Assassin's Creed III: Liberation

di Tommaso Alisonno
Come si potrebbe reagire avviando un programma su PS Vita e vedendo comparire il logo “Abstergo Entertainment”? Tenetevi forte perché é quello che succede lanciando Assassin's Creed III: Liberation. Il prodotto appartiene infatti ad una nuova linea di Animus casalinghi commercializzata dalla nota multinazionale per permettere alle persone comuni di divertirsi rivivendo le vicende di alcuni soggetti particolari, estrapolate con Animus veri e propri dai DNA dei loro discendenti. Nella fattispecie, questo volume contiene le principali avventure di Aveline de Grandpré, una donna appartenente alla setta degli Assassini che si aggirava in Louisiana intorno alla metà del XVIII secolo.

Ovviamente, questa é una realtà fittizia (ma ne siamo sicuri? O veramente Ubisoft é manovrata dai Templari? Mah!) che serve da intelaiatura per presentare il nuovo spin-off del brand Assassin's Creed il quale, per la prima volta, propone un personaggio non direttamente legato (o perlomeno non ci é dato saperlo) a Desmond Miles. Non é infatti noto il discendente di Aveline da cui sono stati tratti i ricordi genetici, così come l'Abstergo si é guardata bene di “epurare” la vicenda da qualsiasi riferimento all'Ordine dei Templari - finché un certo Hacker non ci metterà lo zampino... ma non vogliamo rovinarvi la sorpresa.



Aveline de Grandpré, dunque: una ragazza mulatta figlia di un mercante Francese e di una schiava Africana da questo liberata, la quale però é sparita quando Aveline aveva solo 10 anni permettendo al padre di risposarsi con una donna che non ha comunque fatto mancare alla ragazza l'affetto materno. Aveline é un'Assassina, addestrata da uno sciamano voodoo appartenente alla confraternita e con vari contatti nell'alta società. Una delle caratteristiche più peculiari di Liberation é infatti il fatto che Aveline potrà cambiarsi d'abito in modo da fronteggiare diversamente le varie situazioni.

La sua divisa “ufficiale” é ovviamente quella da Assassina: con questo abito avrà a disposizione tutte le tasche e le fondine necessarie per portarsi appresso il suo intero arsenale composto dalle immancabili lame celate, una pistola, una cerbottana coi dardi avvelenati, bombe fumogene, un grosso coltello e naturalmente una spada; il robusto corpetto di cuoio le offrirà inoltre una buona protezione contro tutti i generi di attacco, garantendole di fatto più “energia” rispetto agli altri abiti.

Una donna vestita di cuoio e armata da capo a piedi tende però certamente a saltare all'occhio (specie se si aggira tra i tetti), ed é per questo che spesso e volentieri Aveline dovrà optare per altre tenute. Camuffata da schiava, la ragazza potrà girovagare senza destare particolari sospetti portando con sé perlomeno un coltello e la cerbottana, oltre alle immancabili lame celate; potrà inoltre mescolarsi agli altri schiavi indaffarati in vari lavori per “nascondersi in piena vista” e non dovrà rinunciare alla sua mobilità, anche se agitarsi in questo travestimento farà salire rapidamente la sua notorietà.




L'abito certamente meno “pratico” per una vita dinamica ma assolutamente più indicato in tante altre occasioni é invece quello da nobile. Una Lady di buona famiglia assolutamente inoffensiva (ma le lame celate ci saranno ancora) non solo non desta alcun sospetto, ma può addirittura sedurre i gentiluomini e persino gli armigeri perché la scortino per un certo tempo difendendola dai pericoli delle strade, primi fra tutti i balordi che cercheranno di borseggiarla. “Lady Aveline” potrà inoltre corrompere le guardie per accedere a luoghi sorvegliati e in generale godrà del più basso livello di sospetto, ma certo quando si tratterà di correre e combattere sarà ampiamente penalizzata dall'abito - scordatevi, insomma, di arrampicavi sui tetti o effettuare in generale delle corse acrobatiche.

Per il resto il gioco ripropone il sistema di controllo già visto nella serie, con il tasto R configurato sulla corsa acrobatica, Croce sulla camminata veloce, Quadrato per l'attacco in mischia e Triangolo per quello a distanza, più Cerchio per interagire con l'ambiente ed L per attivare la semi-soggettiva. La presenza di controlli touch e di altre feature esclusive di PS Vita ha inoltre permesso di modificare alcune meccaniche di gioco: in alcuni casi questi si “affiancheranno” ai comandi standard senza escluderli, ad esempio nella conduzione delle canoe, in altri casi saranno inevitabili. É questo il caso del borseggio, in cui dovrete mimare il movimento sul pad posteriore, o della lettura degli scritti segreti, in cui dovrete orientare la fotocamera di PS Vita “controluce” - feature in vero un po' invasiva...