Ape Escape
di
Redazione Gamesurf
Oltre ad una trama un po' fuori dall'ordinario, Ape Escape include anche una struttura di gioco leggermente diversa dai suoi "rivali": lo scopo ultimo é sì il recuperare più scimmie possibile (prenderle veramente tutte é una discreta impresa), ma i metodi per farlo sono a completa discrezione del giocatore. Aggiungeteci anche la serie sterminata di aggeggi da utilizzare per i nostri scopi, e livelli molto diversificati tra loro, e vedrete come le prospettive di gioco offerte dal titolo Sony siano molto interessanti. All'inizio della recensione ho citato il Dual Shock, ormai entrato nelle case di tutti i "pleistescionari" del mondo e assolutamente indispensabile per giocare ad Ape Escape (il gioco non si avvia senza questo controller). E' necessario approfondire il discorso controlli per parlare dell'ottimo lavoro svolto dagli sviluppatori: come accennato più sopra, il comodissimo pad analogico della PSX é adibito alle funzioni più strane ma, non per questo, meno divertenti
Tanto per farvi un esempio chiarificatore, con la levetta sinistra si controlla il movimento di Spike (con diverse intensità, che ne determinano camminata o corsa) e con quella destra l'arma selezionata al momento, decidendone la direzione tra gli otto movimenti dello stick analogico. I tasti dorsali gestiscono i salti e la telecamera, mentre i consueti croce, triangolo, ecc sono adibiti alla selezione degli oggetti. Aggiungete al tutto la presenza di controlli particolari per le diverse situazioni di gioco (esempio: il nuoto) ed avrete una minima idea della marea di comandi necessari all'utilizzo ottimale del nostro Spike. Questo aspetto amplia enormemente le possibilità a disposizione del giocatore, che con Ape Escape ha davvero tutto il necessario per sbizzarrirsi nelle evoluzioni più strane (dal doppio salto con capriola, alla camminata strisciante modello Solid Snake)
L'ottimo design del platform Sony non traspare però solo dai controlli innovativi, ma anche dalla struttura dei livelli, che vanno dalla semplice piazzola abitata da due o tre scimmie "tonte", a intere foreste ricche di vegetazione, corsi d'acqua (navigabili mediante canotto) e soprattutto scimpanzé armati fino ai denti. Girovagare per le ambientazioni risulta davvero divertente, sia per gli esilaranti metodi di difesa escogitati dalle scimmie, che vanno dalla fuga all'aggressione mediante UFO (!), sia per le possibilità offerte da ogni epoca storica. Per quanto riguarda il livello di sfida, poco o nulla da eccepire, grazie ad un ottimo bilanciamento della difficoltà e a una durata di gioco più che dignitosa, rinforzata anche dai numerosi mini games presenti. Purtroppo, l'unico aspetto negativo del gioco risiede in quello che ormai tutti danno per scontato, visti gli ottimi precedenti mostrati in questo campo dalla console Sony. Sto parlando ovviamente dell'aspetto tecnico che, anche se ben sostenuto da una realizzazione sonora dignitosa (i doppiaggi sono discutibili, ma é un discorso trito e ritrito) risulta danneggiato da un motore grafico piuttosto carente. Il bad clipping si mostra in tutto il suo splendore nei livelli di Ape Escape, con texture che scivolano, poligoni che scompaiono e, anche se raramente, qualche scatto di troppo. L'aspetto grafico, per quanto gradevole, risulta così molto ridimensionato, ed abbassa di qualche punto la qualità complessiva di un gioco comunque meritevole
Tanto per farvi un esempio chiarificatore, con la levetta sinistra si controlla il movimento di Spike (con diverse intensità, che ne determinano camminata o corsa) e con quella destra l'arma selezionata al momento, decidendone la direzione tra gli otto movimenti dello stick analogico. I tasti dorsali gestiscono i salti e la telecamera, mentre i consueti croce, triangolo, ecc sono adibiti alla selezione degli oggetti. Aggiungete al tutto la presenza di controlli particolari per le diverse situazioni di gioco (esempio: il nuoto) ed avrete una minima idea della marea di comandi necessari all'utilizzo ottimale del nostro Spike. Questo aspetto amplia enormemente le possibilità a disposizione del giocatore, che con Ape Escape ha davvero tutto il necessario per sbizzarrirsi nelle evoluzioni più strane (dal doppio salto con capriola, alla camminata strisciante modello Solid Snake)
