Assassin's Creed Chronicles: China
di
Roberto Vicario
Avere tra le mani un brand forte e ormai affermato, non é sempre un vantaggio a prescindere. Se prendiamo come esempio la saga di Assassin's Creed, nel corso degli anni si é sempre dovuto convivere con chi si lamentava di un mancato rinnovamento del gameplay, e chi, nonostante la cadenza annuale, continuava a comprare il titolo sugli assassini anno dopo anno.
Sperimentare, testare o più semplicemente provare ad offrire delle variazioni sul tema non é semplice. Tuttavia Ubisoft ha deciso di provarci, offrendo al pubblico una nuova trilogia sotto forma di spin off intitolata Assassin's Creed: Chronicles. Tre capitoli stand alone, tre nuovi assassini, tre stili di gameplay differenti. Basterà questo agli appassionati? Proviamo a scoprirlo insieme.
Il primo di questi tre spin off si chiama Assassin's Creed Chronicles: China e come si può tranquillamente intuire dal titolo, ci porterà in una Cina sull'orlo della crisi visto l'avvicinarsi della caduta della famosa Dinastia Ming.
Il nostro personaggio si chiama Shao Jun, una donna cinese che torna in patria dopo essere stata addestrata da Ezio Auditore, per vendicare la morte di alcuni suoi compagni e recuperare un oggetto che si rivelerà molto importante ai fini narrativi.
L'assassina che andremo ad impersonare, non é una vera e propria novità per la serie. Coloro che hanno avuto la possibilità di guardare il cortometraggio chiamato Assassin's Creed: Embers, riconosceranno sicuramente Shao Jun faceva, che esordiva proprio in quell'occasione nel mondo degli assassini.
vimager0, 1, 2
Lo stile di gioco scelto dagli sviluppatori di Climax Studios é condizionato in maniera molto importante dal comparto grafico e visivo adottato, ovvero quello delle "2, 5" dimensioni. In sostanza ci troveremo quasi a sempre a muovere la nostra protagonista su un piano orizzontale, ad eccezione di alcuni passaggi che andranno a modificare la profondità del campo.
Dopo una serie di tutorial integrati all'interno della storia, il gioco ci chiederà di portare a termine una serie di sequenze per la durata complessiva di poco più di 6 ore di gioco. Come dicevamo in apertura, Ubisoft ha cercato di dare una forte identità ad ognuno dei singoli capitoli senza però snaturare il core dell'esperienza che da sempre contraddistingue questa serie. Questo vuol dire che ritroveremo i tratti distintivi della serie: il salto della fede, la mimetizzazione nella folla, l'utilizzo della lama celata e le famose arrampicate, ovviamente riadattate in un gameplay più caratteristico.
In questo capitolo in particolare, il focus principale sarà legato allo stealth. Uno stealth che vi diciamo subito, ci ha decisamene convinto. All'intero dei vari livelli, lo studio dell'ambiente, l'utilizzo delle coperture e soprattutto la gestione dei gadget, si riveleranno pratiche fondamentali nell'approccio allo scontro.
Gli sviluppatori sono stati molto arguti, ed in tutte le situazioni proposte ci sarà sempre la possibilità di utilizzare tre differenti tattiche di approccio. Potremo ad esempio muoverci nell'ombra senza allarmare nessun nemico sfruttando coperture, rientri delle pareti e la possibilità di appenderci a quasi tutto quello che vediamo. Volendo giocare in modo più aggressivo potremo cercare di sfruttare le abilità della nostra assassina - leggasi lama celata - per uccidere in modo silenzioso tutte le guardie. Ovviamente, scegliere questa opzione vorrà dire anche far sparire i cadaveri per evitare di allarmare le guardie ancora vive.
Infine, se siete amanti dell'azione non vi sarà preclusa l'opzione più “rissosa” - aggettivo usato dal gioco stesso - che vi permetterà di farvi largo brandendo la vostra spada e affettando tutto quello che vi si para davanti. Proprio i combattimenti all'arma bianca si sono rivelati i meno convincenti dell'intero pacchetto, risultando troppo legnosi e poco fluidi, problema che anche la serie principale si porta dietro da diversi anni.
