Assassin's Creed III
di
SET SAILS!
Uno degli elementi che costituisce una novità assoluta per la serie é la possibilità di salpare a brodo della propria nave (battezzata Aquila) per svolgere delle missioni in mare aperto. Di base, il natante ha un ruolo limitato (eppure presente) nella storia, ma capitolo dopo capitolo saranno anche rese disponibili nuove rotte navali per i propri convogli commerciali, oltre a essere sbloccata una mini-trama legata all'influenza templare in mare. Superare queste missioni garantirà, tanto per cambiare, oggetti e denaro extra, oltre a ridurre il rischio che i convogli siano aggrediti dai pirati.
Il controllo della nave é piuttosto semplice, visto che comanderete il timone tramite l'analogico sinistro e l'inquadratura col destro. La nave non ha ovviamente un “acceleratore”, ma gestirete la velocità ordinando volta per volta se issare una velatura completa, le mezze vele o niente del tutto - ma occhio alla direzione del vento.
920
L'Aquila monta due file di cannoni più i cannoncini girevoli: due comandi laterali comandano il fuoco con l'una o l'altra batteria nella direzione inquadrata, ma naturalmente dopo la bordata é necessario un tempo di ricarica prima di poter sparare nuovamente.
La navigazione é su per giù tutta qui, con in più la possibilità di speronare le navi avversarie (meglio se più piccole e fragili) e di comandare un “accucciatevi” per ridurre i danni delle bordate nemiche e di eventuali onde anomale. Durante le missioni apposite non é neanche prevista la possibilità di effettuare degli abbordaggi, né di girare liberamente per il mare in cerca di prede da saccheggiare o svolgere altre attività prettamente piratesche. Si tratta insomma di un vero e proprio sotto-gioco limitato alle sue specifiche missioni; non é d'altronde l'unico sottogioco, visto che sarà possibile cimentarsi a bocce, a dama, a filetto e a fanorona.
ANVIL NEXT
La realizzazione tecnica di Assassin's Creed 3 si affida ad un motore grafico che é l'evoluzione di quello dei precedenti capitoli: si é infatti passati dall'Anvil al nuovissimo Anvil Next. La resa grafica é notevole, con una cura molto profonda soprattutto nella realizzazione dei modelli e dei visi, a partire da Connor, passando per i personaggi principali - alcuni dei quali storici - ma anche tra i soldati, anche se tra questi é impossibile scorgere differenze all'interno della stessa tipologia e dello stesso schieramento (un granatiere Inglese sarà uguale a tutti gli altri granatieri Inglesi). Abbiamo menzionato i visi perché é possibile notare un particolare studio effettuato per renderli il più simile possibili non solo alla fisionomia dei soggetti, ma addirittura allo stile dei dipinti settecenteschi - anche se in verità talvolta il risultato può dare una sensazione di grottesco.
Soprattutto, il cavallo di battaglia dell'Anvil Next é la gestione degli effetti climatici: avevamo già avuto modo di provare il ciclo giorno-notte, un elemento presente anche in AC3 che tra le altre cose modifica la presenza degli animali nella Frontiera (di notte i lupi si moltiplicano), ma adesso avremo a che fare anche con pioggia e bufere di neve, capaci di alterare la percezione nostra e, fortunatamente, anche del nemico. A seconda del capitolo della storia, inoltre, il mondo si ricoprirà di una fredda coltre, rendendo lenti e faticosi i movimenti, soprattutto tra le valli della Frontiera. Il tutto é reso ottimamente, garantendo un minimo di varietà alle numerose escursioni, ma non é immune da bug qua e là...