L'ottimo design del platform Sony non traspare però solo dai controlli innovativi, ma anche dalla struttura dei livelli, che vanno dalla semplice piazzola abitata da due o tre scimmie "tonte", a intere foreste ricche di vegetazione, corsi d'acqua (navigabili mediante canotto) e soprattutto scimpanzé armati fino ai denti. Girovagare per le ambientazioni risulta davvero divertente, sia per gli esilaranti metodi di difesa escogitati dalle scimmie, che vanno dalla fuga all'aggressione mediante UFO (!), sia per le possibilità offerte da ogni epoca storica. Per quanto riguarda il livello di sfida, poco o nulla da eccepire, grazie ad un ottimo bilanciamento della difficoltà e a una durata di gioco più che dignitosa, rinforzata anche dai numerosi mini games presenti. Purtroppo, l'unico aspetto negativo del gioco risiede in quello che ormai tutti danno per scontato, visti gli ottimi precedenti mostrati in questo campo dalla console Sony. Sto parlando ovviamente dell'aspetto tecnico che, anche se ben sostenuto da una realizzazione sonora dignitosa (i doppiaggi sono discutibili, ma é un discorso trito e ritrito) risulta danneggiato da un motore grafico piuttosto carente. Il bad clipping si mostra in tutto il suo splendore nei livelli di Ape Escape, con texture che scivolano, poligoni che scompaiono e, anche se raramente, qualche scatto di troppo. L'aspetto grafico, per quanto gradevole, risulta così molto ridimensionato, ed abbassa di qualche punto la qualità complessiva di un gioco comunque meritevole
Ape Escape
8.5
Voto
Redazione
Ape Escape
Un platform 3D di successo deve avere un protagonista carismatico: pensate a Mario, Sonic o Crash. Tutti giochi in cui parte dell'attrattiva risiede nel controllare un personaggio allo stesso tempo tenero e "cool" (è soprattutto il caso di Sonic). Bene, Ape Escape è l'eccezione che conferma la regola. Il protagonista non è per niente carismatico (Spike è un bambino qualunque, e non spiccica quasi parola per tutta la durata del gioco), il gioco non è il tredicesimo seguito di una serie molto amata, e non ci sono particolari strombazzamenti che lo riguardano. Nonostante questo, il platform Sony è ai vertici della categoria, e i motivi di questa affermazione sono due: innanzi tutto, Ape Escape non cerca di imitare per la milionesima volta Mario 64 con lo schema "completa la missione e vinci un premio" ma introduce degli oggetti (le scimmie) che non sono creati per essere raccolti, ma per essere catturati. Questo aspetto, moderatamente innovativo, modifica lo stile di gioco, che non è più la pacifica ricerca di anelli e/o monete, ma diventa una vera e propria caccia, anche se condotta nel più esilarante dei modi (il radar rivela scimmie è una trovata geniale). Inoltre, il già più volte descritto sistema di controllo, che dimostra tutta l'ergonomia dell'ottimo pad Sony, rende il gameplay molto più vario, poiché il giocatore ha davanti a sè un ampio catalogo di possibilità per interagire con gli ambienti: dalla corsa, alle arrampicate sugli alberi fino ad arrivare all'uso di una simil-spada laser modello Star Wars. Certo, i difetti grafici si fanno sentire, soprattutto grazie all'orrendo clipping dei fondali (vedere attraverso un muro grazie ad un poligono scomparso non è una cosa molto bella), ma alla fin fine quello che conta è sempre la struttura di gioco e, soprattutto, il divertiemento. E, senza ombra di dubbio, sotto questi due aspetti Ape Escape risulta vincente.