Alone in the Dark: The New Nightmare
di
Redazione Gamesurf
ANCORA UNA VOLTA DA SOLI NEL BUIO
Tutto inizia in una notte buia e tempestosa...L'ombroso ma esperto poliziotto privato Edward Carnby (33 anni, lunghi capelli neri e trench Humphry Bogart) viene assunto dall'archeologa Aline Cedrac (27 anni, rossa e un fisico mozzafiato capace di mettere in ridicolo la tanto decantata Lara Croft) per accompagnarla su Shadow Island. Gli scopi sono due: innanzitutto, Aline vuole consultare tre antiche Steli, crittografate con i caratteri degli indiani Abkanis; il secondo è quello di verificare la sua teoria che il professor Obed Morton, padrone dell'isola e delle Steli, possa essere il suo sconosciuto padre, essendo lei in possesso di una foto che lo ritrae insieme alla sua scomparsa madre.
Durante il viaggio, però, il loro aereo viene aggredito da un'entità sconosciuta che tra l'altro uccide il pilota, e i due sono costretti a lanciarsi col paracadute, atterrando in due punti differenti di Shadow Island.
È a questo punto che noi interagiamo per la prima volta col gioco, compiendo quella che sarà la nostra scelta più importante: preferiremo indossare il lungo trench di Edward Carnby, armato di revolver a due canne e due tamburi, o opteremo invece per i pratici blue-jeans di Aline Cedrac, in cerca di una verità molto più complessa di quanto possiamo pensare?
In ogni caso, ci troveremo ad affrontare i complessi ed intricati enigmi della casa della maledetta famiglia Morton, leggende indiane, un misterioso e centenario stregone indiano con le sue leggende, nonché numerose creature del buio partorite dall'inferno o da una mente malata. In nostro aiuto avremo solo una torcia elettrica, un walkie talkie con cui potremmo talvolta comunicare con l'altro protagonista della storia e i molteplici oggetti (tra cui molte armi) che troveremo nel nostro cammino. Ma per il resto saremo soli...
Soli nel Buio...
ALONE IN THE SILENT RESIDENT DARK EVIL HILL
Molti di noi si aspettavano che questo gioco uscisse in commercio col nome di "Alone in the Dark 4", essendoci già stati altri tre AitD nel 1990, 1992 e 1995. Il motivo di far sparire il numero dal titolo, tranne forse che nei file di programma, ha secondo me un nome: Resident Evil. Ma partiamo dal principio...
Il primo Alone in the Dark, uscito nel 1990, fu un piccolo capolavoro: per la prima volta i protagonisti erano composti da poligoni e si muovevano in ambiente 3D. La grafica ad alta risoluzione e l'impiego di texture erano al tempo pura fantascienza, pertanto il successo di AitD fu immediato. Meno successo ebbe il suo seguito nel 1992, non portando quasi nessuna innovazione in termini tecnici ed offrendo nel contempo uno storyboard meno accattivante. Il terzo episodio, targato 1995, invece proponeva delle massicce migliorie grafiche, il ché bastò a risollevare la stima dei giocatori nei confronti del "titolo" AitD.
Tutto inizia in una notte buia e tempestosa...L'ombroso ma esperto poliziotto privato Edward Carnby (33 anni, lunghi capelli neri e trench Humphry Bogart) viene assunto dall'archeologa Aline Cedrac (27 anni, rossa e un fisico mozzafiato capace di mettere in ridicolo la tanto decantata Lara Croft) per accompagnarla su Shadow Island. Gli scopi sono due: innanzitutto, Aline vuole consultare tre antiche Steli, crittografate con i caratteri degli indiani Abkanis; il secondo è quello di verificare la sua teoria che il professor Obed Morton, padrone dell'isola e delle Steli, possa essere il suo sconosciuto padre, essendo lei in possesso di una foto che lo ritrae insieme alla sua scomparsa madre.
Durante il viaggio, però, il loro aereo viene aggredito da un'entità sconosciuta che tra l'altro uccide il pilota, e i due sono costretti a lanciarsi col paracadute, atterrando in due punti differenti di Shadow Island.
È a questo punto che noi interagiamo per la prima volta col gioco, compiendo quella che sarà la nostra scelta più importante: preferiremo indossare il lungo trench di Edward Carnby, armato di revolver a due canne e due tamburi, o opteremo invece per i pratici blue-jeans di Aline Cedrac, in cerca di una verità molto più complessa di quanto possiamo pensare?
In ogni caso, ci troveremo ad affrontare i complessi ed intricati enigmi della casa della maledetta famiglia Morton, leggende indiane, un misterioso e centenario stregone indiano con le sue leggende, nonché numerose creature del buio partorite dall'inferno o da una mente malata. In nostro aiuto avremo solo una torcia elettrica, un walkie talkie con cui potremmo talvolta comunicare con l'altro protagonista della storia e i molteplici oggetti (tra cui molte armi) che troveremo nel nostro cammino. Ma per il resto saremo soli...
Soli nel Buio...
ALONE IN THE SILENT RESIDENT DARK EVIL HILL
Molti di noi si aspettavano che questo gioco uscisse in commercio col nome di "Alone in the Dark 4", essendoci già stati altri tre AitD nel 1990, 1992 e 1995. Il motivo di far sparire il numero dal titolo, tranne forse che nei file di programma, ha secondo me un nome: Resident Evil. Ma partiamo dal principio...
Il primo Alone in the Dark, uscito nel 1990, fu un piccolo capolavoro: per la prima volta i protagonisti erano composti da poligoni e si muovevano in ambiente 3D. La grafica ad alta risoluzione e l'impiego di texture erano al tempo pura fantascienza, pertanto il successo di AitD fu immediato. Meno successo ebbe il suo seguito nel 1992, non portando quasi nessuna innovazione in termini tecnici ed offrendo nel contempo uno storyboard meno accattivante. Il terzo episodio, targato 1995, invece proponeva delle massicce migliorie grafiche, il ché bastò a risollevare la stima dei giocatori nei confronti del "titolo" AitD.
Alone in the Dark: The New Nightmare
6.5
Voto
Redazione
Alone in the Dark: The New Nightmare
Per molti versi siamo di fronte ad un capolavoro! Non dico che il titolo "Alone in the Dark" sia usurpato, perché comunque all'inizio della vicenda saremo "Soli nel Buio": dico solo che questo gioco assomiglia più a Resident Evil di quanto non ricordi i primi AitD... anche se qui, perlomeno, non si parla di virus e di organizzazioni poco pulite, ma si rimane nel campo del paranormale. Si tratta comunque di un prodotto di altissimo livello tecnico e di storyboard. Lo consiglio vivamente a tutti i cultori di questo genere di gioco e i generale dell'horror.