Alpha Protocol
di
Alessandro Cossu
L'IMPORTANZA DEL PROTOCOLLO.
A memoria di videogiocatore, i titoli che ci hanno proposto un'inizialmente smemorato protagonista destinato a salvare - se no il mondo,almeno la patria, sono davvero parecchi. Questo Alpha Protocol, ultimo nato a casa della Obsidian Entertainment non fa eccezione, mettendoci da subito nei panni di Michael Thornton, una sorta di agente non troppo segreto da poco entrato nel gruppo paramilitare super occulto e tecnologicamente iper avanzato noto come “Alpha Protocol” da cui il titolo del gioco oggi sotto esame, nell'incarnazione per Personal Computer. Prima di scendere nel dettaglio, però, partiamo, come da consueta tradizione, dall'inizio, che é sempre la cosa migliore.
Il titolo distribuito da Halifax si presenta nella consueta scatola stile DVD, all'interno della quale troveremo un manuale in Italiano - essenziale ma ottimamente realizzato e, naturalmente, i due dischi digitali versatili necessari per l'installazione. Il processo di setup - indebitamente lungo, ci porterà alla prima finestra di avvio, dove saremo chiamati a connetterci a Internet per la convalida On Line del codice; fatto questo, potremo decidere i vari settaggi del gioco, dalla grafica al sonoro, passando per la configurazione dei comandi e di un eventuale controller XBox 360 (che comunque non abbiamo scelto:anche in questo caso, ci siamo affidati al collaudato connubio mouse+tastiera). Inizia quindi la nostra avventura, dapprima nei sotterranei dei laboratori dell'Alpha Protocol, dove ci risveglieremo in preda ad un violento mal di cranio e pronti a stendere - a colpi di tranquillante, una serie di guardie prima di capire che stiamo affrontando una sorta di test propedeutico alle difficilissime missioni antiterroristiche che dovremo affrontare in giro per il globo. I programmatori della Sega hanno cercato di creare un gioco d'azione in terza persona che vada oltre un normale sparatutto, infarcendolo di tanti elementi che, sulla carta, avrebbero dato vita ad un titolo piuttosto profondo in termini di gameplay e libertà d'azione. Missione compiuta? Solo in parte.
In effetti, Alpha Protocol ha al suo arco diverse frecce: al di là del mero aspetto grafico (che fa la sua figura su una consolle, un po' meno su un PC), in termini di narrazione e possibilità, non si può dire che lesini in opzioni. Per caratterizzare il nostro alter-ego é stata inserita la possibilità di modificarne parzialmente le fattezze (una delle foto qui attorno dovrebbe chiarire meglio il concetto) e inoltre é stato incluso un sistema di abilità tipico dei GDR, che potenzieranno le peculiarità del personaggio in base ai punti esperienza accumulati durante le missioni. Il concetto é abbastanza semplice: concludo una missione, guadagno punti esperienza e li spendo per migliorare questo o quell'aspetto del personaggio. Per fare un esempio pratico, esistono nove “Abilità del Mestiere” (così vengono chiamate nel Manuale, ndAleNet) che, se sviluppate, conferiranno al giocatore una serie di vantaggi. Per esempio, sviluppando progressivamente l'abilità “Furtività”, i nemici ci noteranno sempre di meno, arrivando al punto che svilupperemo una sorta di mimesi talmente avanzata da far invidia ai Jem'Hadar di Star Trek. Oppure, sviluppando l'abilità “Mitragliatrici”, aumenteremo man mano i danni inflitti con questo tipo di arma, riducendone il rinculo e potenziando le raffiche. Ancora, aumentando le “Arti Marziali”, saremo in grado di affrontare i nemici a mani nude, profondendoci in mosse letali degne del miglior Jason Bourne... insomma, il concetto é chiaro.
Dal momento che abbiamo citato le armi, é doveroso citare come, durante le missioni che affronteremo, potremo portare con noi due armi (poi aumentabili) del relativamente vasto assortimento di bocche da fuoco messo a nostra disposizione dai programmatori : dalle pistole ai fucili di precisione, passando per mitra (uno per mano) e fucili a pompa. Peculiarità intrinseca delle armi é quella di poter essere personalizzate con mirini laser,caricatori aggiuntivi e altre amenità che troveremo durante il nostro lungo cammino; inoltre, ogni arma dispone di una modalità “colpo critico” : in buona sostanza, premendo (di default) il tasto destro del nostro topo di fiducia, vedremo il mirino restringersi progressivamente, fino a divenire rosso. Se a quel punto riusciremo a colpire i nostri avversari al cranio, li vedremo finire rapidamente verso i verdi pascoli! A tal proposito, é bene sottolineare che, dal punto di vista del calcolo dei danni, il titolo oggi esaminato non ci ha proprio convinto: troppo di frequente abbiamo sparato colpi di fucile a pompa ad un nemico a meno di due passi da noi, vedendolo integro e felice e ostinatamente intento a spararci; allo stesso modo, capiterà che un colpo di pistola, sparato al mignolo rinforzato di un nemico distante due anni luce dalla nostra posizione, produrrà effetti devastanti e mortali sul malcapitato. Anche la rappresentazione grafica dei colpi inferti - o subiti, non brilla in modo particolare: chiazze rosse volano per il monitor, ma l'effetto é spesso fin troppo grezzo, lontanuccio dallo standard attuale.
