Assassin's Creed Liberation HD
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Nella seconda metà del XVIII secolo New Orleans era, al pari di tutte le altre colonie Americane, teatro di conflitti sociali, intrighi politici e moti rivoltosi: la città passò infatti dalle mani dei Francesi a quelle degli Spagnoli prima che scoppiasse la Rivoluzione vera e propria. In questo scenario si aggira, ora furtiva e ora alla luce del sole, Aveline de Grandpré: figlia di un ricco mercante e di una schiava di colore da esso liberata - ma scomparsa quando lei aveva appena 10 anni - Aveline é stata addestrata dagli Assassini, ma la sua lotta personale é principalmente rivolta all'aiuto degli schiavi e dei poveri.
Assassin's Creed III Liberation per PS Vita é stato, nel Novembre 2012, il primo gioco del brand a narrare le vicende di un personaggio che non fosse antenato di Desmond Miles. Il titolo é stato il primo esperimento di “prodotto della Abstergo Entertainment”, ossia una sorta di meta-gioco in cui l'azienda moderna che fa da copertura all'ordine dei Templari commercializza tramite Animus i “ricordi genetici” estrapolati da un donatore. Per quanto le vendite del gioco in sé abbiano sofferto quelle non entusiasmanti di PS Vita, l'idea alla base si é rivelata più che valida, tanto da costituire poi l'ossatura di ciò che é in seguito stato Assassin's Creed IV Black Flag.
Anche per questo motivo non giunge inattesa (anche se forse un po' prima di quanto ci saremmo aspettati) una riproposizione in HD per PC ed Home Console del capitolo della bella Aveline. Il gioco mantiene immutate molte delle caratteristiche proprie del brand per quanto concerne concept e gameplay di base, e pur dovendo sottostare ad alcune limitazioni imposte dalla piattaforma di riferimento ha avuto modo di introdurre anche nuove meccaniche. La più interessante di tutte é sicuramente la possibilità di disporre di tre differenti tipologie di abito tramite cui Aveline può affrontare in maniera differente l'ambiente di gioco.
Il primo abito é ovviamente la divisa da Assassina: con essa Aveline gode della massima mobilità e protezione, nonché del suo arsenale completo composto da spada, machete, pistola, cerbottana, frusta e altro ancora, tra cui naturalmente la coppia di lame celate che caratterizza gli Assassini da Ezio Auditore in poi. Purtroppo una donna, oltretutto mulatta, armata di tutto punto é oltremodo sospetta: questo significa che, con la divisa da Assassina, Aveline non potrà mai portare il suo indicatore di “sospetto” al di sotto di una certa soglia, sufficiente perché le guardie la individuino a vista e si avvicinino per indagare.
Al lato opposto della praticità e della discrezione c'é il sontuoso abito da Nobildonna: con esso Aveline potrà passare pressoché inosservata ovunque ci sia vita sociale (non portatevelo nelle paludi!) e addirittura sedurre i gentiluomini, corrompere le guardie e insomma superare vari impicci con charme e savoir-faire. Purtroppo l'ampia gonna e il corsetto stretto le impediscono di compiere corse, salti ed evoluzioni acrobatiche, relegandola di fatto al livello del suolo; inoltre, le uniche armi che potrà portare con sé saranno le lame celate e, in seguito, una pistola-ombrello che sostituisce la cerbottana.
A metà strada tra i due si assesta l'abito da schiava: una mulatta in abiti umili può passare inosservata in molte situazioni, tra l'altro mescolandosi alla folla o fingendosi impegnata in attività come spazzare la strada o trasportare casse, ma mantiene la mobilità tipica degli Assassini - sebbene le sue corse e salti tendano a far salire rapidamente l'indicatore di “sospetto”. L'abito non garantisce alcuna protezione, però consente di portarsi appresso, oltre alle immancabili lame celate, anche la cerbottana e un machete.
Com'é consuetudine nel Brand AC, il gioco proporrà una trama lineare composta da capitoli (“sequenze di ricordi”) successivi. L'ambientazione é quella di New Orelans e delle paludi attigue, teatro anche di svariate attività secondarie tipiche del free-roaming: si parte partire dalla raccolta di oggetti disseminati in giro, passando per brevi semplici commissioni, fino a vere e proprie missioni secondarie. Va da se che le varie missioni andranno affrontate volta per volta con l'abito giusto: molto spesso la scelta sarà obbligatoria, mentre altre volte potremo decidere l'approccio da tenere - sebbene di solito uno sia preferibile agli altri, come si può scoprire solo “sbagliando”.
