Armored Core for Answer
Pianeta Terra, futuro imprecisato. A causa dell'insostenibile livello di inquinamento ed al conseguente processo di desertificazione a cui il pianeta é stato sottoposto, gli esseri umani sono stati costretti ad abbandonare gli insediamenti presenti sulla crosta terrestre ed a rifugiarsi all'interno di vere e proprie città fluttuanti posizionate sulla parte più esterna dell'atmosfera. Il crescente fabbisogno di risorse energetiche e materie prime non ha tuttavia lenito l'interesse di corporazioni senza scrupoli verso “l'universo sottostante”, ormai ridotto ad un immenso, desolato ed arido campo di battaglia. Nel cielo la vita sembra scorrere come se nulla fosse, mentre sulla terra mercenari a bordo di poderosi Mech da battaglia si confrontano per quel poco che resta del mondo come lo conoscevamo.Questo in sintesi il background narrativo attorno al quale si sviluppa Armored Core for Answer, secondo capitolo in chiave next-gen del celebre simulatore di Mech firmato From Software.
Scusi, ci siamo già visti da qualche parte?
Nonostante l'incipit degno di nota e la presenza di un background narrativo tanto interessante quanto articolato, Armored Core for Answer ha il demerito di non affidarsi ad un impianto di gioco fortemente legato all'evoluzione stessa della trama. Al contrario, il titolo di From Sofware pare seguire pedissequamente il medesimo iter a “celle” (missioni senza alcun ordine cronologico predeterminato) del precedente capitolo, al punto da risultare nonostante il prezzo -pieno- di vendita più vicino al concetto di Data Disk che non a quello di titolo Stand Alone vero e proprio.
All'atto pratico, vestiti i panni del mercenario di turno e selezionata la fazione di appartenenza fra le quattro disponibili (The League of Ruling Companies, Line Ark, Collared ed Orca), al giocatore sarà infatti chiesto di prendere parte ad una svariata serie di missioni praticamente slegate l'una dall'altra (dal classico attacco all'avamposto nemico, fino alla difesa di alcuni obbiettivi strategici), al solo scopo di guadagnare i crediti necessari per migliorare le caratteristiche del mech sotto il proprio controllo.
Da questo punto di vista le possibilità di customizzazione di ciascun esoscheletro sono praticamente infinite. Tramite il sistema soprannominato ACSIS é infatti possibile assemblare il proprio robot partendo praticamente da zero, potendo scegliere al contempo sia elementi prettamente estetici (aspetto generale, colorazione e loghi) che quelli più squisitamente “tattici” e legati pertanto tanto all'arsenale a disposizione (dai classici missili a ricerca, alle bombe a grappolo passando per la spada laser di Gundamiana memoria) quanto alle capacità ed alla duttilità del mezzo (velocità resistenza ai colpi, capacità di volo) in battaglia.
Non solo, l'opzione di tuning (con tanto di area di test) utilizzabile durante la fase di briefing pre-missione consente inoltre di intervenire su elementi secondari quali potenza dei boost, qualità degli stabilizzatori (fondamentali per garantire maggior controllo durante le fasi di volo e boost), velocità di ricarica delle armi, tempo di volo, capacità di carico sulle gambe, portata del radar di bordo e persino velocità di aggancio del nemico, parametri questi che potranno poi essere migliorati e perché no anche stravolti sfruttando i crediti ottenibili completando le varie missioni o vendendo parti (o armi) del mech non necessarie.
In battaglia é tutto dannatamente più difficile
Superata la fase di creazione del proprio mech ed il successivo tutorial (molto utile per conoscere sia le azioni di base che quelle più complicate), Armored Core ha se vogliamo il pregio di evitare digressioni di sorta (nessuna particolare scena in CG ne altre variazioni al tema degne di nota), badando piuttosto a gettare immediatamente il giocatore nella mischia ed a coinvolgerlo nella classica lotta impari che lo vedrà opposto a nemici superiori per numero e, in sporadici casi, possibilità di offesa.
Vista l'impostazione di gioco priva di fronzoli, ci saremmo però aspettati dal team di sviluppo una maggiore cura del dettaglio sia per quanto concerne il sistema di controllo che soprattutto il sistema di telecamere, fattori in cui il titolo di From Software mostra invece il fianco a non poche critiche. Nonostante la presenza di ben tre differenti configurazioni (semplificata, classica ed avanzata) il sistema di controllo appare infatti tanto semplice per quanto concerne le azioni base (con le due levette analogiche deputate sia ai movimenti del mech che a quelli della telecamera) quanto deficitario in modalità avanzata, questo a causa dell'eccessiva complessità delle combinazioni di tasti necessarie per attivare sia le armi (due per ogni braccio) che alcuni attacchi speciali (specie quelli che presuppongono l'uso combinato di un'arma con il Turbo Boost o del sistema di volo).
