AquaNox

di Redazione Gamesurf
AquaNox é il seguito di Archimedean Dinasty e rappresenta il titolo con cui Massive Development vuole imporsi sul mercato come sviluppatore in grado di estrapolare il meglio dalle tecnologie introdotte dalle moderne schede video basate su GeForce 2 e 3. Si é fatto un gran parlare di questo gioco nei mesi scorsi, specialmente perché sarebbe stato il primo ad incorporare il nuovo motore audiovideo modulare chiamato Krass Engine, del quale illustreremo le caratteristiche di spicco esaminando l'aspetto grafico del gioco. Per ora limitiamoci a dire che AquaNox riprende la struttura della saga di Wing Commander calandola nel contesto di uno sparatutto che, per l'ambientazione acquatica che ci libera da qualsiasi vincolo di movimento, si potrebbe paragonare a un Quake dei mari. E' uno sparatutto velocissimo, frenetico, immediato e dagli effetti 3D devastanti che si trova molto a suo agio nella modalità multiplayer, considerato l'alto numero di navi che può gestire contemporaneamente, la grandezza delle arene, e il volume di fuoco che il motore poligonale riesce a visualizzare senza rallentamenti imputabili al codice, ma anche in questo caso, come é ormai d'uso negli shooter, esiste una trama che regge lo story mode, che ha tutta l'apparenza di essere stata largamente studiata e romanzata senza lesinare né il talento degli sceneggiatori né le visioni apocalittiche

WATERWORLD
L'anno é il 2666 (togliete quel due e vi rimane il numero della bestia) e da secoli la superficie del pianeta é talmente piagata dall'effetto serra e dal buco nell'ozono da non aver lasciato altro scampo all'umanità che nelle profondità degli oceani. Qui é nata una nuova "civiltà al contrario", dove nuove nazioni e nuovi continenti sono stati designati in base alla conformazione dei bacini oceanici, l'unica geografia conosciuta é quella dei fondali marini e labirintiche città costruite a migliaia di metri dal livello dell'acqua hanno preso il posto delle metropoli del passato
Qui la legge del più forte ha favorito soldati, avventurieri e mercenari, che esplorano questo mondo suboceanico come corsari del futuro. Nei panni del comandante Emerald Flint, detto Dead-Eye, una volta un soldato ma ormai prevalentemente un mercenario, dovremo sgominare generali golpisti e le loro bande di avventurieri, affrontare la minaccia di una civiltà robotica dall'origine sconosciuta e tentare di comprendere quello che sta succedendo nei machiavellici rapporti che legano le civiltà nate dalle spoglie della terraferma. Di materiale scenico ce n'é tanto e la struttura missione-conversazioni-missione sostiene la trama con complessi sviluppi legati fra loro. Di certo il plot di AquaNox non é del tipo che si può concepire in un paio di settimane: la quantità di dettagli, la meticolosità della narrazione e le storie dei vari personaggi che si ricollegano perfettamente fra di loro fanno intuire uno scenario complesso, che potremo ricostruire come un puzzle impeccabile, dove ogni cosa, alla fine, va invariabilmente al suo posto. Una bella scrittura, che però non é stata rappresentata nel miglior modo possibile