American McGee's Alice
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Tutte le ambientazioni sono caratterizzate per uno stile molto dark e gotico che conferisce alle medesime un aspetto decadente e allo stesso tempo distorto.
Mente dell'intero progetto è colui che dà il titolo al gioco ovvero American Mcgee's, che per coloro che si chiedono il perché di tanta importanza (da accompagnare addirittura il titolo del gioco) sappiano che tale persona ha un curriculum di tutto rispetto, essendo uno dei migliori designer di livelli che hanno collaborato in passato a giochi del calibro di Doom e Quake.
Bisogna ammettere che anche in questa sua opera la bravura e la classe di Mcgee si fanno sentire.
Infatti, la struttura dei livelli e tra le più complesse e meglio riuscite che si siano mai viste fino ad ora.
La bravura principale di Mcgees consiste nel fruttare al meglio quelle che sono le caratteristiche del paese delle meraviglie, per dar vita ad un arcade adventure avvincente e molto vario.
Parlando più approfonditamente della struttura del gioco vero e proprio, diciamo che i programmatori della Rogue-Entertaiment hanno imbrigliato tanta bravura in un bel platform con molta azione e qualche enigma, sparso tra i vari livelli di gioco.
Attraverso una telecamera posta dietro le spalle della protagonista (come qualsiasi gioco in terza persona alla Tomb Raider), il giocatore potrà impartire tramite l'ormai imprescindibile combinazione mouse-tastiera le proprie azioni.
I movimenti, che Alice può compiere sono quelli classiche del genere come correre, saltare, arrampicarsi su funi o appendersi ai bordi d'eventuali sporgenze, etc mentre stranamente non può inchinarsi (problemi d'artrite?).
Inoltre per rendere meno problematica l'azione di gioco, Alice potrà avvalersi di un mirino utile per inquadrare il bersaglio e di un comodo indicatore (a forma di suola di scarpa), utile per capire il punto in cui si atterra dopo aver effettuato un salto.
Se, possiamo fare qualche critica al sistema di controllo peraltro molto semplice, riguarda la possibilità a volte indispensabile di appendersi ad una sporgenza di una piattaforma che richiede veramente troppa precisione, rendendo l'azione un po' frustrante.