccarci nel buio comparendo dai posti più inaspettati cercando, così, di coglierci di sorpresa. Ma fate attenzione, perché le sorgenti luminose che riuscirete ad accendere avranno una carica limitata, pertanto dovrete dosare saggiamente il vostro tempo, cogliendo l'attimo quando ce ne sarà bisogno.
Buoni presupposti, ma alla fine..
Il gioco mette a disposizione quattro personaggi diversi da impersonare: Cacciatore, Strega, Prete e Ingegnere. I primi due hanno un background familiare, visto che il primo é il diretto discendente di Edward Carnby, mentre la seconda é la pronipote di Emily Hartwood. Beghe familiari a parte, a livello di gameplay ogni personaggio é predisposto ad utilizzare tipi diversi di armi, ed avrà un pannello dedicato alle abilità che potrà essere compilato dopo ogni level-up, aggiungendo in tal modo un pizzico di componente ruolistica che non guasta. Migliorare le abilità, a seconda del proprio stile di gioco, permette una migliore interazione con il personaggio scelto nonché una migliore presenza sul campo, in sede di partita online con un gruppo di amici.
vimager2, 3, 4
Ma in cosa, allora, il gioco perde il suo smalto? Il tipo di gameplay descritto poc'anzi non aggiunge niente di nuovo alle controparti di settore, ma nemmeno risulta tanto spregevole nella realizzazione.
I problemi sorgono durante la partita, visto che anche a difficoltà media i nemici rispettano un pattern predefinito, ed alla lunga prevedibile, togliendo quindi quel poco di pauroso di cui l'ambientazione poteva avvalorarsi, coadiuvato inoltre da un movimento artificioso che ha reso molto lenta e pesante l'esplorazione ed il completamento del livello.
E' possibile fare uno scatto più o meno lungo, ma avremmo certamente preferito una corsa persistente al posto della camminata lenta, così da veder incentivata anche l'esplorazione dell'intera area del livello di gioco. Abbiamo sentito la mancanza di una certa dinamicità, ecco. Per farvi un esempio pratico, anche in tema se vogliamo, ci sarebbe piaciuto uno stile più alla Alan Wake.
Apriamo una piccola parentesi anche sul comparto tecnico. Il gioco sfrutta il motore Unreal Engine 4 e propone degli interessanti livelli con buone texture dettagliate ed interessanti scenari, ma parallelamente non abbiamo riscontrato una buona risposta dei modelli dedicati a mostri e personaggi, che sembrano un po' legnosi nel movimento. Qualche bug sparso in giro per quanto riguarda i mostri, che ogni tanto si bloccavano senza motivo, nonché qualche interruzione della musica ambientale dopo l'esplosione di qualche bomba (non pensate che sia dovuto alla sordità del personaggio, visto che gli spari si sentono forte e chiaro).
Ci dispiace non poter dare un giudizio sulla parte multigiocatore del titolo, quindi ci riserviamo una votazione in un secondo momento così da potervi dare tutte le informazioni di cui avete bisogno.