Apb
di
San Paro é ormai un teatro di guerra. Le gang criminali sono di giorno in giorno più numerose e aggressive, determinate a mettere a ferro e fuoco ogni singola strada e quartiere. I cittadini hanno paura, l'inadeguata forza di polizia chiede aiuto. La risposta della autorità arriva attraverso il controverso "City Security Act", che legalizza a tutti gli effetti il vigilantismo armato e apre le porte alla formazione dei Tutori della Legge, un corpo di "polizia fai da te" votato alla guerra aperta contro le bande.
Questo é All Points Bulletin, non avrete bisogno di sapere altro prima di scaldare i router, arruolarvi in una delle due fazioni e prendere parte alla lotta senza quartiere promessa dalla nuova creazione di Realtime Worlds, che dopo il positivo esordio di Crackdown, si butta sulla via dell'MMO con questo titolo dalle forti ambizioni, sugli scaffali dopo cinque anni di sviluppo e fortissimi investimenti.
Il concept di gioco alla base di APB é quantomeno semplice, poggiando l'eterna lotta tra tutori dell'ordine e lestofanti su una base TPS, alternata a sessioni di guida attraverso le strade della città. Di fatto, un'estensione videoludico-massiva del caro vecchio "guardie e ladri", che passa per sparatorie, furti d'auto, inseguimenti a tutta velocità e qualunque altra azione di guerriglia più o meno convenzionale. State per caso pensando a Grand Theft Auto? Non siete troppo fuori strada, e del resto, considerato che a capo del team di sviluppo troviamo David Jones, il "papà" della fortunatissima serie targata Rockstar (oltre che di Lemmings e Shadow of the Beast, giusto per non dimenticare), qualche analogia col popolare free roaming "ladronesco" é del tutto perdonabile. Dopotutto, sotto questo punto di vista APB é derivativo, ma allo stesso tempo originale, in quanto percorre un modello di gioco che nel campo del multiplayer di massa vanta ben pochi precedenti, e in cui non é difficile ravvisare un certo potenziale.
Una volta effettuata la scelta dello schieramento ed esaurita la corposa fase di creazione del look del nostro personaggio (torneremo più tardi su questo argomento), basteranno pochi passi all'interno di San Paro per imparare quelle che saranno le nostre mansioni e le principali fonti di reddito (buoni o cattivi, sempre stiamo parlando di comuni cittadini, equipaggiamento e veicoli dovremo acquistarli di tasca nostra!). Se sceglieremo una carriera all'interno dei Tutori, il nostro pane sarà fermare o prevenire atti d'illegalità e assicurarne alla giustizia i responsabili (meglio ancora se vivi) dietro robusti compensi in contante. Naturalmente saremo tenuti a rigare dritti ed evitare il più possibile "danni collaterali" a cose e passanti, previa una penalità al nostro livello di prestigio (e di conseguenza, all'entità dei compensi percepiti).
Al contrario, per chi invece si trova a far parte dei ranghi dei Criminali, il lavoro é rappresentato perlopiù da furti, sequestri e atti di vandalismo più o meno plateali. Se é vero che le ricompense in denaro per queste missioni sono più contenuti, esiste la possibilità di "arrotondare" le entrate arraffando automobili e rivendendole a ricettatori, borseggiare passanti o sfondare vetrine di negozi e levare le tende con la refurtiva. Delinquere discretamente o dando sfogo di tutto il vostro esibizionismo, a voi la scelta: i contatti delle gang garantiscono pagamenti extra sia a chi sa portare a termine gli incarichi senza dare troppo nell'occhio, sia a quelli che si fanno un nome per la propria pericolosità (attenzione però, i Tutori potrebbero mettere una taglia sulla vostra testa e aprire una vera e propria caccia all'uomo nei vostri confronti). Sono le mezze misure a non pagare, in questo caso.