Il sonoro si avvale ancora una volta dei doppiatori già conosciuti in passato: non farete fatica a riconoscere le voci di Desmond, di Rebecca, di Giunone - e non solo. L'intero gioco é doppiato e sottotitolato in Italiano, con un risultato discreto sebbene non manchi qualche sbavatura; per chi preferisse é comunque possibile attivare i doppiaggi in altre lingue, tra cui l'originale Americano. La colonna sonora predilige l'utilizzo di temi d'epoca, e pertanto entrando in una taverna vi capiterà sovente di risentire determinati brani; a questi si aggiungono marce militari, qualche canto marinaresco e uno dei nativi americani, più le musiche tematiche dei vari capitoli di storia. In sostanza però la maggior parte del lavoro lo fanno i suoni ambientali, rendendo la colonna sonora non particolarmente spiccata.
LA VITA DELL'ASSASSINO
Rispetto agli altri Assassin's Creed, questo terzo (quinto?) capitolo ha una curva dell'apprendimento decisamente più ripida: i tutorial illustrano le variazioni della corsa, il nuovo sistema di combattimento e tutte le altre novità, come ad esempio la gestione del commercio e il governo della nave, ma per tutte le cose “già viste” lascia i giocatori in balia di loro stessi. Questo non sarà un problema per gli Assassini di vecchia data, i quali non si faranno grossi problemi - per esempio - a mandare i loro adepti in missione o a uccidere silenziosamente le guardie con la lama celata dall'alto, oppure coi dardi avvelenati a distanza, ma un giocatore alle prime armi potrebbe trovarsi un po' spaesato.
223
Eppure a ben guardare l'arsenale a disposizione di Connor é più limitato rispetto a quello di Ezio: rimangono le bombe fumogene e le mine da piazzare, ma sparisce tutto il resto delle granate. La pistola ad avancarica é decisamente meno “fantastica” di quella costruita da Leonardo, sia per portata di tiro sia per tempi di ricarica, e l'arco meno letale della balestra. In compenso, Connor é sicuramente più “comodo” del suo antenato nei viaggi, visto che una volta ottenuta un “punto di viaggio rapido” é possibile raggiungerlo in qualsiasi momento a prescindere dal punto di partenza, ovviamente a patto di non essere impegnati in una missione di trama o in un combattimento.
Tanto ripida la curva di apprendimento quanto morbida quella della trama, purtroppo: é un dato di fatto che gli sviluppatori abbiano voluto dare una lunga “rincorsa” agli eventi della vicenda fornendole un adeguato background, ma é anche innegabile che non poter “toccare” Connor fino alla Sequenza 4 e doverselo tenere come bambino/apprendista per altre due non giova certo alle possibilità offerte dal gamplay. Le cose decollano effettivamente solo nelle Sequenze 5-6, quando il mondo si apre all'esplorazione libera (o quasi) e si rendono disponibili le missioni secondarie che costituiscono la vera linfa del gioco (e per avere liberamente a disposizione New York dovrete attendere addirittura le Sequenze 8-9).
Anche sulla trama principale é necessario fare un'osservazione specifica: il gioco celebra profondamente la Rivoluzione Americana, la quale é un argomento che occupa sicuramente un grande spazio nei libri di scuola Statunitensi, ma che per il resto del mondo rimane un po' sconosciuta. Certamente i nostri amici d'Oltreoceano saranno lieti di trovare personaggi storici che appartengono alle loro storie patriottiche, come ad esempio Paul Revere, ma per gli altri lo “smalto” é decisamente meno marcato di quanto accadde con Altair e con Ezio. Molti non faticheranno a trovare più interessante la vicenda di Desmond, la quale comunque a livello di gameplay, pur offrendo le sue missioni, rimane secondaria.
In compenso, il gioco é ancora una volta zeppo di attività collaterali: le cacce al tesoro, la conquista dei forti, la gestione del commercio, le battute di caccia, la ricerca delle pagine degli almanacchi di Franklin e la fabbricazione delle armi speciali... sono tutti elementi che contribuiscono a marcare nel gioco l'impronta stabilita nella saga di Ezio. E, naturalmente, a prolungare le ore di gioco ancora e ancora: se volete correre dall'inizio alla fine delle dodici Sequenze di storia siete naturalmente liberi di farlo, ma con tutto rispetto per Connor, per la sua vicenda e per la Rivoluzione Americana, vi perdereste il meglio che il gioco ha da darvi...