Come nella migliore tradizione dei giochi di ruolo, é stato implementato un sistema di risposte multiple che somiglia da vicino ad una versione estremamente semplicistica di quanto visto, per esempio, in Dragon Age. In base alle domande che riceveremo o alle informazioni di cui verremo a conoscenza durante i lunghi e frequentissimi dialoghi, saremo chiamati - in un lasso di tempo breve, a scegliere il nostro atteggiamento di fronte al nostro interlocutore, anche più volte nello stesso dialogo: sulla base delle nostre scelte, verremo a conoscenza di più o meno informazioni e determineremo - in certa misura (poca), lo svolgersi degli eventi immediatamente successivi al nostro dialogo. Nulla di eclatante, ovviamente, ma abbiamo apprezzato la fatica.
Parlando di dialoghi, é bene ricordare che Alpha Protocol vanta una completa e ben realizzata localizzazione dei menù e dei sottotitoli in Italiano, mentre il parlato é rimasto in Inglese - e complessivamente, ben recitato. I sound FX non fanno gridare al miracolo, ma nel complesso tutto quello che c'e' di “udibile”, musica compresa, é più che accettabile.
Discorso diverso per la grafica, un po' altalenante e figlia di una conversione che può sicuramente far felici gli amanti delle consolle, e far storcere il naso...o in questo caso, l'occhio...agli amanti del PC. L'Unreal Engine fa ancora il suo sporco lavoro - e gira bene anche su computer che non siano quelli della USS Voyager - ma inevitabilmente l'aurea di “vecchio” - nel senso buono del termine, viene fuori dal monitor in maniera assai vistosa, anche spremendo al massimo le opzioni video (per i dettagli, vi rimandiamo al consueto box hardware in fondo a questo articolo). Ottime sono le espressioni facciali dei personaggi e le location all'aperto, talvolta, lasciano un buon senso di soddisfazione nella retina, ma le animazioni dei personaggi - così come la telecamera, tutt'altro che perfetta - non ci hanno convinto pienamente.
Anche l'abbondantissima presenza di minigiochi ci ha lasciato un po' perplessi : é vero che, inizialmente, é divertente scassinare un lucchetto o riconfigurare un circuito per far smettere di suonare un maledetto allarme, ma alla ventesima volta la noia fa capolino; a questo quadro, si unisce la IA degli avversari, non proprio entusiasmante : non li vedremo quasi mai cercare di aggirarci o di approfittare della superiorità numerica, così come non li vedremo quasi mai reagire alla nostra presenza se gli arriviamo alle spalle, anche facendo un rumore infernale. E'come se essi, in una data ambientazione, si “aspettino” il nostro arrivo - ad esempio, da destra e, qualora invece noi arrivassimo da dietro o da sinistra, li cogliessimo totalmente inebetiti, tanto da poter sostare dietro di loro diversi secondi (e ammazzarli con tutta calma) prima che si rendano conto che c'e' qualcuno dietro di loro.
Al di là di queste magagne, il titolo SEGA é comunque divertente e, nel complesso, anche relativamente appassionante : certo, sembra un gioco uscito oltre un annetto fa - sul fronte grafico e nonostante un calderone di ottime idee, ci é sembrato realizzato con un pizzico di sollecitudine. Probabilmente, se costasse di meno, lo consiglieremmo a tutti perché non possiamo negare di esserci divertiti parecchio a girare per il mondo a sventare questa o quella minaccia, mentre allo stato attuale ci sentiamo di indirizzare maggiormente l'acquisto solamente agli appassionati di giochi d'azione con un pizzico di GDR.
