Assassin's Creed II

di Tommaso Alisonno
D'altronde, il motore grafico di base é essenzialmente il medesimo, talmente maestoso da essere stato utilizzato efficacemente anche nell'ultimo Prince of Persia. Questo motore permette di gestire ambienti decisamente ampi con una cura e un dettaglio notevoli: soltanto a lunghissima distanza si assiste ad un minimo di fogging, e certamente non nel fulcro dell'azione. Pensano poi le splendide textures e soprattutto le ricostruzioni architettoniche dell'Italia del primo Rinascimento a fare il resto, e l'introduzione del ciclo giorno/notte é la classica ciliegina sulla torta.

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Purtroppo, é per noi doveroso anche segnalare qualche “glitch” soprattutto nel passaggio da struttura a struttura: più di una volta abbiamo visto Ezio “affacciarsi” da un pavimento per guardare cautamente... il pavimento affianco, come se fosse uno strapiombo. I modelli dei personaggi principali, Ezio in testa, sono tutti ottimamente realizzati, così come le animazioni; unica nota un po' stonata: forse i visi rimangono ancora un po' troppo grotteschi, e soprattutto non é stata posta assolutamente la stessa cura con Desmond e i suoi contemporanei.

Sul sonoro ci sono da fare due discorsi disgiunti. Il primo, decisamente entusiasta, riguarda i doppiaggi: dopo i primi trailer in Inglese con aggiunta di Italiano da Yankee, il terrore aveva raggelato i nostri cuori. Una volta passato sotto le capaci mani dei doppiatori Italiani, però, il risultato é semplicemente superbo, tanto da rendere superflui ed eliminabili i sottotitoli. Discorso non deludente, ma sicuramente meno entusiasta riguarda le musiche, limitate ad alcune circostanze particolari e talvolta assenti anche in quelle: ci é capitato di combattere o di essere rincorsi dalle guardie anche per diversi minuti senza che la musica accennasse a farsi viva. Fortunatamente, quando c'é, é di ottima qualità, ma forse un piccolo sforzo in più sarebbe stato gradito. Ottimi gli effetti speciali e il rumore di sottofondo cittadino o agreste.

Il sistema di controllo é alla fin fine intuitivo, giacché una volta imparato a districarsi tra “alto” e “basso” profilo, gli altri comandi vengono un po' istintivamente al dito. Quello che però nel gioco é carente é il tutorial di combattimento, limitato a messaggi che compaiono di lato mentre siamo intenti a tenere gli occhi sul nemico cercando di sopravvivere. É ben vero che ad un certo punto della trama si accede all'arena di prova, dove non si rischia di farsi male, ma prima di quel frangente dispiace di non avere il classico sistema “pausa - messaggio - togli pausa”. Di contro, il sistema insiste coi messaggi di suggerimento ogni qualvolta si renda necessario anche un semplice “parla”, ed in alto a destra é sempre presente la raffigurazione dei tasti frontali con corrispondente utilizzo.

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A parte questo, il “cuore” di AC2 é essenzialmente il medesimo del primo: identificare la mappa e le missioni tramite le torri d'osservazione, svolgere le missioni secondarie finché non siamo pronti ad ingaggiare quella primaria, effettuare l'assassinio di turno. Anche il concept di combattimento é essenzialmente lo stesso, coi nemici che vi circondano ma di base vi attaccano a turno. Quello che cambia é il “modo” in cui questo concept viene sviluppato, ora molto più vario che in precedenza, non solo per l'introduzione dell'elemento del denaro e delle citate conseguenze. Tanto per cominciare, la trama, sebbene comunque capitolare e caratterizzata da eventuali stacchi, anche di anni, si snoda in maniera più continua, complice il fatto che l'Animus 2.0 permette a Desmond di rimanere immerso per un tempo indefinito.

É inoltre vero che il giocatore, dopo un certo giro di boa, comincia ad avere una capacità di scelta più vasta su come, dove e quando svolgere le missioni, o se accettare dei contratti o meno. Questa “boa” é in effetti una meta ambita, perché il gioco limita la nostra progressione proprio con l'ausilio della trama: non avrete la lama retrattile prima di un certo tempo, dovrete penare per i pugnali da lancio, le armature ci verranno date col contagocce, della pistola non ne parliamo... Fortunatamente la trama é semplicemente eccellente, perfettamente fusa alla reale storia dell'Italia del '400 e con personaggi celebri reinterpretati per fungere alla bisogna: non é un segreto, ad esempio, il fatto che Ezio si troverà coinvolto nella celebre “congiura dei Pazzi”.

A questo si aggiunge la ricerca dei vari tesori nascosti, che non saranno più anonime “bandierine”, ma scrigni veri e propri, oppure oggetti comunque convertibili in beni di qualche sorta: alcuni di questi oggetti, nascosti in apposite locazioni di grande impegno acrobatico (forse anche eccessivo, neppure stessimo giocando a PoP) porteranno alla composizione di un tesoro speciale, e che dire della ricerca dei pezzi del filmato della “verità”, ciascuno protetto da un minigioco di tipo puzzle?
Insomma, in Assassin's Creed II rivive lo spirito ed il concept che ha fatto la fortuna del primo episodio, presentato però con un substrato molto più libero e vario e con svariate digressioni (alcune fors'anche eccessive). Tutti coloro i quali hanno trovato esaltante il primo capitolo non possono sicuramente lasciarsi sfuggire questo attesissimo sequel! Se, viceversa, apparteneste a quella schiera che non ha metabolizzato a pieno le meccaniche del primo AC, forse sarà meglio dare una bella occhiata a questo secondo capitolo prima di procedere all'acquisto: potreste scoprire che, sotto la nuova veste, l'Assassino é sempre lo stesso...

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