...E IL MULTIPLAYER?
Introdotta sin da Brotherhood, la modalità Multiplayer é oramai diventata parte integrante del brand, ma non é neppure una novità che costituisca un gioco completamente a sé stante. In AC3 il passaggio tra single player e multiplayer é talmente marcato da proporre addirittura una differente interfaccia grafica per i menù, il ché é certamente apprezzabile dal momento in cui quella per il Multy risulta più semplice e rapidamente fruibile di quella più completa ma più complessa del singolo.
Il concetto di base del gioco rimane il medesimo degli ultimi due giochi: individuarle prede da uccidere senza essere a propria volta individuati dai cacciatori sulle nostre tracce; che poi questo concept si applichi al tutti contro tutti, che preveda l'utilizzo di un radar o della semplice capacità visiva, che venga sfruttato per il capture the flag o per il gioco a squadre, sono sofismi. Il contesto del gioco prevede l'uccisione sul singolo colpo e la possibilità di difendersi “stordendo” l'avversario che cerca di ucciderci.
Ovviamente, il nuovo gioco propone mappe e personaggi ispirati alla nuova ambientazione coloniale, nuove abilità speciali e nuove modalità, e per avere una visione d'insieme dell'opera sarà necessario attendere l'apertura globale dei server, ma un elemento é già emerso, vale a dire la modalità Branco. Si tratta di una nuova introduzione in cui un gruppo composto da fino a quattro giocatori (ma disponibile anche in solitario) combatte contro il tempo per uccidere i bersagli, accumulando i punti necessari per avere ulteriore tempo; progredendo nelle “sequenze” vengono richieste uccisioni sempre più complesse, in una sorta di arcade-mode via via più complesso.
526
Uno degli elementi che costituisce una novità assoluta per la serie é la possibilità di salpare a brodo della propria nave (battezzata Aquila) per svolgere delle missioni in mare aperto. Di base, il natante ha un ruolo limitato (eppure presente) nella storia, ma capitolo dopo capitolo saranno anche rese disponibili nuove rotte navali per i propri convogli commerciali, oltre a essere sbloccata una mini-trama legata all'influenza templare in mare. Superare queste missioni garantirà, tanto per cambiare, oggetti e denaro extra, oltre a ridurre il rischio che i convogli siano aggrediti dai pirati.
Il controllo della nave é piuttosto semplice, visto che comanderete il timone tramite l'analogico sinistro e l'inquadratura col destro. La nave non ha ovviamente un “acceleratore”, ma gestirete la velocità ordinando volta per volta se issare una velatura completa, le mezze vele o niente del tutto - ma occhio alla direzione del vento.
L'Aquila monta due file di cannoni più i cannoncini girevoli: due comandi laterali comandano il fuoco con l'una o l'altra batteria nella direzione inquadrata, ma naturalmente dopo la bordata é necessario un tempo di ricarica prima di poter sparare nuovamente.
La navigazione é su per giù tutta qui, con in più la possibilità di speronare le navi avversarie (meglio se più piccole e fragili) e di comandare un “accucciatevi” per ridurre i danni delle bordate nemiche e di eventuali onde anomale. Durante le missioni apposite non é neanche prevista la possibilità di effettuare degli abbordaggi, né di girare liberamente per il mare in cerca di prede da saccheggiare o svolgere altre attività prettamente piratesche. Si tratta insomma di un vero e proprio sotto-gioco limitato alle sue specifiche missioni; non é d'altronde l'unico sottogioco, visto che sarà possibile cimentarsi a bocce, a dama, a filetto e a fanorona.