Tutta qui la differenziazione tra le due fazioni in lotta, e in tutta sincerità avremmo decisamente gradito qualcosa in più. Le dinamiche delle missioni funzionano infatti alla stessa maniera; il nostro superiore ci contatterà periodicamente attraverso il nostro cellulare, e avremo facoltà di accettare il lavoro o continuare a bighellonare in tutta libertà. Gli incarichi, poi, seguono un copione ridondante: innesca/disinnesca un'autobomba, dipingi/cancella graffiti, ruba/requisisci quel veicolo e consegnalo nel dato luogo ecc... Questo, perlomeno, fino al momento in cui non sbatteremo contro gli esponenti dello schieramento rivale. E' proprio qui che APB entra nel vivo; a un certo punto nello svolgimento della missione, infatti, é praticamente garantito che i nostri avversari invieranno uomini a mettere i bastoni tra le ruote a noi e/o al nostro gruppo (o viceversa, se non siamo impegnati in alcun incarico, potremmo essere chiamati noi a fare i guastafeste). Questo é il fulcro di All Points Bulletin, che rivela la propria anima di MMO esclusivamente votato al PvP: conquista di punti di controllo, inseguimenti e controinseguimenti fino alle pure pistolettate deathmatch, questi (pochini) elementi sono ricombinati a piacimento per inscenare scontri articolati e strutturati in modo da rimanere in bilico fino alla fase finale.
Bastano però pochi minuti di azione per accorgersi delle imperfezioni nel gameplay di APB: nelle sessioni TPS i controlli sono sempre più goffi e meno fluidi di quanto vorremmo, in particolare il sistema di mira appare piuttosto scomodo da gestire, specie quando il fuoco nemico costringe ad essere rapidi e fluidi per evitare di rimanere sforacchiati (cioé quasi sempre); al momento di metterci al volante, saremo invece alle prese con un modello di guida tutto sommato semplicistico, e non sempre pienamente responsivo. Altresì, il matchmaking che forma di volta in volta le squadre e gli "accoppiamenti", é discreto ma non perfetto, la possibilità di trovarsi contro giocatori molto più esperti e meglio equipaggiati, con tutte le frustranti conseguenze del caso, é tutto fuorché scongiurata.
A onor del vero, non si può negare che nell'insieme, APB riesce nello scopo di divertire, e in particolare quando ci si trova ad affrontare azioni in gruppo, il tasso d'intrattenimento diventa assicurato; però rimane la sensazione che il gioco non riesca ad essere pienamente soddisfacente preso in ogni sua singola componente di gameplay; insomma, le fondamenta di APB abbisognerebbero di un bel pò di limature per potersi veramente definire solide. Appare paradossale che a questa superficialità nell'allestire l'ossatura, i Realtime Worlds abbiano affiancato un livello di cura a dir poco sontuoso negli elementi di contorno.
Come accennavamo in precedenza, infatti, il livello di personalizzazione del nostro avatar gode di un'attenzione tutta particolare e può dirsi indubbiamente l'aspetto più riuscito di All Points Bulletin. Grazie ai potentissimi quanto immediati strumenti di editing messi a disposizione, avremo modo di modificare praticamente senza alcun limite di possibilità e di tamarraggine personaggi e relative autovetture fino al più piccolo particolare. Potremo creare simboli personalizzati da utilizzare a piacere (un bel tatuaggio? Una toppa sul giubbo? una scintillante decalcomania per la vostra quattro ruote? Non avete vincolo alcuno), o addirittura comporre temi musicali con cui salutare chiunque cada sotto i vostri colpi. Siate creativi e verrete premiati: oltre alla possibilità di mettere all'asta le vostre creazioni, più tempo passerete a smanettare tra garage, negozi di vestiti e tavoli da disegno, e più avrete modo di sbloccare nuovi indumenti ed elementi grafici con cui creare il vostro personale stile.
