Assassin's Creed: Brotherhood
Desmond Miles é un Assassino, inteso come membro della setta araba di predicatori della libertà a tutti i costi, anche della vita di chi la minaccia. Nato e cresciuto nella setta, ne ha appreso i segreti solo quando ha rivissuto, tramite un macchinario fantascientifico chiamato Animus, i ricordi genetici dei suoi antenati Altair ed Ezio. Questa storia non é una novità: Assassin's Creed é infatti la storia di Desmond, e ad ogni capitolo presenta nuovi ricordi genetici del protagonista, e un nuovo personaggio del passato. Ma Assassin's Creed II é stato per così dire interrotto “sul più bello”: così come Assassin's Creed Bloodlines (su PSP) completava la storia di Altair, tocca a questo nuovo Assassin's Creed Brotherhood dirci che ne é stato di Ezio Auditore dal 1500 in poi, e contemporaneamente raccontarci un altro po' della storia di Desmond.
Sfatiamo subito un mito: Assassin's Creed Brotherhood non nasce con il solo scopo di presentare la nuova modalità MultiPlayer (la quale, come vedremo, é comunque cosa buona e giusta) ma é un vero e proprio capitolo inserito nella saga Ubisoft che non si fregia del numero III solo perché continua la storia di Ezio piuttosto che protendersi verso un terzo (e teoricamente ultimo, ma non si può mai sapere) co-protagonista; si tratta comunque di un titolo abbastanza massiccio da trascendere la semplice natura di spin-off e possiamo quindi forse definirlo un “capitolo 2.5”.
Come gli altri A'sC, anche Brotherhood é tendenzialmente un Free Roaming (o come lo chiamerebbe il buon Francesco Romagnoli, un “Tourist Game”): interpretando Ezio, vi troverete a dovervi aggirare per le strade della Roma del 1500, o volendo sopra le strade arrampicandovi sulle pareti e i balconi, correndo tra i tetti o inerpicandovi fino alle cime più alte per godere di una visuale più ampia, tendenzialmente in caccia dei nemici da uccidere, ma non solo. Rispetto ai capitoli precedenti anche il buon Desmond avrà qualcosa da fare: anche se la parte che lo vedrà direttamente impegnato é giocoforza più limitata rispetto a quella di Ezio, potrete sconnettervi dall'Animus in qualsiasi momento e andare a sgranchirvi le gambe nelle vicinanze del covo.
In entrambi i casi i comandi saranno sostanzialmente gli stessi del capitolo di riferimento (il secondo): potrete aggirarvi in basso o alto profilo, e durante il secondo potrete tener premuto il tasto della “corsa acrobatica” che vi permetterà, se direzionerete correttamente i controlli, di compiere automaticamente salti e scalate come solo un esperto di parkour sa fare. Estraendo l'arma selezionata (parliamo ovviamente di Ezio) e ingaggiando il nemico entrerete nella modalità combattimento, dove giocheranno un ruolo particolare il tempismo negli attacchi e nei contrattacchi, accompagnati dalla possibilità di afferrare i nemici o sferrare dei calci che aprano una breccia nelle loro difese.
Rispetto ai predecessori, Brothehood ci mette sin dall'inizio a disposizione un gran numero di armi e tecniche: anche se alcuni elementi di storia ci lasceranno presto sprovvisti degli esemplari più preziosi ottenuti alla fine del secondo capitolo, perlomeno non dovremo ricostruire da capo il nostro arsenale (salvo la doppia lama: quella andrà recuperata), al quale si aggiungeranno anche nuovi elementi come la balestra o le armi a due mani; di pari passo sono state aumentate alcune combo ed animazioni. Anche i nemici saranno più vari sin dall'inizio, andando dal soldato comune, alla guardia dinamica, ai bruti corazzati armati di ascia: per ciascuno di questi sarà necessario trovare la tattica giusta, e quando saranno in gruppo tenderanno a dimostrare un'Intelligenza Artificiale un po' migliorata rispetto al passato.
Intendiamoci: i nemici continueranno ad attaccarvi uno alla volta, e ancora non saranno in grado di interrompere le animazioni degli instant kill, ma perlomeno adesso tendono ad aggredirvi alle spalle quando siete scoperti, magari perché state attaccando un loro alleato. Molte cose in più, pertanto, e poche in meno: l'unica cosa che Ezio non sembra più essere in grado di fare (ma é motivabile dal fatto che non sia più un ragazzino) é il “doppio salto” appreso dai ladri di Venezia, ma ovviamente questo non é un problema nel momento in cui le mappe sono strutturate in base alle sue abilità attuali. La mappa di Roma é indubbiamente la più vasta mai realizzata per un titolo della saga, vasta circa il triplo di Firenze, tanto che potrete esplorarla a cavallo o sfruttare dei tunnel che ne collegano direttamente vari angolo.
