Assassin's Creed: Revelations
di
Sonny Ubertini
Se ci si chiede quali siano le saghe più rappresentative degli ultimi 5 anni, Assassin's creed figura sicuramente tra le risposte. Verso la fine del 2007 il primo capitolo conquistò il mercato grazie al suo gameplay, alla sua grafica e l'ambientazione pittoresca rendendolo, più che un videogioco, una vera e propria guida turistica virtuale. Da quel primo videogame sono passati due capitoli e le cose sono cambiate, su tutto il plot principale, incentrato ora sulla fine del mondo profetizzata dalle antiche divinità, che ci condurrà attraverso le Crociate fino al Rinascimento, in una continua ricerca di particolari manufatti denominati Frutti dell'Eden, essenziali per l'esito della vicenda. Abbiamo conosciuto Altair ed Ezio, due assassini tanto diversi nel carattere quanto simili nel DNA, e ne abbiamo vissuto le vicende principali, pensando che il loro ruolo (spin off permettendo) fosse ormai concluso. Ma c'é ancora un tassello fondamentale che entrambi hanno il dovere di rivelare a Desmond.
Rivelazioni
Beati della compagnia di ciò che resta del singolare soggetto 16, scopriremo che l'unico modo per salvarci sarà quello di completare tutti i ricordi dei nostri antenati fino a quel momento conosciuti, per poter quindi riportare ordine nella mente Desmond e farlo ricongiungere col proprio corpo. Riprenderemo le vicende di Ezio poco tempo dopo gli avvenimenti di Brotherhood, durante il suo viaggio verso Costantinopoli alla ricerca delle chiavi di Masyaf (reliquie necessarie per accedere alla biblioteca omonima e ai suoi segreti), impersonando allo stesso tempo anche Altair stesso nelle fasi più importanti della sua vita, che lo porteranno dall'essere un giovane e talentuoso assassino a diventare un saggio maestro. La premessa di Revelations é chiara: rispondere a tutti quei dubbi (nonché a quelle piccole chicche e curiosità) che ci hanno accompagnato di capitolo in capitolo. Cosa é successo realmente dopo gli avvenimenti finali del primo AC? Chi é Bill? Quale sarà il fato di Ezio e Altair? Cosa é successo veramente durante il primo cataclisma mondiale? Qual é il vero significato della frase rappresentativa di questa saga, “Nulla é reale. Tutto é lecito”?
Premessa succosa? Sì. Contenuto all'altezza? Nì.
Revelations ha lo scomodo compito di completare tutte quelle falle non colmate a dovere dai precedenti capitoli, sfruttando l'ormai classico Cliffhanger e lasciando più di una volta la sensazione che tutto ciò che si era fatto durante il gioco fosse stato inutile. Ha forse un obiettivo secondario? Probabilmente sì. Chi ormai ha perso di vista la trama principale e si é immerso nei magnifici mondi virtuali ricreati dall'Animus, di certo avrà a cuore due personaggi carismatici come Altair ed Ezio.
Una degna chiusura delle loro vicende prima della fine del mondo (c'é chi la chiama Assassin's creed 3) era doverosa nei confronti dei personaggi stessi e delle loro vicende, vista la loro caratura. Nel nostro viaggio nei panni di Ezio, quindi, incontreremo alleati come Yussuf e Sofia, o addirittura il nipote del Sultano, personaggi fondamentali per la nostra ricerca. Il "Nì" precedente é riferito proprio a questo: a fronte infatti di un prologo semplicemente spettacolare, il gioco tende un po' a deviare durante le successive ore, andando a creare forse un senso di noia o comunque perplessità, visto che pare concentrarsi più sulle sub quest dei personaggi sopra citati che sulla trama principale (difetto che - per fortuna - verrà corretto gradualmente con il dipanarsi della trama).
Rinascimento
Tornano le vecchie conoscenze, torna anche il vecchio gameplay.
Revelations é strutturato come i precedenti capitoli, mantenendo inalterato tutto ciò che di buono la saga aveva offerto fino a Brotherhood. Ai comandi di Ezio potremo spostarci in lungo e in largo a Costantinopoli, offrendoci diverse opportunità (su tutte l'opzione di poter personalizzare la propria gilda, in questo capitolo riconfermata e potenziata). Oltre a poter reclutare nuovi assassini (ora anche tramite avvenimenti casuali) e mandarli in missione, sarà presente anche una modalità sullo stile di Tower defense, in cui da una posizione strategica dovremo cercare di respingere gli assalti dei Templari alla gilda. A nostra disposizione avremo anche una barra della morale, che ci permetterà di posizionare assassini e barricate per bloccare gli avversari e che verrà arricchita di volta in volta grazie al numero di nemici uccisi e depredati, permettendo così più possibilità tattiche. Modalità tutto sommato sincera, ma che non rappresenta nulla di importante ai fini del gioco e anzi diverrà presto obsoleta, visto che una volta potenziati gli assassini della gilda le difese saranno tali da impedire ogni sorta di attacco.
