AquaNox

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Gran parte del fascino di AquaNox, infatti, proviene da quel motore 3D dalle grandi capacità di suggestione usato nel corso del gioco vero e proprio dato che nelle fasi narrative le conversazioni si svolgono come un libro narrato, con i volti (statici) dei protagonisti e il testo (recitato comunque da bravi attori) a scorrere. Del nuovo mondo che i coloni degli oceani hanno edificato, in altre parole, vediamo quasi solamente gli esterni e quasi mai scene dai locali o le basi dove si svolgono le vicende personali dei personaggi. Un metodo di raffigurazione più simile a Wing Commander (con primi piani animati e la rappresentazione degli interni) non avrebbe affatto nuociuto. La trama, inoltre, é estremamente lineare, pilotata, le nostre scelte sono quasi tutte obbligate. Possiamo veramente agire solo per ciò che riguarda la scelta dell'equipaggiamento e della nave, in ossequio a una struttura manageriale stile Privateer o Elite, con diversi tipi di veicoli dotati di statistiche proprie da comprare con i ricavati delle missioni e un arsenale allo stesso tempo esaustivo e fantasioso dove sono contemplati sia cannoni, missili e bombe di ogni tipo, sia generatori e dispositivi di camuffamento radar simili ai loro omologhi in campo aeronautico
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Queste sono le navette dei \"Bionti\", la razza automatizzata comparsa dopo la fuga dalla terraferma

STARVING FOR POWER
Anche dopo aver espresso tutte queste critiche, bisogna ammettere che i problemi dello story mode passano decisamente in secondo piano quando si dà il via a una missione. Il mondo sommerso di AquaNox é così suggestivo e dettagliato da rappresentare, tecnicamente, il probabile estremo raggiunto dalla grafica tridimensionale su PC. Il Krass Engine, di cui parlavamo sopra, é una routine modulare che incorpora tutti gli effetti previsti dalle schede dell'ultima generazione, e li sfrutta intelligentemente per creare ambientazioni e navi estremamente realistiche, anche se nulla di ciò che é rappresentato esiste veramente. L'implementazione di spline di Bezier, Hermite e CatmullRom, l'environment mapping e il bump mapping consentono di creare fondali oceanici dalle sfumature e dalla conformazione realistiche, il supporto per il multiple map texturing, l'alpha blending, le trasparenze e la nebbia volumetrica, tra gli altri, permette di ricreare la densità dell'acqua dando veramente al giocatore l'impressione di trovarsi in un fondale oceanico, e non in una specie di vuoto siderale. In generale, inoltre, il numero di poligoni rappresentato é tra i più alti mai registrato, a tutto vantaggio sia delle strutture fisse sia di navi e navette, che, per via dell'ambiente molto aperto, finiscono per essere disegnate in considerevoli quantità nella stessa visuale
AquaNox
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AquaNox

Grafica devastante. Velocissimo. Giocabilità furiosa. Una varietà d'armi micidiali, veicoli nemici, e habitat subacquei, tutti resi con effetti e modelli poligonali che segnano una chiusura profonda col passato: AquaNox è uno dei primi titoli a rientrare pienamente nell'era della GeForce 3 e in quanto tale pretende molto dal vostro PC, ripagandovi, però, con visuali talmente suggestive ed impressionanti da far cadere la proverbiale mascella a terra. Guardando al lato oscuro di questo potenziale capolavoro si rinviene uno story mode con una trama lineare particolarmente costrittiva e un fiume di conversazioni guidate (velocemente saltabili, volendo) che sarebbero state molto più interessanti se rese alla maniera di Wing Commander (con personaggi digitalizzati, o, meglio ancora, poligonali). E in definitiva la più grossa critica riferibile ad AquaNox nasce e si estingue nella struttura poco flessibile delle missioni che lo conferma come un epigono di Privateer dotato di una grafica e di una giocabilità assolutamente fantastici, ma senza l'originalità o la profondità che potevano contraddistinguere un approccio più manageriale e orientato al GdR, come in Frontier o nel vecchissimo Elite. E', in ogni caso, il paradiso degli sparatutto, un Quake acquatico sbalorditivo e giocabilissimo. Da amare e giocare a lungo, chiudendo un occhio sull'originalità.