A memoria di videogiocatore, i titoli che ci hanno proposto un'inizialmente smemorato protagonista destinato a salvare - se no il mondo,almeno la patria, sono davvero parecchi. Questo Alpha Protocol, ultimo nato a casa della Obsidian Entertainment non fa eccezione, mettendoci da subito nei panni di Michael Thornton, una sorta di agente non troppo segreto da poco entrato nel gruppo paramilitare super occulto e tecnologicamente iper avanzato noto come “Alpha Protocol” da cui il titolo del gioco oggi sotto esame, nell'incarnazione per Personal Computer. Prima di scendere nel dettaglio, però, partiamo, come da consueta tradizione, dall'inizio, che é sempre la cosa migliore.
Il titolo distribuito da Halifax si presenta nella consueta scatola stile DVD, all'interno della quale troveremo un manuale in Italiano - essenziale ma ottimamente realizzato e, naturalmente, i due dischi digitali versatili necessari per l'installazione. Il processo di setup - indebitamente lungo, ci porterà alla prima finestra di avvio, dove saremo chiamati a connetterci a Internet per la convalida On Line del codice; fatto questo, potremo decidere i vari settaggi del gioco, dalla grafica al sonoro, passando per la configurazione dei comandi e di un eventuale controller XBox 360 (che comunque non abbiamo scelto:anche in questo caso, ci siamo affidati al collaudato connubio mouse+tastiera). Inizia quindi la nostra avventura, dapprima nei sotterranei dei laboratori dell'Alpha Protocol, dove ci risveglieremo in preda ad un violento mal di cranio e pronti a stendere - a colpi di tranquillante, una serie di guardie prima di capire che stiamo affrontando una sorta di test propedeutico alle difficilissime missioni antiterroristiche che dovremo affrontare in giro per il globo. I programmatori della Sega hanno cercato di creare un gioco d'azione in terza persona che vada oltre un normale sparatutto, infarcendolo di tanti elementi che, sulla carta, avrebbero dato vita ad un titolo piuttosto profondo in termini di gameplay e libertà d'azione. Missione compiuta? Solo in parte.
In effetti, Alpha Protocol ha al suo arco diverse frecce: al di là del mero aspetto grafico (che fa la sua figura su una consolle, un po' meno su un PC), in termini di narrazione e possibilità, non si può dire che lesini in opzioni. Per caratterizzare il nostro alter-ego é stata inserita la possibilità di modificarne parzialmente le fattezze (una delle foto qui attorno dovrebbe chiarire meglio il concetto) e inoltre é stato incluso un sistema di abilità tipico dei GDR, che potenzieranno le peculiarità del personaggio in base ai punti esperienza accumulati durante le missioni. Il concetto é abbastanza semplice: concludo una missione, guadagno punti esperienza e li spendo per migliorare questo o quell'aspetto del personaggio. Per fare un esempio pratico, esistono nove “Abilità del Mestiere” (così vengono chiamate nel Manuale, ndAleNet) che, se sviluppate, conferiranno al giocatore una serie di vantaggi. Per esempio, sviluppando progressivamente l'abilità “Furtività”, i nemici ci noteranno sempre di meno, arrivando al punto che svilupperemo una sorta di mimesi talmente avanzata da far invidia ai Jem'Hadar di Star Trek. Oppure, sviluppando l'abilità “Mitragliatrici”, aumenteremo man mano i danni inflitti con questo tipo di arma, riducendone il rinculo e potenziando le raffiche. Ancora, aumentando le “Arti Marziali”, saremo in grado di affrontare i nemici a mani nude, profondendoci in mosse letali degne del miglior Jason Bourne... insomma, il concetto é chiaro.
Dal momento che abbiamo citato le armi, é doveroso citare come, durante le missioni che affronteremo, potremo portare con noi due armi (poi aumentabili) del relativamente vasto assortimento di bocche da fuoco messo a nostra disposizione dai programmatori : dalle pistole ai fucili di precisione, passando per mitra (uno per mano) e fucili a pompa. Peculiarità intrinseca delle armi é quella di poter essere personalizzate con mirini laser,caricatori aggiuntivi e altre amenità che troveremo durante il nostro lungo cammino; inoltre, ogni arma dispone di una modalità “colpo critico” : in buona sostanza, premendo (di default) il tasto destro del nostro topo di fiducia, vedremo il mirino restringersi progressivamente, fino a divenire rosso. Se a quel punto riusciremo a colpire i nostri avversari al cranio, li vedremo finire rapidamente verso i verdi pascoli! A tal proposito, é bene sottolineare che, dal punto di vista del calcolo dei danni, il titolo oggi esaminato non ci ha proprio convinto: troppo di frequente abbiamo sparato colpi di fucile a pompa ad un nemico a meno di due passi da noi, vedendolo integro e felice e ostinatamente intento a spararci; allo stesso modo, capiterà che un colpo di pistola, sparato al mignolo rinforzato di un nemico distante due anni luce dalla nostra posizione, produrrà effetti devastanti e mortali sul malcapitato. Anche la rappresentazione grafica dei colpi inferti - o subiti, non brilla in modo particolare: chiazze rosse volano per il monitor, ma l'effetto é spesso fin troppo grezzo, lontanuccio dallo standard attuale.
