Alpha Protocol

di Fabio Fundoni
Da “hero” a “zero”
Michael Thorton é una spia, una di quelle su cui puoi contare in qualsiasi momento, magari per sventare qualche attentato o recuperare un importantissimo documento in zone di guerra. Gli Stati Uniti sanno bene quanto sia importante quest'uomo e altrettanto bene lo sanno i boss dell'Alpha Protocol, una organizzazione impegnata con mezzi più o meno leciti a districare in operazioni senza via d'uscita. La situazione internazionali non é delle migliori, dopo che un gruppo terroristico mediorientale ha rubato un carico di missili e abbattuto un aereo di linea. Un bel problema da risolvere, soprattutto se vi chiamate Thorton e ancora di piùse, da un momento all'altro, per motivi assolutamente nebulosi, da uomo di fiducia dell'America ne diventate nemico numero uno, ricercato su tutto il globo e costretto a muoversi nell'ombra più che mai. Fuggire ,ma non solo: Michael se vuole trovare pace e vendetta dovrà trovare il bandolo della matassa potendo contare su pochi e fidati amici, sempre però con la perenne paura di fare un passo falso. Una situazione di quelle degne di un romanzo di spionaggio, non c'é che dire.



Ed é proprio questo il perno su cui si poggia la trama di Alpha Protocol, ultimo lavoro del team Obsidian, nato da una “costola” della mai troppo compianta Black Isle (Planescape: Torment, Baldur's Gate, Fallout) che, negli ultimi anni, ha dato vita a giochi come Star Wars: Knight of the Old Repubblic 2 e NeverWinter Nights 2. Sulla scia della nuova generazione di giochi di ruolo occidentali misti a canoni da sempre legati al mondo degli action (vedi naturalmente Mass Effect), le avventure di Michael Thorton sono state studiate per immergere il giocatore in una ambientazione moderna ed estremamente realistica, dove compaiono elementi tristemente famosi come il terrorismo, i complotti internazionali e le tensioni nel medio oriente.

Logicamente il giocatore dovrà vestire i panni del protagonista e cercare uno spiragli di luce in una trama intricata e ben studiata che pare realmente essere uscita dalla penna di qualche maestro del romanzo di spionaggio. In una impostazione action 3D con visuale da dietro al nostro eroe, inizia un'avventura in cui saremo chiamati a gestire al meglio le risorse a disposizione, naturalmente in un contesto ruolistico che ci permetterà di prendere diverse decisioni che si ripercuoteranno sullo sviluppo della storia e sulle capacità dello stesso Thorton. Sin dalle prime battute dovremo dare un passato al personaggio scegliendo tra alcuni profili di base, dove spicca la possibilità di partire da una ben precisa specializzazione, a noi starà scegliere se essere ottimi soldati esperti in ogni tipo di arma, geniali tecnici capaci di risolvere ogni situazione con il giusto gadget tecnologico o maestri dell'azione silenziosa per infiltrarci ovunque con passo felpato. Che l'avventura abbia inizio!





Di missione in missione...
Insomma a noi il potere. Per arrivare alla fine della storia che ci vedrà al centro di un complicato intreccio, dovremo visitare diverse zone del mondo che andranno dalla sabbiosa Arabia per arrivare alla nostra Roma, facendo tappa in molte località da sempre presenti negli stereotipi della narrazione spionistica, come Mosca o l'Asia. Le nostre azioni partiranno sempre da dei quartier generali che avremo a disposizione, da cui potremo scegliere come muoverci. Non vi sarà nessuna città da esplorare, semplicemente attingeremoda una lista di missioni disponibili e buttarci nell'azione, possibilmente avendo letto prima tutti i dossier racimolati sugli argomenti in questione e equipaggiati nel migliore dei modi con pistole, fucili, granate e altre amenità. Molto interessante, a riguardo, la possibilità di accedere per via telematica (ogni rifugio é dotato di personal computer) al mercato nero dove potremo comprare armi sempre più potenti e oggettistica di diverso genere, in modo da essere pronti per qualsiasi missione. Sarà persino possibile acquistare informazioni sui luoghi delle missioni, acquisendo mappe o indicazioni importanti, o perfino pagare l'aiuto di qualche organizzazione mercenaria che ci darà una mano sul campo o ci lascerà potenti armi da raccogliere durante i combattimenti.

Le missioni sono abbastanza varie e offrono diversi obiettivi opzionali da portare a termine, ma l'assenza di fasi esplorative e la mancanza di città da visitare si rivela una pecca che mina la varietà dell'azione. Principalmente saremo impegnati in situazioni di infiltrazione, sebbene potremo sempre decidere come affrontarle. Se il nostro personaggio sarà particolarmente dotato nello scontro con le armi da fuoco, potremmo anche metterla sulla “rissa”, caricare pistole e fucili e buttarci nella mischia, tenendo però conto che in breve tempo avremo addosso molti avversari. Puntando sui gadget potremo tendere trappole ai malcapitati di turno, o creare diversivi per allontanarci dalla scena del crimine senza lasciare traccia. In puro stile “Splinter Cell” potremo logicamente anche privilegiare un approccio silenzioso, sgattaiolando tra le ombre per prendere di sorpresa alle spalle sentinelle e guardiani. Ci saranno missioni dove naturalmente sarà meglio non farsi sentire, ma vige comunque una certa libertà d'azione.