Ogni volta che supereremo una singola sezione, il gioco ci premierà con una “medaglia” di bronzo oro o argento in base anche allo stile utilizzato. Questi punti Helix serviranno per sbloccare migliorie per il nostro personaggio o aumentare la quantità di gadget che porteremo con noi.
Parlando proprio di quest'ultimi, torneranno molto utili nel momento in cui dovremo interagire nell'ambiente o uccidere guardie dalla distanza con i coltelli da lancio, oppure per distrarrle con i petardi. Non mancherà ovviamente la possibilità di fischiare per attrarre le guardie verso trappole ben escogitate.
Tra le varie abilità a disposizione della nostra assassina, la più utile é sicuramente la Eagle vision. Una volta attivata, ci darà la possibilità di vedere non solo la quantità di nemici presenti su schermo, ma anche i movimenti di ronda che compiono. Vien da se che questo diventerà lo strumento più fidato nel momento in cui decidere di giocare in maniera totalmente stealth.
Parlando di difficoltà ed intelligenza artificiale possiamo dire anche in questo caso di essere moderatamente soddisfatti. Esistono nemici di diverse tipologie, partendo da quelli classici armati solo di spada, passando per quelli che utilizzano armi dalla distanza fino ad arrivare a soldati in possesso di lanterne in grado di scovarci anche mentre siamo nascosti (i più temibili). Man mano che procederemo nell'avventura le situazioni che dovremo superare si faranno sempre più contorte e lo pianificazione di un'azione stealth perfetta passerà da una serie di trial & error. Nonostante una difficoltà in crescendo non abbiamo mai percepito della vera e propria frustrazione, merito anche di una dislocazione dei checkpoint che, in caso di morte, non ti obbliga a dover ripetere grosse porzioni del livello.
La longevità é inoltre valorizzata dalla presenza di oggetti da recuperare e obietti secondari da portare a termine all'intero di ogni singola sequenza, elementi che vi assicuriamo vi spingeranno a rigiocare almeno una seconda volta il titolo se lo si vuole completare al 100%.
Climax Studios a differenza di quello che si poteva logicamente pensare, ha deciso di non utilizzare l'Ubiframework, optando per un motore grafico a metà tra il 2D ed il 3D. Nel complesso il lavoro svolto non é malvagio, ma entrando nel dettaglio abbiamo notato la presenza di modelli poligonali non proprio definiti, e leggermente distanti dai canoni che lecitamente ci aspettiamo da questa generazione.
Decisamente meglio l'ambiente di gioco e gli sfondi, con location e paesaggi perfettamente in linea con la qualità a cui ci ha abituato la serie, ed in grado di evocare nella mente di tutti gli splendidi paesaggi e città dell'epoca in questione.
Qualche magagna in più arriva invece dal sistema di controllo che a volte ci é sembrato non rispondere perfettamente agli input impartiti, soprattutto nelle sezioni più platform. Fortunatamente questi eventi si sono manifestati sporadicamente, ma rimangono comunque fastidiosi.
A sorpresa manca il doppiaggio in lingua italiana, un problema solamente marginale vista comunque la presenza di sottotitoli nella nostra lingua che permettono ai meno anglofoni di poter capire tutti i passaggi della storia.
Nel complesso quindi, pur rivelandosi un prodotto tutt'altro che perfetto, Assassin's Creed Chronicles: China, si é rivelato un prodotto in grado di trasformare l'approccio tipico della serie. La bravura degli sviluppatori si é manifesta nel momento in cui si é scelto di non snaturare le caratteritstiche tipiche della serie, ma di adattarle ad un game design ed un level design che siamo sicuri vi faranno apprezzare questo capitolo molto più di alcuni principali. Buon divertimento!