ANVIL NEXT
La realizzazione tecnica di Assassin's Creed 3 si affida ad un motore grafico che é l'evoluzione di quello dei precedenti capitoli: si é infatti passati dall'Anvil al nuovissimo Anvil Next. La resa grafica é notevole, con una cura molto profonda soprattutto nella realizzazione dei modelli e dei visi, a partire da Connor, passando per i personaggi principali - alcuni dei quali storici - ma anche tra i soldati, anche se tra questi é impossibile scorgere differenze all'interno della stessa tipologia e dello stesso schieramento (un granatiere Inglese sarà uguale a tutti gli altri granatieri Inglesi). Abbiamo menzionato i visi perché é possibile notare un particolare studio effettuato per renderli il più simile possibili non solo alla fisionomia dei soggetti, ma addirittura allo stile dei dipinti settecenteschi - anche se in verità talvolta il risultato può dare una sensazione di grottesco.
Soprattutto, il cavallo di battaglia dell'Anvil Next é la gestione degli effetti climatici: avevamo già avuto modo di provare il ciclo giorno-notte, un elemento presente anche in AC3 che tra le altre cose modifica la presenza degli animali nella Frontiera (di notte i lupi si moltiplicano), ma adesso avremo a che fare anche con pioggia e bufere di neve, capaci di alterare la percezione nostra e, fortunatamente, anche del nemico. A seconda del capitolo della storia, inoltre, il mondo si ricoprirà di una fredda coltre, rendendo lenti e faticosi i movimenti, soprattutto tra le valli della Frontiera. Il tutto é reso ottimamente, garantendo un minimo di varietà alle numerose escursioni, ma non é immune da bug qua e là...
Il sonoro si avvale ancora una volta dei doppiatori già conosciuti in passato: non farete fatica a riconoscere le voci di Desmond, di Rebecca, di Giunone - e non solo. L'intero gioco é doppiato e sottotitolato in Italiano, con un risultato discreto sebbene non manchi qualche sbavatura; per chi preferisse é comunque possibile attivare i doppiaggi in altre lingue, tra cui l'originale Americano. La colonna sonora predilige l'utilizzo di temi d'epoca, e pertanto entrando in una taverna vi capiterà sovente di risentire determinati brani; a questi si aggiungono marce militari, qualche canto marinaresco e uno dei nativi americani, più le musiche tematiche dei vari capitoli di storia. In sostanza però la maggior parte del lavoro lo fanno i suoni ambientali, rendendo la colonna sonora non particolarmente spiccata.
LA VITA DELL'ASSASSINO
Rispetto agli altri Assassin's Creed, questo terzo (quinto?) capitolo ha una curva dell'apprendimento decisamente più ripida: i tutorial illustrano le variazioni della corsa, il nuovo sistema di combattimento e tutte le altre novità, come ad esempio la gestione del commercio e il governo della nave, ma per tutte le cose “già viste” lascia i giocatori in balia di loro stessi. Questo non sarà un problema per gli Assassini di vecchia data, i quali non si faranno grossi problemi - per esempio - a mandare i loro adepti in missione o a uccidere silenziosamente le guardie con la lama celata dall'alto, oppure coi dardi avvelenati a distanza, ma un giocatore alle prime armi potrebbe trovarsi un po' spaesato.
Eppure a ben guardare l'arsenale a disposizione di Connor é più limitato rispetto a quello di Ezio: rimangono le bombe fumogene e le mine da piazzare, ma sparisce tutto il resto delle granate. La pistola ad avancarica é decisamente meno “fantastica” di quella costruita da Leonardo, sia per portata di tiro sia per tempi di ricarica, e l'arco meno letale della balestra. In compenso, Connor é sicuramente più “comodo” del suo antenato nei viaggi, visto che una volta ottenuta un “punto di viaggio rapido” é possibile raggiungerlo in qualsiasi momento a prescindere dal punto di partenza, ovviamente a patto di non essere impegnati in una missione di trama o in un combattimento.