Tornando nei panni di Ezio, invece, si può notare come bene o male la vecchiaia non abbia influito più di tanto sulle sue doti atletiche, seppur il gioco permetterà di disporre di un uncino, un gadget molto interessante che prenderà il posto di una delle lame celate (ma che di fatto ne é solo un miglioramento, visto che anche questo potrà essere utilizzato come arma) e molto spesso tornerà utile, permettendo al giocatore di raggiungere sporgenze per le quali i semplici salti non bastavano. In più occasioni l'uso dell'uncino abbinato alle corde ci procurerà vere e proprie funivie, molto comode per percorrere lunghi tratti in breve tempo. Vecchia conoscenza anche l'IA degli avversari, come sempre caratterizzata da attacchi singoli e senza il minimo accenno di strategia bellica: é forse per questo che i produttori hanno ben pensato di aumentare le doti dei nostri nemici, Giannizzieri su tutti, rendendo solo un vago ricordo le uccisioni istantanee. Se in passato provavate repulsione per i combattimenti, quindi, ora avrete qualche incentivo in più ad affrontarli.
Altre protagoniste in questo capitolo saranno le bombe, armi adatte ad ogni situazione. Tramite l'opzione di creazione infatti potremo scegliere i 3 principali materiali con cui comporle, ovvero l'involucro, la polvere pirica e l'effetto. Capiremo quindi che il loro utilizzo andrà oltre il semplice danno, potendo creare bombe letali, tattiche e diversive. La fantasia sarà utile in queste situazioni, grazie anche alla buona quantità di materiali diversi che invogliano a tentare più e più combinazioni. A fronte di un gameplay abbastanza invariato, la componente free roaming/platform tornerà ad essere il punto di riferimento. Costantinopoli é varia ed in costante movimento, le missioni (dalle classiche corse alle torri Bizantine da bruciare) sono state ridotte, mentre altri contenuti come i cavalli sono completamente spariti, il tutto a favore del ritmo, basato su una struttura di gioco più snella ma accattivante, con obiettivi e avvenimenti che, in un modo o nell'altro, saranno sempre legati al filone principale, o in caso contrario dotati di un certo spessore.
Rivelazioni
Beati della compagnia di ciò che resta del singolare soggetto 16, scopriremo che l'unico modo per salvarci sarà quello di completare tutti i ricordi dei nostri antenati fino a quel momento conosciuti, per poter quindi riportare ordine nella mente Desmond e farlo ricongiungere col proprio corpo. Riprenderemo le vicende di Ezio poco tempo dopo gli avvenimenti di Brotherhood, durante il suo viaggio verso Costantinopoli alla ricerca delle chiavi di Masyaf (reliquie necessarie per accedere alla biblioteca omonima e ai suoi segreti), impersonando allo stesso tempo anche Altair stesso nelle fasi più importanti della sua vita, che lo porteranno dall'essere un giovane e talentuoso assassino a diventare un saggio maestro. La premessa di Revelations é chiara: rispondere a tutti quei dubbi (nonché a quelle piccole chicche e curiosità) che ci hanno accompagnato di capitolo in capitolo. Cosa é successo realmente dopo gli avvenimenti finali del primo AC? Chi é Bill? Quale sarà il fato di Ezio e Altair? Cosa é successo veramente durante il primo cataclisma mondiale? Qual é il vero significato della frase rappresentativa di questa saga, “Nulla é reale. Tutto é lecito”?
Premessa succosa? Sì. Contenuto all'altezza? Nì.
Revelations ha lo scomodo compito di completare tutte quelle falle non colmate a dovere dai precedenti capitoli, sfruttando l'ormai classico Cliffhanger e lasciando più di una volta la sensazione che tutto ciò che si era fatto durante il gioco fosse stato inutile. Ha forse un obiettivo secondario? Probabilmente sì. Chi ormai ha perso di vista la trama principale e si é immerso nei magnifici mondi virtuali ricreati dall'Animus, di certo avrà a cuore due personaggi carismatici come Altair ed Ezio.