Un capitolo a parte riguarda la gestione degli affari commerciali della famiglia de Grandpré. Dopo le prime fasi di storia, Aveline sarà infatti chiamata a gestire le rotte commerciali della flotta di famiglia in un minigioco che consiste sostanzialmente nell'acquistare merci in un porto e inviarle via nave - attraverso rotte con varie percentuali di rischio - fino ad un porto in cui le stesse merci possano essere rivendute a prezzi superiori. Il minigioco richiede un po' di tempo e di investimenti, ma garantisce guadagni interessantissimi, soprattutto considerando gli elevati costi dell'equipaggiamento presso i negozi.
Fin qui niente di nuovo: avremmo potuto riassumere quanto detto con un semplice “rileggetevi la Recensione per PS Vita”. Vediamo ora quali sono le differenze, a partire dal gameplay. La mancanza delle feature touch e della videocamera ha imposto infatti qualche variazione nei comandi e qualche sacrificio. Se da un lato il sistema di “controluce” necessario per leggere alcuni documenti é sparito senza che se ne soffra la mancanza, sarebbe stato più grave rinunciare al sistema di uccisioni concatenate. Questo é stato salvato grazie alla presenza di due tasti laterali in più: quando l'apposito indicatore é pieno, é sufficiente premerne uno per entrare in modalità di selezione (pausa), puntare i bersagli e... lasciar fare ad Aveline.
Per il resto il sistema di gioco era già pressoché identico a quello di Assassin's Creed III - IV e non é stato necessario operare variazioni: in combattimento avete un tasto per l'attacco/uccisione, uno per la parata/contrattacco, uno per aprire le difese/disarmare e uno per utilizzare l'arma a distanza selezionata. Per la selezione rapida, anziché il touchscreen, si é tornati alla croce direzionale e di base il gioco non si distingue granché dai capitoli di Connor ed Edward.
Dal punto di vista tecnico il giudizio é altalenante, sebbene nel complesso positivo. L'aspetto era decisamente interessante su PS Vita al lancio dell'handled, ma in una conversione per Home Console avremmo forse sperato in qualcosina di più, a cominciare dalla risoluzione, limitata purtroppo a 720p (1080p, questi sconosciuti). I grafici di Ubisoft hanno lavorato soprattutto di cesello nei dettagli: i modelli sono più curati, le texture molto più dettagliate, gli effetti più puliti e fluidi, il campo visivo più ampio; Aveline non é mai stata così bella, ma anche il “crew” e le strutture sono decisamente migliorati.
Quello che invece non é cambiato é “l'impatto globale” della grafica: le strutture potranno essere più curate e meglio texturizzate, ma gli “spazi vuoti” son rimasti vuoti, e nei campi lunghi trasmettono un po' la sensazione di “old-old gen”. Anche le animazioni sono rimaste quelle dell'originale PS Vita, col risultato di avere alcuni personaggi un po' legnosi o dialoghi poco espressivi. Ad ogni modo, come accennato, una volta che si fa l'occhio al tutto il risultato rimane piuttosto gradevole. Niente da eccepire sul sonoro, che mantiene immutata la bellezza dei brani e la qualità dei dialoghi, soprattutto nella voce di Aveline.
Un'altra cosa che si é persa nella conversione ma di cui probabilmente nessuno piangerà la mancanza é l'approssimativo Multiplayer del prodotto originale. Questo, contrariamente a quanto accade nella serie di riferimento da Brotherhoood in poi, non era strutturato sottoforma di arene col motore di gioco, ma in una sorta di “guerra virtuale social” in cui i giocatori inviavano le loro truppe da un nodo all'altro cercando di favorire il proprio schieramento (Templari o Assassini). L'esperimento non ha avuto un grande successo, e non ci stupisce che Ubisoft abbia preferito non mettere di conto ulteriori server per la versione home-console.
