Amenophis – La Resurrezione
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Amenophis è un titolo contrassegnato dal "ritorno". Anzitutto il ritorno della "The Adventure Company" con un'altra produzione nell'universo noir-avventuroso-archeologico anni 30, che conta moltissimi ammiratori. Infine il ritorno di Allan Parker Cameron sui nostri monitor, per la seconda volta alle prese con misteri legati all'antichità (da notare, infatti, che il titolo originale del gioco è "The Cameron FIles: Pharaoh's curse", anche se si presenta totalmente slegato dal primo gioco della "serie")
Il Cairo, Egitto, 1930...
Il gioco inizia al nostro arrivo all'albergo del Cairo in cui alloggiamo, appena scesi dal taxi. Una nostra amica, ricercatrice di egittologia, impegnata in alcuni scavi a sud del Cairo, ci ha chiamato in Egitto per indagare su delle strane intrusioni nel sito degli scavi, oltre che riguardo a delle persone che la pedinano ormai da un po'.
Andatala a trovare al museo, ci renderemo presto conto del fatto che è scomparsa senza lasciare apparentemente alcuna traccia, inoltre a complicare la faccenda si metteranno in mezzo degli agenti tedeschi del Reich ed una setta di fanatici egiziani. Dovremo cercare la nostra amica in un'indagine che si mostrerà sempre più impregnata di elementi mitologici, in una corsa contro il tempo e contro i "nazisti cattivi", un'avventura all'ultima prova in cui dovremo prestare attenzione a tutto ciò che ci circonda.
Classico, non vecchio
Questa la trama di fondo del titolo, che si presenta come un'avventura punta e clicca di impostazione classica. Totalmente comandato da mouse, quindi, e con un'interfaccia praticamente inesistente: unici elementi saranno il cursore, che cambierà forma adattandosi alle circostanze (usa, vai, prendi, osserva, ecc.), e le interfacce di inventario. Proprio l'inventario si presenta diviso in inventario vero e proprio (dove andranno a finire gli oggetti), portafogli (che ci permetterà di conservare ordinatamente appunti, bigliettini e documenti) e album fotografico (che potremo sfogliare per rivedere i vari filmati in full-motion via via che li troveremo nel corso dell'avventura). Un buon aiuto sul fronte della giocabilità è costituito dal sistema di "depliant": troveremo in giro dei depliant che potremo conservare nel portafogli, osservandoli e premendo sulle foto in essi presenti ci muoveremo nella locazione indicata senza dover fare tutta la strada (in questo modo, nella fase iniziale, ci potremo spostare velocemente tra l'albergo in cui risiediamo ed il museo). Altro aspetto interessante è costituito dal trovarci, in alcuni casi, a "combattere contro il tempo" e dovremo fare alcune cose il più in fretta possibile, per evitare di giungere a morte prematura.
Amenophis, tuttavia, è un gioco da affrontare con calma e rilassatezza: come tutte le avventure punta e clicca, ci offre dei ritmi (quasi sempre) molto dilatati, anche se il tema trattato non mancherà in qualche occasione di regalarci qualche sana scarica di adrenalina.
Il gioco punta ad offrirci (tra enigmi ed indizi) oltre 20 ore di gioco intercalate da una ventina di minuti circa di filmati.