Sfatiamo subito un mito: Assassin's Creed Brotherhood non nasce con il solo scopo di presentare la nuova modalità MultiPlayer (la quale, come vedremo, é comunque cosa buona e giusta) ma é un vero e proprio capitolo inserito nella saga Ubisoft che non si fregia del numero III solo perché continua la storia di Ezio piuttosto che protendersi verso un terzo (e teoricamente ultimo, ma non si può mai sapere) co-protagonista; si tratta comunque di un titolo abbastanza massiccio da trascendere la semplice natura di spin-off e possiamo quindi forse definirlo un “capitolo 2.5”.
Come gli altri A'sC, anche Brotherhood é tendenzialmente un Free Roaming (o come lo chiamerebbe il buon Francesco Romagnoli, un “Tourist Game”): interpretando Ezio, vi troverete a dovervi aggirare per le strade della Roma del 1500, o volendo sopra le strade arrampicandovi sulle pareti e i balconi, correndo tra i tetti o inerpicandovi fino alle cime più alte per godere di una visuale più ampia, tendenzialmente in caccia dei nemici da uccidere, ma non solo. Rispetto ai capitoli precedenti anche il buon Desmond avrà qualcosa da fare: anche se la parte che lo vedrà direttamente impegnato é giocoforza più limitata rispetto a quella di Ezio, potrete sconnettervi dall'Animus in qualsiasi momento e andare a sgranchirvi le gambe nelle vicinanze del covo.
In entrambi i casi i comandi saranno sostanzialmente gli stessi del capitolo di riferimento (il secondo): potrete aggirarvi in basso o alto profilo, e durante il secondo potrete tener premuto il tasto della “corsa acrobatica” che vi permetterà, se direzionerete correttamente i controlli, di compiere automaticamente salti e scalate come solo un esperto di parkour sa fare. Estraendo l'arma selezionata (parliamo ovviamente di Ezio) e ingaggiando il nemico entrerete nella modalità combattimento, dove giocheranno un ruolo particolare il tempismo negli attacchi e nei contrattacchi, accompagnati dalla possibilità di afferrare i nemici o sferrare dei calci che aprano una breccia nelle loro difese.
Rispetto ai predecessori, Brothehood ci mette sin dall'inizio a disposizione un gran numero di armi e tecniche: anche se alcuni elementi di storia ci lasceranno presto sprovvisti degli esemplari più preziosi ottenuti alla fine del secondo capitolo, perlomeno non dovremo ricostruire da capo il nostro arsenale (salvo la doppia lama: quella andrà recuperata), al quale si aggiungeranno anche nuovi elementi come la balestra o le armi a due mani; di pari passo sono state aumentate alcune combo ed animazioni. Anche i nemici saranno più vari sin dall'inizio, andando dal soldato comune, alla guardia dinamica, ai bruti corazzati armati di ascia: per ciascuno di questi sarà necessario trovare la tattica giusta, e quando saranno in gruppo tenderanno a dimostrare un'Intelligenza Artificiale un po' migliorata rispetto al passato.
Intendiamoci: i nemici continueranno ad attaccarvi uno alla volta, e ancora non saranno in grado di interrompere le animazioni degli instant kill, ma perlomeno adesso tendono ad aggredirvi alle spalle quando siete scoperti, magari perché state attaccando un loro alleato. Molte cose in più, pertanto, e poche in meno: l'unica cosa che Ezio non sembra più essere in grado di fare (ma é motivabile dal fatto che non sia più un ragazzino) é il “doppio salto” appreso dai ladri di Venezia, ma ovviamente questo non é un problema nel momento in cui le mappe sono strutturate in base alle sue abilità attuali. La mappa di Roma é indubbiamente la più vasta mai realizzata per un titolo della saga, vasta circa il triplo di Firenze, tanto che potrete esplorarla a cavallo o sfruttare dei tunnel che ne collegano direttamente vari angolo.
Assassin's Creed: Brotherhood
9
Voto
Redazione
Assassin's Creed: Brotherhood
Chi pensava che Assassin's Creed Brothehood sarebbe nato (e morto) esclusivamente per la nuova modalità MultiPlayer ha sicuramente fatto male i suoi calcoli: il nuovo capitolo sulla vita di Ezio Auditore, che solo per decisioni di saga non può fregiarsi del numero progressivo, continua la storia là dove ACII l'aveva interrotta. Ubisoft propone ancora una volta il medesimo “core” di gameplay (con buona pace di chi non l'ha mai apprezzato) a cui implementa molteplici nuove meccaniche, armi e dinamiche, a cui si aggiunge un substrato gestionale rinnovato e un'IA forse non ancora geniale ma sicuramente migliorata. E poi, naturalmente, il MultiPlayer c'é eccome, nuova feature su cui sono stati già versati fiumi d'inchiostro e che offre un ottimo sistema per prolungare l'esperienza di gioco.