A tal proposito vale la pena di spendere qualche parola sul sistema di avanzamento del personaggio. Per questo MMO, il team di sviluppo ha lungamente pubblicizzato un modello di crescita non più basato sul puro dispendio di tempo in-game, quanto sulla skill del giocatore. Promessa che può dirsi almeno parzialmente mantenuta: se, come detto, é vero che per garantirsi un nuovo cappellino, un motivo tribale o qualunque altro elemento puramente estetico basta passare qualche oretta sugli editor; l'accesso alle migliorie realmente incisive sul gioco (perlopiù veicoli, armi, e potenziamenti più efficaci, non dimenticatevi che questo non é assolutamente un gioco di ruolo, non aspettatevi di "pompare" le caratteristiche del vostro personaggio) dipende unicamente dalle missioni portate a termine: tra una vittoria e un fallimento, il divario in termini di "punti esperienza" (qui inglobati nella reputazione accumulabile presso i datori di lavoro e relative organizzazioni) é considerevole, e di certo non dovete aspettarvi sconti da nessuno. Insomma, col giusto grado di bravura, aspettatevi di mettere assieme un'attrezzatura di tutto rispetto anche senza dover per forza marcire davanti al monitor per ore e ore.
La politica degli abbonamenti va coerentemente in questa direzione: in alternativa al classico canone mensile, esiste la possibilità di acquistare pacchetti di ore effettive di gioco all'interno dei quartieri d'azione (l'accesso ai distretti sociali rimane illimitato), in modo da poter diluire a piacimento la vostra permanenza in quel di San Paro. Una flessibilità, questa, che può fare contenti anche giocatori non necessariamente "malati terminali" di MMO.
Parlando di lato tecnico, il sempre più onnipresente Unreal Engine 3, riesce sostanzialmente a superare la prova dell'open world, riuscendo a mettere in movimento le macromappe di APB (capaci di ospitare fino a un centinaio di giocatori per volta) con un buon livello di dettaglio e performance assolutamente all'altezza, anche su sistemi non all'ultimo grido. Pazienza se il prezzo da pagare sono caricamenti di lunghezza biblica ogni volta che metteremo piede in un quartiere, il risultato finale può lasciare tranquillamente soddisfatti. Piuttosto, si può lamentare qualcosa sul piano puramente stilistico, gli ambienti di gioco non mettono in mostra esattamente un carisma considerevole; per tornare al paragone iniziale, ad esempio un paragone con qualunque GTA risulterebbe addirittura impietoso. Pazienza, si vede comunque di peggio.
Va già meglio con l'audio, non tanto per voci ed effetti sonori (tutti nella media), quanto per la colonna sonora messa a disposizione; non solo il gioco include una libreria variegata e non priva di licenze di spessore, da Wagner ai Meshuggah passando per Pendulum e Siouxsie And The Banshees; ma anche per la possibilità di importare la nostra libreria MP3 ed eventualmente condividerla con chiunque passi dalle parti della vostra autoradio, grazie all'integrazione con la tecnologia del social network musicale Last.FM.
Infine, segnaliamo una connettività più che adeguata, con server stabili e pressoché privi di lag, a patto, naturalmente di possedere una linea a banda larga discretamente performante.
In fin dei conti, APB vale davvero l'acquisto? E soprattutto, le spese aggiuntive d'abbonamento per continuare a giocare oltre le 50 ore incluse nell'acquisto di una nuova copia? La risposta a questa domanda da un milione di dollari (che potrete convertire in 3 milioni di ore di gioco o 9260 anni di accesso illimitato. Approssimando, eh), purtroppo é più un no che un sì. Non che ad APB manchino buone idee o solo il divertimento, ma allo stato attuale, i suoi difetti rischiano di diventare deleteri sul lungo termine. La presenza di due soli quartieri di gioco, l'eccessiva ripetitività delle missioni e una giocabilità non ineccepibile potrebbero sgonfiare in fretta l'interesse del giocatore, a favore di titoli, che magari con meno fronzoli, possono offrire sparatorie online di qualità e "fun-factor" superiori (e senza costi aggiuntivi!). Ovviamente non ci dimentichiamo come i MMO siano, più di qualunque altra categoria di giochi, estremamente malleabili e migliorabili nel tempo, ma Realtime Worlds farebbe bene a mettersi subito e duramente al lavoro con gli aggiornamenti e i contenuti aggiuntivi già promessi (nuovi distretti, modalità e regole extra ecc...), perché così com'é uscito sugli scaffali, All Points Bulletin rischia di scivolare inesorabilmente nel limbo delle occasioni sprecate.