Sperimentare, testare o più semplicemente provare ad offrire delle variazioni sul tema non é semplice. Tuttavia Ubisoft ha deciso di provarci, offrendo al pubblico una nuova trilogia sotto forma di spin off intitolata Assassin's Creed: Chronicles. Tre capitoli stand alone, tre nuovi assassini, tre stili di gameplay differenti. Basterà questo agli appassionati? Proviamo a scoprirlo insieme.
Assassini nell'antico oriente
Il primo di questi tre spin off si chiama Assassin's Creed Chronicles: China e come si può tranquillamente intuire dal titolo, ci porterà in una Cina sull'orlo della crisi visto l'avvicinarsi della caduta della famosa Dinastia Ming.
Il nostro personaggio si chiama Shao Jun, una donna cinese che torna in patria dopo essere stata addestrata da Ezio Auditore, per vendicare la morte di alcuni suoi compagni e recuperare un oggetto che si rivelerà molto importante ai fini narrativi.
L'assassina che andremo ad impersonare, non é una vera e propria novità per la serie. Coloro che hanno avuto la possibilità di guardare il cortometraggio chiamato Assassin's Creed: Embers, riconosceranno sicuramente Shao Jun faceva, che esordiva proprio in quell'occasione nel mondo degli assassini.
vimager0, 1, 2
Lo stile di gioco scelto dagli sviluppatori di Climax Studios é condizionato in maniera molto importante dal comparto grafico e visivo adottato, ovvero quello delle "2, 5" dimensioni. In sostanza ci troveremo quasi a sempre a muovere la nostra protagonista su un piano orizzontale, ad eccezione di alcuni passaggi che andranno a modificare la profondità del campo.
Dopo una serie di tutorial integrati all'interno della storia, il gioco ci chiederà di portare a termine una serie di sequenze per la durata complessiva di poco più di 6 ore di gioco. Come dicevamo in apertura, Ubisoft ha cercato di dare una forte identità ad ognuno dei singoli capitoli senza però snaturare il core dell'esperienza che da sempre contraddistingue questa serie. Questo vuol dire che ritroveremo i tratti distintivi della serie: il salto della fede, la mimetizzazione nella folla, l'utilizzo della lama celata e le famose arrampicate, ovviamente riadattate in un gameplay più caratteristico.
In questo capitolo in particolare, il focus principale sarà legato allo stealth. Uno stealth che vi diciamo subito, ci ha decisamene convinto. All'intero dei vari livelli, lo studio dell'ambiente, l'utilizzo delle coperture e soprattutto la gestione dei gadget, si riveleranno pratiche fondamentali nell'approccio allo scontro.
Gli sviluppatori sono stati molto arguti, ed in tutte le situazioni proposte ci sarà sempre la possibilità di utilizzare tre differenti tattiche di approccio. Potremo ad esempio muoverci nell'ombra senza allarmare nessun nemico sfruttando coperture, rientri delle pareti e la possibilità di appenderci a quasi tutto quello che vediamo. Volendo giocare in modo più aggressivo potremo cercare di sfruttare le abilità della nostra assassina - leggasi lama celata - per uccidere in modo silenzioso tutte le guardie. Ovviamente, scegliere questa opzione vorrà dire anche far sparire i cadaveri per evitare di allarmare le guardie ancora vive.
Infine, se siete amanti dell'azione non vi sarà preclusa l'opzione più “rissosa” - aggettivo usato dal gioco stesso - che vi permetterà di farvi largo brandendo la vostra spada e affettando tutto quello che vi si para davanti. Proprio i combattimenti all'arma bianca si sono rivelati i meno convincenti dell'intero pacchetto, risultando troppo legnosi e poco fluidi, problema che anche la serie principale si porta dietro da diversi anni.
Ogni volta che supereremo una singola sezione, il gioco ci premierà con una “medaglia” di bronzo oro o argento in base anche allo stile utilizzato. Questi punti Helix serviranno per sbloccare migliorie per il nostro personaggio o aumentare la quantità di gadget che porteremo con noi.