Tanto ripida la curva di apprendimento quanto morbida quella della trama, purtroppo: é un dato di fatto che gli sviluppatori abbiano voluto dare una lunga “rincorsa” agli eventi della vicenda fornendole un adeguato background, ma é anche innegabile che non poter “toccare” Connor fino alla Sequenza 4 e doverselo tenere come bambino/apprendista per altre due non giova certo alle possibilità offerte dal gamplay. Le cose decollano effettivamente solo nelle Sequenze 5-6, quando il mondo si apre all'esplorazione libera (o quasi) e si rendono disponibili le missioni secondarie che costituiscono la vera linfa del gioco (e per avere liberamente a disposizione New York dovrete attendere addirittura le Sequenze 8-9).
Anche sulla trama principale é necessario fare un'osservazione specifica: il gioco celebra profondamente la Rivoluzione Americana, la quale é un argomento che occupa sicuramente un grande spazio nei libri di scuola Statunitensi, ma che per il resto del mondo rimane un po' sconosciuta. Certamente i nostri amici d'Oltreoceano saranno lieti di trovare personaggi storici che appartengono alle loro storie patriottiche, come ad esempio Paul Revere, ma per gli altri lo “smalto” é decisamente meno marcato di quanto accadde con Altair e con Ezio. Molti non faticheranno a trovare più interessante la vicenda di Desmond, la quale comunque a livello di gameplay, pur offrendo le sue missioni, rimane secondaria.
In compenso, il gioco é ancora una volta zeppo di attività collaterali: le cacce al tesoro, la conquista dei forti, la gestione del commercio, le battute di caccia, la ricerca delle pagine degli almanacchi di Franklin e la fabbricazione delle armi speciali... sono tutti elementi che contribuiscono a marcare nel gioco l'impronta stabilita nella saga di Ezio. E, naturalmente, a prolungare le ore di gioco ancora e ancora: se volete correre dall'inizio alla fine delle dodici Sequenze di storia siete naturalmente liberi di farlo, ma con tutto rispetto per Connor, per la sua vicenda e per la Rivoluzione Americana, vi perdereste il meglio che il gioco ha da darvi...
...E IL MULTIPLAYER?
Introdotta sin da Brotherhood, la modalità Multiplayer é oramai diventata parte integrante del brand, ma non é neppure una novità che costituisca un gioco completamente a sé stante. In AC3 il passaggio tra single player e multiplayer é talmente marcato da proporre addirittura una differente interfaccia grafica per i menù, il ché é certamente apprezzabile dal momento in cui quella per il Multy risulta più semplice e rapidamente fruibile di quella più completa ma più complessa del singolo.
Il concetto di base del gioco rimane il medesimo degli ultimi due giochi: individuarle prede da uccidere senza essere a propria volta individuati dai cacciatori sulle nostre tracce; che poi questo concept si applichi al tutti contro tutti, che preveda l'utilizzo di un radar o della semplice capacità visiva, che venga sfruttato per il capture the flag o per il gioco a squadre, sono sofismi. Il contesto del gioco prevede l'uccisione sul singolo colpo e la possibilità di difendersi “stordendo” l'avversario che cerca di ucciderci.
Ovviamente, il nuovo gioco propone mappe e personaggi ispirati alla nuova ambientazione coloniale, nuove abilità speciali e nuove modalità, e per avere una visione d'insieme dell'opera sarà necessario attendere l'apertura globale dei server, ma un elemento é già emerso, vale a dire la modalità Branco. Si tratta di una nuova introduzione in cui un gruppo composto da fino a quattro giocatori (ma disponibile anche in solitario) combatte contro il tempo per uccidere i bersagli, accumulando i punti necessari per avere ulteriore tempo; progredendo nelle “sequenze” vengono richieste uccisioni sempre più complesse, in una sorta di arcade-mode via via più complesso.