Questo é All Points Bulletin, non avrete bisogno di sapere altro prima di scaldare i router, arruolarvi in una delle due fazioni e prendere parte alla lotta senza quartiere promessa dalla nuova creazione di Realtime Worlds, che dopo il positivo esordio di Crackdown, si butta sulla via dell'MMO con questo titolo dalle forti ambizioni, sugli scaffali dopo cinque anni di sviluppo e fortissimi investimenti.
Il concept di gioco alla base di APB é quantomeno semplice, poggiando l'eterna lotta tra tutori dell'ordine e lestofanti su una base TPS, alternata a sessioni di guida attraverso le strade della città. Di fatto, un'estensione videoludico-massiva del caro vecchio "guardie e ladri", che passa per sparatorie, furti d'auto, inseguimenti a tutta velocità e qualunque altra azione di guerriglia più o meno convenzionale. State per caso pensando a Grand Theft Auto? Non siete troppo fuori strada, e del resto, considerato che a capo del team di sviluppo troviamo David Jones, il "papà" della fortunatissima serie targata Rockstar (oltre che di Lemmings e Shadow of the Beast, giusto per non dimenticare), qualche analogia col popolare free roaming "ladronesco" é del tutto perdonabile. Dopotutto, sotto questo punto di vista APB é derivativo, ma allo stesso tempo originale, in quanto percorre un modello di gioco che nel campo del multiplayer di massa vanta ben pochi precedenti, e in cui non é difficile ravvisare un certo potenziale.
Una volta effettuata la scelta dello schieramento ed esaurita la corposa fase di creazione del look del nostro personaggio (torneremo più tardi su questo argomento), basteranno pochi passi all'interno di San Paro per imparare quelle che saranno le nostre mansioni e le principali fonti di reddito (buoni o cattivi, sempre stiamo parlando di comuni cittadini, equipaggiamento e veicoli dovremo acquistarli di tasca nostra!). Se sceglieremo una carriera all'interno dei Tutori, il nostro pane sarà fermare o prevenire atti d'illegalità e assicurarne alla giustizia i responsabili (meglio ancora se vivi) dietro robusti compensi in contante. Naturalmente saremo tenuti a rigare dritti ed evitare il più possibile "danni collaterali" a cose e passanti, previa una penalità al nostro livello di prestigio (e di conseguenza, all'entità dei compensi percepiti).
Al contrario, per chi invece si trova a far parte dei ranghi dei Criminali, il lavoro é rappresentato perlopiù da furti, sequestri e atti di vandalismo più o meno plateali. Se é vero che le ricompense in denaro per queste missioni sono più contenuti, esiste la possibilità di "arrotondare" le entrate arraffando automobili e rivendendole a ricettatori, borseggiare passanti o sfondare vetrine di negozi e levare le tende con la refurtiva. Delinquere discretamente o dando sfogo di tutto il vostro esibizionismo, a voi la scelta: i contatti delle gang garantiscono pagamenti extra sia a chi sa portare a termine gli incarichi senza dare troppo nell'occhio, sia a quelli che si fanno un nome per la propria pericolosità (attenzione però, i Tutori potrebbero mettere una taglia sulla vostra testa e aprire una vera e propria caccia all'uomo nei vostri confronti). Sono le mezze misure a non pagare, in questo caso.