Parlando proprio di quest'ultimi, torneranno molto utili nel momento in cui dovremo interagire nell'ambiente o uccidere guardie dalla distanza con i coltelli da lancio, oppure per distrarrle con i petardi. Non mancherà ovviamente la possibilità di fischiare per attrarre le guardie verso trappole ben escogitate.
Assassin's Creed Chronicles: China, si é rivelato un prodotto in grado di trasformare l'approccio tipico della serie
Tra le varie abilità a disposizione della nostra assassina, la più utile é sicuramente la Eagle vision. Una volta attivata, ci darà la possibilità di vedere non solo la quantità di nemici presenti su schermo, ma anche i movimenti di ronda che compiono. Vien da se che questo diventerà lo strumento più fidato nel momento in cui decidere di giocare in maniera totalmente stealth.
Parlando di difficoltà ed intelligenza artificiale possiamo dire anche in questo caso di essere moderatamente soddisfatti. Esistono nemici di diverse tipologie, partendo da quelli classici armati solo di spada, passando per quelli che utilizzano armi dalla distanza fino ad arrivare a soldati in possesso di lanterne in grado di scovarci anche mentre siamo nascosti (i più temibili). Man mano che procederemo nell'avventura le situazioni che dovremo superare si faranno sempre più contorte e lo pianificazione di un'azione stealth perfetta passerà da una serie di trial & error. Nonostante una difficoltà in crescendo non abbiamo mai percepito della vera e propria frustrazione, merito anche di una dislocazione dei checkpoint che, in caso di morte, non ti obbliga a dover ripetere grosse porzioni del livello.
La longevità é inoltre valorizzata dalla presenza di oggetti da recuperare e obietti secondari da portare a termine all'intero di ogni singola sequenza, elementi che vi assicuriamo vi spingeranno a rigiocare almeno una seconda volta il titolo se lo si vuole completare al 100%.
Una cina da cartolina
Climax Studios a differenza di quello che si poteva logicamente pensare, ha deciso di non utilizzare l'Ubiframework, optando per un motore grafico a metà tra il 2D ed il 3D. Nel complesso il lavoro svolto non é malvagio, ma entrando nel dettaglio abbiamo notato la presenza di modelli poligonali non proprio definiti, e leggermente distanti dai canoni che lecitamente ci aspettiamo da questa generazione.
Decisamente meglio l'ambiente di gioco e gli sfondi, con location e paesaggi perfettamente in linea con la qualità a cui ci ha abituato la serie, ed in grado di evocare nella mente di tutti gli splendidi paesaggi e città dell'epoca in questione.
Qualche magagna in più arriva invece dal sistema di controllo che a volte ci é sembrato non rispondere perfettamente agli input impartiti, soprattutto nelle sezioni più platform. Fortunatamente questi eventi si sono manifestati sporadicamente, ma rimangono comunque fastidiosi.
A sorpresa manca il doppiaggio in lingua italiana, un problema solamente marginale vista comunque la presenza di sottotitoli nella nostra lingua che permettono ai meno anglofoni di poter capire tutti i passaggi della storia.
Nel complesso quindi, pur rivelandosi un prodotto tutt'altro che perfetto, Assassin's Creed Chronicles: China, si é rivelato un prodotto in grado di trasformare l'approccio tipico della serie. La bravura degli sviluppatori si é manifesta nel momento in cui si é scelto di non snaturare le caratteritstiche tipiche della serie, ma di adattarle ad un game design ed un level design che siamo sicuri vi faranno apprezzare questo capitolo molto più di alcuni principali. Buon divertimento!
Assassin's Creed Chronicles: China
8
Voto
Redazione
Assassin's Creed Chronicles: China
Assassin's Creed Chronicles: China prova a portare una ventata di aria fresca all'interno di una serie che vede sulle sue spalle diversi capitoli. L'introduzione di una nuova visuale e di un sistema di gioco che spinge molto sulle fasi stealth é sicuramente un valido motivo per provare a cimentarsi in un Assasssin's Creed che pur mantenendo la sua identità, prova ad offrire qualcosa di nuovo. Fateci un pensierino.