Ara: History Untold: Recensione del nuovo 4X
Ara: History Untold è un gioco di strategia a turni - ma che tutti ormai chiamiamo da anni 4X - che ti permette di plasmare il mondo con le tue scelte. Inizi con un mondo molto semplice e, man mano che avanzi nel tempo, puoi sviluppare nuove tecnologie, costruire infrastrutture e gestire risorse. Il gioco si svolge in diverse fasi, ognuna delle quali richiede una pianificazione strategica. Durante il tuo turno, puoi decidere come espandere il tuo territorio, quali edifici costruire e come interagire con altre civiltà, sia attraverso la diplomazia che la guerra. Le tue decisioni influenzeranno non solo il tuo progresso tecnologico, ma anche le relazioni con le altre nazioni e la stabilità interna del tuo impero. Per vincere, devi bilanciare l’espansione territoriale con la gestione delle risorse e mantenere buone relazioni diplomatiche, oppure puoi scegliere di conquistare i tuoi avversari attraverso la forza militare.
Spiegato in questo modo, ovvero estremamente generico, mi direte che questo sia un nuovo clone di Civilization, ma non è così, o meglio i punti di contatto sono molti, la logica e l'ispirazione lo sono fino al midollo, ma le differenze e il motivo per il quale questo titolo abbia tutta la voglia di essere (quasi) una versione migliorata dello stesso Civ è davvero tanta e vi dirò perché.
L'evoluzione di Civilization? (o no)
Lo stesso titolo prodotto da Firaxis non riesce a reggere sulle proprie gambe sempre uguale a sé stesso, il sesto capitolo era molto diverso dal quinto (non sempre in meglio infatti) e i numerosi DLC hanno tentato di stravolgere quasi interamente la formula originale, il settimo titolo numerato della serie dovrà dimostrare di avere gli attributi per restare a galla, oggi un solo nome di un brand non basta più per il successo, ma vediamo come Ara ha scelto di poggiare i propri piedi su Civ per aggiungere la propria personalità alla formula.
Nonostante lo scopo resti quello di guidare una civiltà attraverso i secoli, accumulando risorse, espandendo i confini, e impegnandosi in diplomazia e guerra, in entrambi i giochi è permesso ai giocatori di scegliere una civiltà e svilupparla nel tempo, costruendo città, migliorando infrastrutture e gestendo risorse. Tuttavia, Ara introduce alcune innovazioni significative che lo distinguono da Civilization.
Ad esempio, Ara utilizza un sistema di turni simultanei, dove tutti i giocatori prendono decisioni contemporaneamente, accelerando il ritmo del gioco e aggiungendo un livello strategico di anticipazione delle mosse degli avversari. A questo va aggiunto che alcuni ruoli legati alla diplomazia non sono strettamente vincolati da personaggi e diplomatici incaricati di essere tali per collegare le varie città, così come i costruttori non sono fondamentali per creare strutture o farle evolvere - era un po' una spina nel fianco del quinto capitolo di Civ, migliorativo nel sesto, ma ancora non si era trovata una quadra, che qui invece funziona molto bene -, di fatto sono quasi sempre i pannelli o la mappa da interrogare per potenziare o gestire le risorse, come se fosse un boardgame.
Attenzione, la cura per la grafica è davvero maniacale e ve ne accorgete quando iniziate a fare degli zoom sui territori o quanto sia pratica allargare la visuale per avere una visione dall'alto. La fluidità però è totale e non appesantisce minimamente le configurazioni dei vostri dispositivi di gioco, segno comunque di un lavoro mostruoso nell'ottimizzare il motore grafico.
Inoltre, la mappa di Ara non è composta da tessere esagonali, ma da regioni con forme individuali definite da elementi naturali come coste e montagne, offrendo un’esperienza visiva più fluida e dettagliata. A questo si aggiunga che gli eserciti che andremo ad impiegare o l'acquisto di territori aggiuntivi, avvengono in modo più naturale tramite la gestione dei pannelli cliccando direttamente sulla città stessa. Il gioco Oxide Games si concentra maggiormente sulla costruzione di città, con una catena di produzione più dettagliata che permette di trasformare materie prime in prodotti finiti, migliorando la prosperità delle città e lo capirete quando investirete in specifiche attività correlate all'accumulo di ricchezze o risorse specifche su ciascuna risorsa; Civilization, d’altra parte, rimane fedele alla sua formula classica, introducendo però un sistema di Età che divide il gioco in periodi storici distinti, ognuno con tecnologie e politiche uniche.
Via all'acquisto… o no?
Personalmente l'ho trovato incredibilmente bello da giocare, soprattutto se amate Civ e compagni, non è esento però da punti oscuri e questo purtroppo è stato forse dettato dai tempi di sviluppi o aggiunte fatte in seguito. Ad esempio l'interfaccia è bella, funzionale, ma non tutto è così chiaro, quindi si dovrà investire un bel po' di tempo nel trovare le varie impostazioni e comprendere al meglio il loro funzionamento. Il secondo elemento grigio è forse nel fatto che non tutto funziona al meglio, potete vincere in vari modi, ovviamente, ma quello bellico è forse quello meglio approfondito e sotto il naso dello spettatore, gli altri come diplomazia e crescita culturale-tecnologica sono più ardimentose e nascoste sotto una coltre di finestre non tutte leggibili o statistiche che possono sfuggire e per questo meno snelle nell'essere portate a termine.
Nel complesso l'ho comunque trovato ottimo, perfetto per aspettare Civilization 6 e una scelta da fare per avere compagnia in un titolo appagante, splendido da vedere e che vi farà passare le ore senza accorgervi del tempo che passa.