Tutta qui la differenziazione tra le due fazioni in lotta, e in tutta sincerità avremmo decisamente gradito qualcosa in più. Le dinamiche delle missioni funzionano infatti alla stessa maniera; il nostro superiore ci contatterà periodicamente attraverso il nostro cellulare, e avremo facoltà di accettare il lavoro o continuare a bighellonare in tutta libertà. Gli incarichi, poi, seguono un copione ridondante: innesca/disinnesca un'autobomba, dipingi/cancella graffiti, ruba/requisisci quel veicolo e consegnalo nel dato luogo ecc... Questo, perlomeno, fino al momento in cui non sbatteremo contro gli esponenti dello schieramento rivale. E' proprio qui che APB entra nel vivo; a un certo punto nello svolgimento della missione, infatti, é praticamente garantito che i nostri avversari invieranno uomini a mettere i bastoni tra le ruote a noi e/o al nostro gruppo (o viceversa, se non siamo impegnati in alcun incarico, potremmo essere chiamati noi a fare i guastafeste). Questo é il fulcro di All Points Bulletin, che rivela la propria anima di MMO esclusivamente votato al PvP: conquista di punti di controllo, inseguimenti e controinseguimenti fino alle pure pistolettate deathmatch, questi (pochini) elementi sono ricombinati a piacimento per inscenare scontri articolati e strutturati in modo da rimanere in bilico fino alla fase finale.
Bastano però pochi minuti di azione per accorgersi delle imperfezioni nel gameplay di APB: nelle sessioni TPS i controlli sono sempre più goffi e meno fluidi di quanto vorremmo, in particolare il sistema di mira appare piuttosto scomodo da gestire, specie quando il fuoco nemico costringe ad essere rapidi e fluidi per evitare di rimanere sforacchiati (cioé quasi sempre); al momento di metterci al volante, saremo invece alle prese con un modello di guida tutto sommato semplicistico, e non sempre pienamente responsivo. Altresì, il matchmaking che forma di volta in volta le squadre e gli "accoppiamenti", é discreto ma non perfetto, la possibilità di trovarsi contro giocatori molto più esperti e meglio equipaggiati, con tutte le frustranti conseguenze del caso, é tutto fuorché scongiurata.
A onor del vero, non si può negare che nell'insieme, APB riesce nello scopo di divertire, e in particolare quando ci si trova ad affrontare azioni in gruppo, il tasso d'intrattenimento diventa assicurato; però rimane la sensazione che il gioco non riesca ad essere pienamente soddisfacente preso in ogni sua singola componente di gameplay; insomma, le fondamenta di APB abbisognerebbero di un bel pò di limature per potersi veramente definire solide. Appare paradossale che a questa superficialità nell'allestire l'ossatura, i Realtime Worlds abbiano affiancato un livello di cura a dir poco sontuoso negli elementi di contorno.
Come accennavamo in precedenza, infatti, il livello di personalizzazione del nostro avatar gode di un'attenzione tutta particolare e può dirsi indubbiamente l'aspetto più riuscito di All Points Bulletin. Grazie ai potentissimi quanto immediati strumenti di editing messi a disposizione, avremo modo di modificare praticamente senza alcun limite di possibilità e di tamarraggine personaggi e relative autovetture fino al più piccolo particolare. Potremo creare simboli personalizzati da utilizzare a piacere (un bel tatuaggio? Una toppa sul giubbo? una scintillante decalcomania per la vostra quattro ruote? Non avete vincolo alcuno), o addirittura comporre temi musicali con cui salutare chiunque cada sotto i vostri colpi. Siate creativi e verrete premiati: oltre alla possibilità di mettere all'asta le vostre creazioni, più tempo passerete a smanettare tra garage, negozi di vestiti e tavoli da disegno, e più avrete modo di sbloccare nuovi indumenti ed elementi grafici con cui creare il vostro personale stile.
