Alone in the Dark: The New Nightmare
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Inoltre l'obbligo di leggersi un buon numero di libri e diari per comprendere pienamente ciò che sta succedendo rende il tutto fin troppo noioso. Per quanto riguarda quest'ultimo punto bisogna considerare comunque la presenza della completa localizzazione in italiano di Alone in the Dark: The New Nightmare: di essa, però, non possiamo darvi alcun giudizio, avendo provato per questa recensione la versione del gioco in lingua inglese
Tra le cose da dimenticare anche il character design dei mostri, troppo pochi e in ogni caso già visti in tutte le produzioni del genere. Nulla da dire invece a proposito dei combattimenti: il sistema utilizzato é quello classico di Resident Evil con un tasto dedicato al puntamento. Si sente la mancanza del supporto della leva analogica per muoversi, che avrebbe sicuramente aiutato nei tanti momenti d'evasione (spesso é preferibile scappare dai nemici che sterminarli). La potenza di fuoco offerta a entrambi i protagonisti é sufficiente alle loro esigenze, grazie a un buon numero di armi (sette) ed a una discreta efficacia
Anche la risoluzione di enigmi e puzzle vari é fondamentale nell'economia dell'avventura. Fortunatamente non si riducono a banalità del tipo premi il pulsante A per aprire la porta A, ma sono congegnati bene ed alcuni sono davvero ostici. Purtroppo per trovare la soluzione bisogna spesso spulciare attentamente tutti i libri che si trovano in giro e non sempre si vorrebbe avere la pazienza di farlo
PERCHE' QUESTA PORTA NON SI VUOLE APRIRE?
Che Alone In The Dark: The New Nightmare sia ben lontano dalla perfezione é ormai chiaro. Ai suddetti motivi vanno aggiunti una serie di problemi "tecnici" che rovinano l'esperienza di gioco. Prima di tutto le numerose interruzioni che minano il fluire dell'azione. Per esempio, l'impossibilità di aprire una porta automaticamente quando si é in possesso della chiave adatta é davvero fastidiosa. L'algoritmo risolutore esatto prevede invece che si entri nell'inventario, si selezioni la chiave e si lanci il comando d'utilizzo. Un po' scomodo quando si é braccati da uno zombie particolarmente tenace. O ancora, quando Aline continua a contattare Edward ogni cinque passi, semplicemente per dirgli di andare diritto! Aspetti che magari detti così sembrano insignificanti, ma dopo qualche ora di gioco diventano delle condanne a morte per la giocabilità
Tra le cose da dimenticare anche il character design dei mostri, troppo pochi e in ogni caso già visti in tutte le produzioni del genere. Nulla da dire invece a proposito dei combattimenti: il sistema utilizzato é quello classico di Resident Evil con un tasto dedicato al puntamento. Si sente la mancanza del supporto della leva analogica per muoversi, che avrebbe sicuramente aiutato nei tanti momenti d'evasione (spesso é preferibile scappare dai nemici che sterminarli). La potenza di fuoco offerta a entrambi i protagonisti é sufficiente alle loro esigenze, grazie a un buon numero di armi (sette) ed a una discreta efficacia
Anche la risoluzione di enigmi e puzzle vari é fondamentale nell'economia dell'avventura. Fortunatamente non si riducono a banalità del tipo premi il pulsante A per aprire la porta A, ma sono congegnati bene ed alcuni sono davvero ostici. Purtroppo per trovare la soluzione bisogna spesso spulciare attentamente tutti i libri che si trovano in giro e non sempre si vorrebbe avere la pazienza di farlo
PERCHE' QUESTA PORTA NON SI VUOLE APRIRE?
Che Alone In The Dark: The New Nightmare sia ben lontano dalla perfezione é ormai chiaro. Ai suddetti motivi vanno aggiunti una serie di problemi "tecnici" che rovinano l'esperienza di gioco. Prima di tutto le numerose interruzioni che minano il fluire dell'azione. Per esempio, l'impossibilità di aprire una porta automaticamente quando si é in possesso della chiave adatta é davvero fastidiosa. L'algoritmo risolutore esatto prevede invece che si entri nell'inventario, si selezioni la chiave e si lanci il comando d'utilizzo. Un po' scomodo quando si é braccati da uno zombie particolarmente tenace. O ancora, quando Aline continua a contattare Edward ogni cinque passi, semplicemente per dirgli di andare diritto! Aspetti che magari detti così sembrano insignificanti, ma dopo qualche ora di gioco diventano delle condanne a morte per la giocabilità