Come nella migliore tradizione dei giochi di ruolo, é stato implementato un sistema di risposte multiple che somiglia da vicino ad una versione estremamente semplicistica di quanto visto, per esempio, in Dragon Age. In base alle domande che riceveremo o alle informazioni di cui verremo a conoscenza durante i lunghi e frequentissimi dialoghi, saremo chiamati - in un lasso di tempo breve, a scegliere il nostro atteggiamento di fronte al nostro interlocutore, anche più volte nello stesso dialogo: sulla base delle nostre scelte, verremo a conoscenza di più o meno informazioni e determineremo - in certa misura (poca), lo svolgersi degli eventi immediatamente successivi al nostro dialogo. Nulla di eclatante, ovviamente, ma abbiamo apprezzato la fatica.
Parlando di dialoghi, é bene ricordare che Alpha Protocol vanta una completa e ben realizzata localizzazione dei menù e dei sottotitoli in Italiano, mentre il parlato é rimasto in Inglese - e complessivamente, ben recitato. I sound FX non fanno gridare al miracolo, ma nel complesso tutto quello che c'e' di “udibile”, musica compresa, é più che accettabile.
Discorso diverso per la grafica, un po' altalenante e figlia di una conversione che può sicuramente far felici gli amanti delle consolle, e far storcere il naso...o in questo caso, l'occhio...agli amanti del PC. L'Unreal Engine fa ancora il suo sporco lavoro - e gira bene anche su computer che non siano quelli della USS Voyager - ma inevitabilmente l'aurea di “vecchio” - nel senso buono del termine, viene fuori dal monitor in maniera assai vistosa, anche spremendo al massimo le opzioni video (per i dettagli, vi rimandiamo al consueto box hardware in fondo a questo articolo). Ottime sono le espressioni facciali dei personaggi e le location all'aperto, talvolta, lasciano un buon senso di soddisfazione nella retina, ma le animazioni dei personaggi - così come la telecamera, tutt'altro che perfetta - non ci hanno convinto pienamente.
Anche l'abbondantissima presenza di minigiochi ci ha lasciato un po' perplessi : é vero che, inizialmente, é divertente scassinare un lucchetto o riconfigurare un circuito per far smettere di suonare un maledetto allarme, ma alla ventesima volta la noia fa capolino; a questo quadro, si unisce la IA degli avversari, non proprio entusiasmante : non li vedremo quasi mai cercare di aggirarci o di approfittare della superiorità numerica, così come non li vedremo quasi mai reagire alla nostra presenza se gli arriviamo alle spalle, anche facendo un rumore infernale. E'come se essi, in una data ambientazione, si “aspettino” il nostro arrivo - ad esempio, da destra e, qualora invece noi arrivassimo da dietro o da sinistra, li cogliessimo totalmente inebetiti, tanto da poter sostare dietro di loro diversi secondi (e ammazzarli con tutta calma) prima che si rendano conto che c'e' qualcuno dietro di loro.
Al di là di queste magagne, il titolo SEGA é comunque divertente e, nel complesso, anche relativamente appassionante : certo, sembra un gioco uscito oltre un annetto fa - sul fronte grafico e nonostante un calderone di ottime idee, ci é sembrato realizzato con un pizzico di sollecitudine. Probabilmente, se costasse di meno, lo consiglieremmo a tutti perché non possiamo negare di esserci divertiti parecchio a girare per il mondo a sventare questa o quella minaccia, mentre allo stato attuale ci sentiamo di indirizzare maggiormente l'acquisto solamente agli appassionati di giochi d'azione con un pizzico di GDR.
Alpha Protocol
6.5
Voto
Redazione
Alpha Protocol
Alpha Procol é un'altra epitome delle ottime occasioni mancate. Pieno zeppe di ottime idee mal gestite, il titolo distribuito da Halifax é e resta in ogni caso un divertente gioco d'azione, che non mancherà di soddisfare i neofiti ma che probabilmente deluderà almeno in parte gli amanti del genere; piuttosto vario ma con l'incapacità cronica di gestire le proprie, altissime potenzialità, AP rimane nel limbo dei “gioconi” mancati e questo, più di tante altre volte, ci dispiace, perché nel caso specifico si poteva veramente fare, con poco, un piccolo salto in più per consacrarlo come un ottimo videogame. Consigliato comunque ai neofiti del genere e agli amanti di questo filone