A tal proposito vale la pena di spendere qualche parola sul sistema di avanzamento del personaggio. Per questo MMO, il team di sviluppo ha lungamente pubblicizzato un modello di crescita non più basato sul puro dispendio di tempo in-game, quanto sulla skill del giocatore. Promessa che può dirsi almeno parzialmente mantenuta: se, come detto, é vero che per garantirsi un nuovo cappellino, un motivo tribale o qualunque altro elemento puramente estetico basta passare qualche oretta sugli editor; l'accesso alle migliorie realmente incisive sul gioco (perlopiù veicoli, armi, e potenziamenti più efficaci, non dimenticatevi che questo non é assolutamente un gioco di ruolo, non aspettatevi di "pompare" le caratteristiche del vostro personaggio) dipende unicamente dalle missioni portate a termine: tra una vittoria e un fallimento, il divario in termini di "punti esperienza" (qui inglobati nella reputazione accumulabile presso i datori di lavoro e relative organizzazioni) é considerevole, e di certo non dovete aspettarvi sconti da nessuno. Insomma, col giusto grado di bravura, aspettatevi di mettere assieme un'attrezzatura di tutto rispetto anche senza dover per forza marcire davanti al monitor per ore e ore.
La politica degli abbonamenti va coerentemente in questa direzione: in alternativa al classico canone mensile, esiste la possibilità di acquistare pacchetti di ore effettive di gioco all'interno dei quartieri d'azione (l'accesso ai distretti sociali rimane illimitato), in modo da poter diluire a piacimento la vostra permanenza in quel di San Paro. Una flessibilità, questa, che può fare contenti anche giocatori non necessariamente "malati terminali" di MMO.
Parlando di lato tecnico, il sempre più onnipresente Unreal Engine 3, riesce sostanzialmente a superare la prova dell'open world, riuscendo a mettere in movimento le macromappe di APB (capaci di ospitare fino a un centinaio di giocatori per volta) con un buon livello di dettaglio e performance assolutamente all'altezza, anche su sistemi non all'ultimo grido. Pazienza se il prezzo da pagare sono caricamenti di lunghezza biblica ogni volta che metteremo piede in un quartiere, il risultato finale può lasciare tranquillamente soddisfatti. Piuttosto, si può lamentare qualcosa sul piano puramente stilistico, gli ambienti di gioco non mettono in mostra esattamente un carisma considerevole; per tornare al paragone iniziale, ad esempio un paragone con qualunque GTA risulterebbe addirittura impietoso. Pazienza, si vede comunque di peggio.
Va già meglio con l'audio, non tanto per voci ed effetti sonori (tutti nella media), quanto per la colonna sonora messa a disposizione; non solo il gioco include una libreria variegata e non priva di licenze di spessore, da Wagner ai Meshuggah passando per Pendulum e Siouxsie And The Banshees; ma anche per la possibilità di importare la nostra libreria MP3 ed eventualmente condividerla con chiunque passi dalle parti della vostra autoradio, grazie all'integrazione con la tecnologia del social network musicale Last.FM.
Infine, segnaliamo una connettività più che adeguata, con server stabili e pressoché privi di lag, a patto, naturalmente di possedere una linea a banda larga discretamente performante.
In fin dei conti, APB vale davvero l'acquisto? E soprattutto, le spese aggiuntive d'abbonamento per continuare a giocare oltre le 50 ore incluse nell'acquisto di una nuova copia? La risposta a questa domanda da un milione di dollari (che potrete convertire in 3 milioni di ore di gioco o 9260 anni di accesso illimitato. Approssimando, eh), purtroppo é più un no che un sì. Non che ad APB manchino buone idee o solo il divertimento, ma allo stato attuale, i suoi difetti rischiano di diventare deleteri sul lungo termine. La presenza di due soli quartieri di gioco, l'eccessiva ripetitività delle missioni e una giocabilità non ineccepibile potrebbero sgonfiare in fretta l'interesse del giocatore, a favore di titoli, che magari con meno fronzoli, possono offrire sparatorie online di qualità e "fun-factor" superiori (e senza costi aggiuntivi!). Ovviamente non ci dimentichiamo come i MMO siano, più di qualunque altra categoria di giochi, estremamente malleabili e migliorabili nel tempo, ma Realtime Worlds farebbe bene a mettersi subito e duramente al lavoro con gli aggiornamenti e i contenuti aggiuntivi già promessi (nuovi distretti, modalità e regole extra ecc...), perché così com'é uscito sugli scaffali, All Points Bulletin rischia di scivolare inesorabilmente nel limbo delle occasioni sprecate.