In conclusione, Assassin's Creed Liberation HD riesce pienamente a riproporre l'avventura di Aveline al di fuori dell'handled originale soffrendo il minimo dei sacrifici in cambio di tangibili miglioramenti tecnici. Soprattutto considerando l'importanza che il capitolo riveste nell'universo concepito da Ubisoft, l'acquisto é d'obbligo per tutti i fan della saga. Nel complesso, l'avventura prenderà tra le 10 e le 30 ore circa, a seconda di quanto tempo dedicherete agli extra: forse meno di altri capitoli della saga, ma comunque più di altri giochi in commercio...
Assassin's Creed III Liberation per PS Vita é stato, nel Novembre 2012, il primo gioco del brand a narrare le vicende di un personaggio che non fosse antenato di Desmond Miles. Il titolo é stato il primo esperimento di “prodotto della Abstergo Entertainment”, ossia una sorta di meta-gioco in cui l'azienda moderna che fa da copertura all'ordine dei Templari commercializza tramite Animus i “ricordi genetici” estrapolati da un donatore. Per quanto le vendite del gioco in sé abbiano sofferto quelle non entusiasmanti di PS Vita, l'idea alla base si é rivelata più che valida, tanto da costituire poi l'ossatura di ciò che é in seguito stato Assassin's Creed IV Black Flag.
Anche per questo motivo non giunge inattesa (anche se forse un po' prima di quanto ci saremmo aspettati) una riproposizione in HD per PC ed Home Console del capitolo della bella Aveline. Il gioco mantiene immutate molte delle caratteristiche proprie del brand per quanto concerne concept e gameplay di base, e pur dovendo sottostare ad alcune limitazioni imposte dalla piattaforma di riferimento ha avuto modo di introdurre anche nuove meccaniche. La più interessante di tutte é sicuramente la possibilità di disporre di tre differenti tipologie di abito tramite cui Aveline può affrontare in maniera differente l'ambiente di gioco.
Il primo abito é ovviamente la divisa da Assassina: con essa Aveline gode della massima mobilità e protezione, nonché del suo arsenale completo composto da spada, machete, pistola, cerbottana, frusta e altro ancora, tra cui naturalmente la coppia di lame celate che caratterizza gli Assassini da Ezio Auditore in poi. Purtroppo una donna, oltretutto mulatta, armata di tutto punto é oltremodo sospetta: questo significa che, con la divisa da Assassina, Aveline non potrà mai portare il suo indicatore di “sospetto” al di sotto di una certa soglia, sufficiente perché le guardie la individuino a vista e si avvicinino per indagare.
Al lato opposto della praticità e della discrezione c'é il sontuoso abito da Nobildonna: con esso Aveline potrà passare pressoché inosservata ovunque ci sia vita sociale (non portatevelo nelle paludi!) e addirittura sedurre i gentiluomini, corrompere le guardie e insomma superare vari impicci con charme e savoir-faire. Purtroppo l'ampia gonna e il corsetto stretto le impediscono di compiere corse, salti ed evoluzioni acrobatiche, relegandola di fatto al livello del suolo; inoltre, le uniche armi che potrà portare con sé saranno le lame celate e, in seguito, una pistola-ombrello che sostituisce la cerbottana.
A metà strada tra i due si assesta l'abito da schiava: una mulatta in abiti umili può passare inosservata in molte situazioni, tra l'altro mescolandosi alla folla o fingendosi impegnata in attività come spazzare la strada o trasportare casse, ma mantiene la mobilità tipica degli Assassini - sebbene le sue corse e salti tendano a far salire rapidamente l'indicatore di “sospetto”. L'abito non garantisce alcuna protezione, però consente di portarsi appresso, oltre alle immancabili lame celate, anche la cerbottana e un machete.
Com'é consuetudine nel Brand AC, il gioco proporrà una trama lineare composta da capitoli (“sequenze di ricordi”) successivi. L'ambientazione é quella di New Orelans e delle paludi attigue, teatro anche di svariate attività secondarie tipiche del free-roaming: si parte partire dalla raccolta di oggetti disseminati in giro, passando per brevi semplici commissioni, fino a vere e proprie missioni secondarie. Va da se che le varie missioni andranno affrontate volta per volta con l'abito giusto: molto spesso la scelta sarà obbligatoria, mentre altre volte potremo decidere l'approccio da tenere - sebbene di solito uno sia preferibile agli altri, come si può scoprire solo “sbagliando”.