Come se non bastasse, il sistema di inquadrature riesce nell'intento di complicare se possibile ulteriormente la situazione, con la telecamera che tenderà fin troppo spesso a perdere la visuale ottimale specie negli scontri in cui sono richiesti spostamenti laterali repentini e manovre evasive che prevedono l'uso dei post bruciatori.
All'atto pratico, i problemi sopraccitati, hanno l'effetto di limitare notevolmente la varietà dell'azione di gioco, che ad eccezione degli scontri corpo a corpo a distanza ravvicinata non consentirà nulla di più del classico “colpisci facile e scappa”, ed escluderà di fatto l'uso di una svariata serie di tattiche di attacco e difesa che, seppur presenti, risulteranno praticamente impossibili da attuare.
Tecnicamente parlando
Dal punto di vista prettamente tecnico Armored Core for Answer non passerà sicuramente alla storia come il titolo più next-gen di questo secolo. Pur presentando una discreta realizzazione poligonale sia per quanto concerne il mech (ottimo in tal senso l'editor a corredo) del protagonista che quelli dei nemici, il titolo di From Software propone infatti un paesaggio “post atomico” a di poco scarno, fatto per lo più di molto “vuoto”, poche strutture (quasi esclusivamente palazzi in rovina) e soprattutto molta nebbia a limitare notevolmente l'orizzonte. Per quanto concerne gli effetti speciali le cose non sembrano andare certo meglio, vista l'alternanza di buone cose, come gli quelli di illuminazione e particellari, ad altre francamente pessime (una su tutte le esplosioni) ed appartenenti più alla scorsa generazione di console che non a questa.
Sicuramente meglio la resa del gioco sul fronte audio, con dialoghi (rigorosamente in inglese) ben caratterizzati e musiche hi-tech piuttosto azzeccate che aiutano il giocatore ad immergersi ulteriormente nelle atmosfere belliche alla base del gioco.
Capitolo a parte merita infine il comparto multiplayer, ennesima croce e delizia per questo Armored Core fore Answer. Se da un lato la possibilità di effettuare una partita uno contro uno o meglio ancora una campagna cooperativa (Partnerships) al fianco di un amico (o in alternativa il classico uno contro uno) appare senz'ombra di dubbio allettante, dall'altro la quasi totale assenza di giocatori online (se non dall'altra parte del globo) non consente infatti di apprezzare appieno le doti multiplayer del titolo di From Software, fiaccando di fatto le speranze di quanti ritengono proprio la componente online determinante per l'acquisto di un gioco.
Scusi, ci siamo già visti da qualche parte?
Nonostante l'incipit degno di nota e la presenza di un background narrativo tanto interessante quanto articolato, Armored Core for Answer ha il demerito di non affidarsi ad un impianto di gioco fortemente legato all'evoluzione stessa della trama. Al contrario, il titolo di From Sofware pare seguire pedissequamente il medesimo iter a “celle” (missioni senza alcun ordine cronologico predeterminato) del precedente capitolo, al punto da risultare nonostante il prezzo -pieno- di vendita più vicino al concetto di Data Disk che non a quello di titolo Stand Alone vero e proprio.
All'atto pratico, vestiti i panni del mercenario di turno e selezionata la fazione di appartenenza fra le quattro disponibili (The League of Ruling Companies, Line Ark, Collared ed Orca), al giocatore sarà infatti chiesto di prendere parte ad una svariata serie di missioni praticamente slegate l'una dall'altra (dal classico attacco all'avamposto nemico, fino alla difesa di alcuni obbiettivi strategici), al solo scopo di guadagnare i crediti necessari per migliorare le caratteristiche del mech sotto il proprio controllo.
Da questo punto di vista le possibilità di customizzazione di ciascun esoscheletro sono praticamente infinite. Tramite il sistema soprannominato ACSIS é infatti possibile assemblare il proprio robot partendo praticamente da zero, potendo scegliere al contempo sia elementi prettamente estetici (aspetto generale, colorazione e loghi) che quelli più squisitamente “tattici” e legati pertanto tanto all'arsenale a disposizione (dai classici missili a ricerca, alle bombe a grappolo passando per la spada laser di Gundamiana memoria) quanto alle capacità ed alla duttilità del mezzo (velocità resistenza ai colpi, capacità di volo) in battaglia.
