Alone in the Dark: The New Nightmare

di Redazione Gamesurf
Molto prima di Resident Evil e soci, Edward Carnby già investigava i misteri dei Grandi Antichi, le maledizioni Voodoo ed i fantasmi del Far West. Erano altri tempi però, una manciata di poligoni antropomorfi che si spostava goffamente su un fondale bidimensionale era un miracolo della tecnologia ed il termine survival horror ancora non era stato coniato. Poi come tutti ben sanno, sono arrivati i giapponesi, hanno preso in prestito l'idea e, come spesso accade, hanno ripresentato al mondo intero la stessa cosa, migliorata a tal punto da far gridare al miracolo. Così per un po' di anni tutti hanno parlato esclusivamente di Resident Evil, dei suoi seguiti e di vari cloni rigorosamente Made in Japan, Silent Hill e Dino Crisis su tutti. Fortunatamente i francesi della Darkworks hanno pensato bene di dare una nuova possibilità all'investigatore del soprannaturale, affidandogli una missione nell'oscurità. Purtroppo nel 2001 le cose sono un po' diverse dai primi anni novanta ed Edward Carnby per avere successo si deve confrontare non solo con le tenebre ed i loro misteri, ma anche con agguerriti concorrenti digitali, che fanno apparire l'impostazione di Alone in the Dark vetusta ed abusata. Andiamo con ordine però, perché prima di dare giudizi é di vitale importanza far luce (letteralmente) sui misteri che ci circondano

MEGLIO SOLI CHE MAL ACCOMPAGNATI
Questa volta il buon Edward é privato dell'amicizia di Charles Fiske, ucciso misteriosamente su Shadow Island, isola sui cui si trovava per indagare sullo scomparso professor Obed Morton. Il nostro investigatore riesce a risalire con facilità ai clienti del collega, che gli propongono di occupare il suo posto, per indagare sull'omicidio e sul misterioso Morton. Poiché prendere due piccioni con una fava non era sufficiente, i sospetti individui che propongono questo lavoro a Carnby, lo caricano di un'altra responsabilità, la protezione della giovane professoressa di etnologia Aline Cedrac, incaricata di tradurre con l'eventuale aiuto del professor Morton delle tavolette antiche