Un capitolo a parte riguarda la gestione degli affari commerciali della famiglia de Grandpré. Dopo le prime fasi di storia, Aveline sarà infatti chiamata a gestire le rotte commerciali della flotta di famiglia in un minigioco che consiste sostanzialmente nell'acquistare merci in un porto e inviarle via nave - attraverso rotte con varie percentuali di rischio - fino ad un porto in cui le stesse merci possano essere rivendute a prezzi superiori. Il minigioco richiede un po' di tempo e di investimenti, ma garantisce guadagni interessantissimi, soprattutto considerando gli elevati costi dell'equipaggiamento presso i negozi.
Fin qui niente di nuovo: avremmo potuto riassumere quanto detto con un semplice “rileggetevi la Recensione per PS Vita”. Vediamo ora quali sono le differenze, a partire dal gameplay. La mancanza delle feature touch e della videocamera ha imposto infatti qualche variazione nei comandi e qualche sacrificio. Se da un lato il sistema di “controluce” necessario per leggere alcuni documenti é sparito senza che se ne soffra la mancanza, sarebbe stato più grave rinunciare al sistema di uccisioni concatenate. Questo é stato salvato grazie alla presenza di due tasti laterali in più: quando l'apposito indicatore é pieno, é sufficiente premerne uno per entrare in modalità di selezione (pausa), puntare i bersagli e... lasciar fare ad Aveline.
Per il resto il sistema di gioco era già pressoché identico a quello di Assassin's Creed III - IV e non é stato necessario operare variazioni: in combattimento avete un tasto per l'attacco/uccisione, uno per la parata/contrattacco, uno per aprire le difese/disarmare e uno per utilizzare l'arma a distanza selezionata. Per la selezione rapida, anziché il touchscreen, si é tornati alla croce direzionale e di base il gioco non si distingue granché dai capitoli di Connor ed Edward.
Dal punto di vista tecnico il giudizio é altalenante, sebbene nel complesso positivo. L'aspetto era decisamente interessante su PS Vita al lancio dell'handled, ma in una conversione per Home Console avremmo forse sperato in qualcosina di più, a cominciare dalla risoluzione, limitata purtroppo a 720p (1080p, questi sconosciuti). I grafici di Ubisoft hanno lavorato soprattutto di cesello nei dettagli: i modelli sono più curati, le texture molto più dettagliate, gli effetti più puliti e fluidi, il campo visivo più ampio; Aveline non é mai stata così bella, ma anche il “crew” e le strutture sono decisamente migliorati.
Quello che invece non é cambiato é “l'impatto globale” della grafica: le strutture potranno essere più curate e meglio texturizzate, ma gli “spazi vuoti” son rimasti vuoti, e nei campi lunghi trasmettono un po' la sensazione di “old-old gen”. Anche le animazioni sono rimaste quelle dell'originale PS Vita, col risultato di avere alcuni personaggi un po' legnosi o dialoghi poco espressivi. Ad ogni modo, come accennato, una volta che si fa l'occhio al tutto il risultato rimane piuttosto gradevole. Niente da eccepire sul sonoro, che mantiene immutata la bellezza dei brani e la qualità dei dialoghi, soprattutto nella voce di Aveline.
Un'altra cosa che si é persa nella conversione ma di cui probabilmente nessuno piangerà la mancanza é l'approssimativo Multiplayer del prodotto originale. Questo, contrariamente a quanto accade nella serie di riferimento da Brotherhoood in poi, non era strutturato sottoforma di arene col motore di gioco, ma in una sorta di “guerra virtuale social” in cui i giocatori inviavano le loro truppe da un nodo all'altro cercando di favorire il proprio schieramento (Templari o Assassini). L'esperimento non ha avuto un grande successo, e non ci stupisce che Ubisoft abbia preferito non mettere di conto ulteriori server per la versione home-console.
In conclusione, Assassin's Creed Liberation HD riesce pienamente a riproporre l'avventura di Aveline al di fuori dell'handled originale soffrendo il minimo dei sacrifici in cambio di tangibili miglioramenti tecnici. Soprattutto considerando l'importanza che il capitolo riveste nell'universo concepito da Ubisoft, l'acquisto é d'obbligo per tutti i fan della saga. Nel complesso, l'avventura prenderà tra le 10 e le 30 ore circa, a seconda di quanto tempo dedicherete agli extra: forse meno di altri capitoli della saga, ma comunque più di altri giochi in commercio...