Una degna chiusura delle loro vicende prima della fine del mondo (c'é chi la chiama Assassin's creed 3) era doverosa nei confronti dei personaggi stessi e delle loro vicende, vista la loro caratura. Nel nostro viaggio nei panni di Ezio, quindi, incontreremo alleati come Yussuf e Sofia, o addirittura il nipote del Sultano, personaggi fondamentali per la nostra ricerca. Il "Nì" precedente é riferito proprio a questo: a fronte infatti di un prologo semplicemente spettacolare, il gioco tende un po' a deviare durante le successive ore, andando a creare forse un senso di noia o comunque perplessità, visto che pare concentrarsi più sulle sub quest dei personaggi sopra citati che sulla trama principale (difetto che - per fortuna - verrà corretto gradualmente con il dipanarsi della trama).
Rinascimento
Tornano le vecchie conoscenze, torna anche il vecchio gameplay.
Revelations é strutturato come i precedenti capitoli, mantenendo inalterato tutto ciò che di buono la saga aveva offerto fino a Brotherhood. Ai comandi di Ezio potremo spostarci in lungo e in largo a Costantinopoli, offrendoci diverse opportunità (su tutte l'opzione di poter personalizzare la propria gilda, in questo capitolo riconfermata e potenziata). Oltre a poter reclutare nuovi assassini (ora anche tramite avvenimenti casuali) e mandarli in missione, sarà presente anche una modalità sullo stile di Tower defense, in cui da una posizione strategica dovremo cercare di respingere gli assalti dei Templari alla gilda. A nostra disposizione avremo anche una barra della morale, che ci permetterà di posizionare assassini e barricate per bloccare gli avversari e che verrà arricchita di volta in volta grazie al numero di nemici uccisi e depredati, permettendo così più possibilità tattiche. Modalità tutto sommato sincera, ma che non rappresenta nulla di importante ai fini del gioco e anzi diverrà presto obsoleta, visto che una volta potenziati gli assassini della gilda le difese saranno tali da impedire ogni sorta di attacco.
Tornando nei panni di Ezio, invece, si può notare come bene o male la vecchiaia non abbia influito più di tanto sulle sue doti atletiche, seppur il gioco permetterà di disporre di un uncino, un gadget molto interessante che prenderà il posto di una delle lame celate (ma che di fatto ne é solo un miglioramento, visto che anche questo potrà essere utilizzato come arma) e molto spesso tornerà utile, permettendo al giocatore di raggiungere sporgenze per le quali i semplici salti non bastavano. In più occasioni l'uso dell'uncino abbinato alle corde ci procurerà vere e proprie funivie, molto comode per percorrere lunghi tratti in breve tempo. Vecchia conoscenza anche l'IA degli avversari, come sempre caratterizzata da attacchi singoli e senza il minimo accenno di strategia bellica: é forse per questo che i produttori hanno ben pensato di aumentare le doti dei nostri nemici, Giannizzieri su tutti, rendendo solo un vago ricordo le uccisioni istantanee. Se in passato provavate repulsione per i combattimenti, quindi, ora avrete qualche incentivo in più ad affrontarli.
Altre protagoniste in questo capitolo saranno le bombe, armi adatte ad ogni situazione. Tramite l'opzione di creazione infatti potremo scegliere i 3 principali materiali con cui comporle, ovvero l'involucro, la polvere pirica e l'effetto. Capiremo quindi che il loro utilizzo andrà oltre il semplice danno, potendo creare bombe letali, tattiche e diversive. La fantasia sarà utile in queste situazioni, grazie anche alla buona quantità di materiali diversi che invogliano a tentare più e più combinazioni. A fronte di un gameplay abbastanza invariato, la componente free roaming/platform tornerà ad essere il punto di riferimento. Costantinopoli é varia ed in costante movimento, le missioni (dalle classiche corse alle torri Bizantine da bruciare) sono state ridotte, mentre altri contenuti come i cavalli sono completamente spariti, il tutto a favore del ritmo, basato su una struttura di gioco più snella ma accattivante, con obiettivi e avvenimenti che, in un modo o nell'altro, saranno sempre legati al filone principale, o in caso contrario dotati di un certo spessore.
Assassin's Creed: Revelations
8.5
Voto
Redazione
Assassin's Creed: Revelations
Siamo dinnanzi al quarto capitolo principale della saga, e come Ezio anche il concept del gioco é invecchiato. C'é da dire in ogni caso che, come il vino, AC col tempo migliora, probabilmente anche perché Ubisoft ha finalmente capito che non basta un'avventura all'insegna del "more of the same" per mantenere alto l'appeal della propria saga. Revelations é come un puzzle: il gioco non si concentra su una singola vicenda, ma ne unisce varie, intrecciando così un'affascinante caccia al tesoro ricca di appeal, grazie anche al carisma di personaggi ormai diventati storici. Siamo di fronte ad una degna conclusione che a sua volta apre le porte ad un nuovo inizio, e riconfermate un'ultima volta le ottime qualità di assassini, Ezio ed Altair ci salutano. Questa volta per sempre.