Assassin's Creed: Brotherhood

Assassins Creed Brotherhood

Se avete una certa esperienza di Assassin's Creed, soprattutto il secondo, non avrete difficoltà a ritrovare quasi istintivamente tutti i comandi al loro posto, e a questo punto penseranno le piccole differenze, soprattutto nel comportamento dei nemici, a fare la differenza per proporvi un'esperienza di gioco rinnovata. Se invece siete dei neofiti avrete qualche problema, complice la presenza sin dall'inizio di svariate armi ed abilità e la mancanza di un vero e proprio tutorial: rimangono i consueti suggerimenti in sovrimpressione, ma di norma siete troppo impegnati a sopravvivere per leggerli. L'unica cosa che può venirvi in aiuto é il programma di addestramento simulato dell'Animus, ma anche quello non sostituisce appieno la vecchia arena degli Assassini. La verità é che Brotherhood é studiato per chi ha portato a termine i predecessori, soprattutto il secondo, e per questo motivo si permette di tralasciare queste fasi “noiose” ed anzi impone una difficoltà iniziale decisamente più pressante, con avversari più numerosi e vari.

La serie di uccisioni compiute e subite ricorda un po' certi romanzi epici
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Molti dei punti di sincronia di Roma saranno in mano ai Borgia
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La serie di uccisioni compiute e subite ricorda un po' certi romanzi epici
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Una certezza é che le cose da fare in Brotherhood siano parecchie: tra assassini da arruolare, comandanti da eliminare, torri da incendiare e altre semplicemente da scalare, botteghe da restaurare, armi ed equipaggiamento da acquistare, piume e bandiere da raccogliere, missioni secondarie da svolgere e chi più ne ha più ne metta, di sicuro non correrete il rischio di annoiarvi. C'é anche da dire però che il “core” del gioco rimane su per giù lo stesso dei predecessori: sotto il substrato di nuove missioni e features, c'é sempre un assassino che deve avvicinarsi furtivamente all'obiettivo e abbatterlo. Così come A'sC2 non “stravolgeva” il primo A'sC, neanche questo stravolge il secondo (il ché significa che probabilmente continuerà a non piacere a chi non ha gradito i precedenti).

Inoltre, laddove i precedenti capitoli prevedevano il semplice superamento delle missioni di storia per poterle tranquillamente “archiviare”, Brotherhood prevede sempre un obiettivo secondario: se volete ottenere la “sincronia totale”, ossia il successo al 100%, dovrete conseguire anche questo, altrimenti accontentarvi di un generico 50%. Un esempio pratico: in una missione di assassinio può essere richiesto di eliminare l'obiettivo senza essere mai individuato dalle guardie, oppure utilizzando un'arma specifica; la missione può essere superata in tutti i casi, ma solo soddisfacendo queste condizioni si otterrà l'ambito 100%. Le missioni non completamente soddisfacenti potranno essere ripetute quante volte si vuole, e questo é indubbiamente un modo come un altro per rendere il titolo più longevo (e soprattutto meno semplice da terminare al 100%, difetti di cui é stato accusato il predecessore).


Multiplayer Diary Parte 1


Certo é che a prolungare la longevità sarebbe bastata l'ottima modalità MultiPlayer che tanto é stata pubblicizzata. In questa i giocatori impersoneranno non Assassini ma bensì agenti Templari che per addestrarsi “scroccano” i ricordi delle banche dati dei loro avversari e si fronteggiano l'un l'altro in un mondo virtuale, che poi é il mondo di gioco. Eccoci pertanto impegnati in una sorta di caccia all'uomo silenziosa: conoscendo solo il ritratto del nostro bersaglio, dovremo individuarlo e abbatterlo con un unico attacco (niente combattimenti prolungati: chi tocca uccide) in mezzo ad una folla silenziosa e anonima - composta dagli stessi modelli dei personaggi giocanti - tenendo presente che potremmo a nostra volta essere prede di un altro giocatore.

Il tutto non può fare a meno di ricordare a chi lo conosce il GDR dal vivo “Killer”, con in più ovviamente la possibilità di rientrare immediatamente in gioco una volta uccisi per rimetterci alla caccia di un nuovo bersaglio. Correre tra la folla a testa bassa porterà rapidamente ad essere individuato ed eliminato: per vincere in Brotherhood é necessario essere furtivo, confondersi tra la folla e sfruttare gli elementi dello scenario come cancellate, paranchi, mucchi di fieno, panchine e così via. Inoltre avremo a disposizione alle abilità speciali che potremo sbloccare accumulando esperienza, le quali vanno dal veleno, alle bombe fumogene, alla possibilità di camuffarsi da un altro giocatore, e così via.

Tutti contro tutti o a squadre di due componenti, il MultiPlayer di Brotherhood é una modalità frizzante e briosa che non mancherà di divertire tanto gli esperti quanto i neofiti, per una volta messi quasi sullo stesso piano. É difficile stabilire se da sola potrebbe valere il prezzo del gioco, così come é arduo capire se fosse veramente necessaria al brand per avere più successo, vista la maestosità del lavoro in SinglePlayer: probabilmente entrambe le tesi sono false. La verità é invece che le due modalità si sposano perfettamente in un titolo che é veramente troppo bello per poter essere considerato semplicemente uno spin-off: Assassin's Creed 2.5, o Brothehood per gli amici, é un vero capolavoro per gli amanti dell'universo di Desmond Miles.




Assassin's Creed: Brotherhood
9

Voto

Redazione

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Assassin's Creed: Brotherhood

Chi pensava che Assassin's Creed Brothehood sarebbe nato (e morto) esclusivamente per la nuova modalità MultiPlayer ha sicuramente fatto male i suoi calcoli: il nuovo capitolo sulla vita di Ezio Auditore, che solo per decisioni di saga non può fregiarsi del numero progressivo, continua la storia là dove ACII l'aveva interrotta. Ubisoft propone ancora una volta il medesimo “core” di gameplay (con buona pace di chi non l'ha mai apprezzato) a cui implementa molteplici nuove meccaniche, armi e dinamiche, a cui si aggiunge un substrato gestionale rinnovato e un'IA forse non ancora geniale ma sicuramente migliorata. E poi, naturalmente, il MultiPlayer c'é eccome, nuova feature su cui sono stati già versati fiumi d'inchiostro e che offre un ottimo sistema per prolungare l'esperienza di gioco.

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