Apache: Air Assault

di Marco Modugno
PMC. L'acronimo sta Private Military Companies, ovvero i mercenari del Ventunesimo Secolo. Simili alle compagnie di ventura dell'epoca rinascimentale, questi eserciti privati transnazionali stanno affiancando sempre più, quando non sostituendo, le forze armate tradizionali con truppe, mezzi e apparati logistici, in particolare nei teatri di guerra cosidetti "asimmetrici" che caratterizzano l'era post 11 settembre. Per forza di cose, questa realtà di fatto non poteva essere ignorata dai media narrativi, videogiochi inclusi. Ed ecco allora che iniziano sempre più spesso ad affacciarsi sui nostri monitor titoli nei quali i prodi militari degli eserciti regolari di ieri sono stati sostituiti da soldati di ventura, impegnati spesso in operazioni belliche svolte con una disinvoltura operativa che al giorno d'oggi, con la copertura mediatica consentita dalla globalizzazione, nessuna forza armata nazionale si può permettere. A questa nuova "moda" non fa eccezione il nostro Apache: Air Assault (a proposito, il nome della tribù indiana si pronuncia "apaci", non "apash").



Il riuscito simulatore di elicottero sviluppato da Gaijin Entertainment per Activision, infatti, ha per protagonisti equipaggi misti (nel senso che alla barra siedono anche alcunie gentili signore, le cui fattezze, però, al di là della voce, dovrete limitarvi ad immaginare, un po' come succede con le deejay radiofoniche) facenti parte di altrettante PMC americane o inglesi. Le differenze d'accento tra i piloti USA e quello britannici, tuttavia, le cui voci ben recitate sono state solo sottotitolate anche nella versione italiana del gioco, potrebbero sfuggire ai meno anglofoni tra gli utenti, così come la linea conduttrice di una trama che, a volte, si fa obiettivamente a seguire, saltando come fa di palo in frascadalle repubbliche del Caucaso al Corno d'Africa, e così via. Si fa un po'fatica, a dirla tutta, a trovare una linea narrativa coerente tra gli eventi che dovrebbero collegare le sedici missioni della campagna in solitario. Per questo, diciamolo chiaramente, lasciamo stare la storia e, come si faceva ai vecchi tempi, concentriamoci sul gameplay e sul comparto tecnico.

Chiunque abbia un minimo di cognizioni d'aeronautica sa che anche il solo far restare in aria un elicottero é una faccenda dannatamente complicata. Per questo, voltandosi indietroa contemplare lastoria dei videogiochi, ci accorgiamo che i simulatori d'aereo (con i quali volare é assai più semplice, perlomeno a livello di concetto generale) surclassano quelli di apparecchi ad ala rotante con un rapporto di superiorità numerica schiacciante. Escludendo, comunque, un vecchio titolo Microprose dedicato proprio all'Apache e un paio di giochi della serie Comanche, il grosso della produzione é sempre stata caratterizzata da un approccio arcade, nel quale il complesso sistema di comandi di un vero elicottero (passo ciclico, passo collettivo, manetta e pedaliera) veniva sostituito da controlli assimilabili ad una cloche (oppure ad unostick) aeronautica standard, togliendo al profilo di volo della macchina in questione molte, se non tutte, le sue peculiarità. La scommessa, quindi, di un gioco dedicato ai velivoli ad ala rotante dedicato addirittura al comparto console poteva essere ritenuta da qualche sedicente esperto come quasi impossibile da vincere. Gaijin Entertainment, invece,sembra avercelafatta.



Sia che si parli del livello di difficoltà Training (se non siete appena scesi da un Mangusta, cominciate con quello, mi raccomando!...), che presenta un modello di volo facilitato, ma comunque divertente e completamente diverso da quello di un aeroplano tradizionale, sia che ci si voglia cimentare con quello Realistic (e poi con il Veteran, una volta sbloccato), che vi mette davvero in grado di effettuare la maggior parte delle manovre di combattimento di cui una cannoniera volante é capace, la sensazione di avere per le mani un titolo simil "coin-op", dove basta mantenere al centro la barra e sparare a tutto quello che si muove, sparisce due secondi dopo il primo decollo.

Semmai, a voler essere severi, si deve rimproverare al gioco di essere dotato di un tutorial troppo esiguo, che lascia molte questioni aperte costringendo il giocatore a fare parecchio "combat training", imparando sulla sua pelle durante le azioni come vanno realmente le cose.
Se la missione addestrativa provvede ad insegnarvi a dovere l'uso dei sistemi d'arma di bordo, ossia razzi, missili Hellfire "lancia e dimentica" e chaingun da trenta millimetri (quest'ultimo dotato di sistema di visione infrarossa per identificare i bersagli umani e zoom) e a farvi impratichire con le manovre di volo base, manca però di comunicarvi importanti informazioni, come la possibilità di riparare e far rifornimento al vostro Apache atterrando su un qualsiasi eliporto sulla mappa (quelli con la H al centro, per capirci...), o il fatto che il lancio dei flares antimissile é gestito in automatico dal computer, anche se giocate in cooperativo.

Poco male, comunque. I comandi sono ben distribuiti sul gamepad, cosa più unica che rara su un gioco del genere, al punto di consentire anche al più imbranato di cominciare a macinare qualche successo dopo pochi minuti di gioco. Prima di cimentarvi con l'approccio Realistic, però, conviene fare pratica un bel po'. Ne varrà la pena, quando vi renderete conto che nella modalità più difficile, il vostro Apache diventa più veloce, agile e maneggevole, anche se vi toccherà ricaricare qualche salvataggio in più. Le missioni, sedici in tutto dicevo, sono ben articolate e sufficientemente varie da invogliarvi a giocare la campagna fino in fondo, sfruttando, se avete questa fortuna, la possibilità di arruolare un amico che vi faccia da cannoniere (quello interpretato dall'IA talvolta sembra affetto da attacchi di cecità o cretinismo improvvisi...). Oltre al cooperativo, si può giocare in multiplayer competitivo online, fino ad un massimo di sedici giocatori per partita. Unico problema sarà quello di trovare dei server abbastanza popolati. Dopo tutto A: AA é un simulatore di volo, non l'ennesima puntata di Halo, e questo genere di gioco finisce di solito per rimanere roba di nicchia, anche se il titolo in questione, eccezione che conferma la regola, meriterebbe invece un po' d'attenzione anche a chi non é cresciuto a pane e carburante avio.

Bene il comparto grafico, specialmente per quel che riguarda i modelli dei velivoli e gli effetti (esplosioni, luce, polvere: tutto ok). Meno bello il dettaglio delle ambientazioni, che tendono ad essere un po' spoglie. Volandoci sopra a tutta velocità e dovendo nel contempo evitare il fuoco nemico, comunque, ci farete caso fino ad un certo punto. Bene anche il sonoro, caratterizzato da un buon comparto voci (in inglese) e da musiche e suoni con le carte in regola.
Che dire? Apache: Air Assault é stata davvero una felice sorpresa, che rischiava di passare inosservata (notando la demo sul Live di Xbox avevo creduto si trattasse di un gioco Arcade...). Invece merita la dovuta attenzione da parte di chiunque abbia voglia di un simulatore bellico un po' diverso dal solito, fuori dagli schemi, ma allo stesso tempo abbordabile, mai frustrante e decisamente piacevole da giocare. Check list terminata, piattaforma inerziale avviata, sistemi di bordo nominali, turbine accese, manetta su idle,pronti al decollo. Ci si vede in aria!