Non solo, l'opzione di tuning (con tanto di area di test) utilizzabile durante la fase di briefing pre-missione consente inoltre di intervenire su elementi secondari quali potenza dei boost, qualità degli stabilizzatori (fondamentali per garantire maggior controllo durante le fasi di volo e boost), velocità di ricarica delle armi, tempo di volo, capacità di carico sulle gambe, portata del radar di bordo e persino velocità di aggancio del nemico, parametri questi che potranno poi essere migliorati e perché no anche stravolti sfruttando i crediti ottenibili completando le varie missioni o vendendo parti (o armi) del mech non necessarie.
In battaglia é tutto dannatamente più difficile
Superata la fase di creazione del proprio mech ed il successivo tutorial (molto utile per conoscere sia le azioni di base che quelle più complicate), Armored Core ha se vogliamo il pregio di evitare digressioni di sorta (nessuna particolare scena in CG ne altre variazioni al tema degne di nota), badando piuttosto a gettare immediatamente il giocatore nella mischia ed a coinvolgerlo nella classica lotta impari che lo vedrà opposto a nemici superiori per numero e, in sporadici casi, possibilità di offesa.
Vista l'impostazione di gioco priva di fronzoli, ci saremmo però aspettati dal team di sviluppo una maggiore cura del dettaglio sia per quanto concerne il sistema di controllo che soprattutto il sistema di telecamere, fattori in cui il titolo di From Software mostra invece il fianco a non poche critiche. Nonostante la presenza di ben tre differenti configurazioni (semplificata, classica ed avanzata) il sistema di controllo appare infatti tanto semplice per quanto concerne le azioni base (con le due levette analogiche deputate sia ai movimenti del mech che a quelli della telecamera) quanto deficitario in modalità avanzata, questo a causa dell'eccessiva complessità delle combinazioni di tasti necessarie per attivare sia le armi (due per ogni braccio) che alcuni attacchi speciali (specie quelli che presuppongono l'uso combinato di un'arma con il Turbo Boost o del sistema di volo).
Come se non bastasse, il sistema di inquadrature riesce nell'intento di complicare se possibile ulteriormente la situazione, con la telecamera che tenderà fin troppo spesso a perdere la visuale ottimale specie negli scontri in cui sono richiesti spostamenti laterali repentini e manovre evasive che prevedono l'uso dei post bruciatori.
All'atto pratico, i problemi sopraccitati, hanno l'effetto di limitare notevolmente la varietà dell'azione di gioco, che ad eccezione degli scontri corpo a corpo a distanza ravvicinata non consentirà nulla di più del classico “colpisci facile e scappa”, ed escluderà di fatto l'uso di una svariata serie di tattiche di attacco e difesa che, seppur presenti, risulteranno praticamente impossibili da attuare.
Tecnicamente parlando
Dal punto di vista prettamente tecnico Armored Core for Answer non passerà sicuramente alla storia come il titolo più next-gen di questo secolo. Pur presentando una discreta realizzazione poligonale sia per quanto concerne il mech (ottimo in tal senso l'editor a corredo) del protagonista che quelli dei nemici, il titolo di From Software propone infatti un paesaggio “post atomico” a di poco scarno, fatto per lo più di molto “vuoto”, poche strutture (quasi esclusivamente palazzi in rovina) e soprattutto molta nebbia a limitare notevolmente l'orizzonte. Per quanto concerne gli effetti speciali le cose non sembrano andare certo meglio, vista l'alternanza di buone cose, come gli quelli di illuminazione e particellari, ad altre francamente pessime (una su tutte le esplosioni) ed appartenenti più alla scorsa generazione di console che non a questa.
Sicuramente meglio la resa del gioco sul fronte audio, con dialoghi (rigorosamente in inglese) ben caratterizzati e musiche hi-tech piuttosto azzeccate che aiutano il giocatore ad immergersi ulteriormente nelle atmosfere belliche alla base del gioco.
Capitolo a parte merita infine il comparto multiplayer, ennesima croce e delizia per questo Armored Core fore Answer. Se da un lato la possibilità di effettuare una partita uno contro uno o meglio ancora una campagna cooperativa (Partnerships) al fianco di un amico (o in alternativa il classico uno contro uno) appare senz'ombra di dubbio allettante, dall'altro la quasi totale assenza di giocatori online (se non dall'altra parte del globo) non consente infatti di apprezzare appieno le doti multiplayer del titolo di From Software, fiaccando di fatto le speranze di quanti ritengono proprio la componente online determinante per l'acquisto di un gioco.
Armored Core for Answer
6
Voto
Redazione
Armored Core for Answer
Ennesima occasione sprecata per i ragazzi di From Software. Armored Core For Answer ha infatti il demerito di non proporre nulla di veramente nuovo, badando piuttosto ad offrire la “solita minestra riscaldata” ad un prezzo francamente troppo alto. Un vero peccato, specie considerando la penuria di titoli basati sugli scontri fra mech.