Asura's Wrath
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Da questa osservazione ci riallacciamo al nostro parallelismo con Heavy Rain: se il gioco Quantic Dream mira a ricreare un thriller psicologico con elementi investigativi sfruttando i QTE, Asura's Wrath fa la stessa cosa ispirandosi piuttosto ai più incalzanti Anime di combattimenti, come Dragonball, Naruto o più ancora Berserk o Ken il Guerriero. Il tasso di adrenalina sparato in vena durante il lavoro svolto da Cyberconnect2 é sempre ai massimi livelli, tale da far passare sotto silenzio le mastodontiche assurdità che si succederanno su schermo, con spade che trafiggono pianeti o nemici alti decine di migliaia di chilometri - e violenza a pacchi.
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Asura's Wrath non é un gioco di facile comprensione, né un prodotto adatto a tutti i palati: di certo non potrà mai incontrare il favore di chi cerca un gameplay pulito ed ordinato, ed é assolutamente sconsigliato per chi nutre astio nei confronti delle animazioni e dei QTE, di cui é sicuramente un'estremizzazione. Siamo al cospetto del vero anello di congiunzione tra l'action-game e l'Anime interattivo, con tanto di suddivisione in capitoli (denominati Kanda) e di anticipazioni della “puntata” successiva: difficile dire se si tratta di uno shooter/picchiaduro interrotto da animazioni in QTE o piuttosto viceversa, ma il dato di fatto é che non potrete mai abbassare il livello d'attenzione.
Tecnicamente, Asura's Wrath si avvale della tecnologia Unreal Engine, pluritestato software in grado di garantire una resa grafica notevole, con illuminazioni e texture al limite del Cell-Shading, animazioni fluide ed effetti speciali di ottimo livello, soprattutto per quanto concerne fiamme, fulmini e raggi laser. Qualche piccola incertezza e calo di frame rate é registrabile in corrispondenza degli stacchi tra un'inquadratura e l'altra, ma niente che precluda l'esperienza di gioco. L'unica perplessità é legata ad un utilizzo non sempre vincente delle inquadrature nelle sessioni di lotta, ma normalmente si ottimizza il tutto sfruttando - consigliato a prescindere - l'agganciamento del nemico.
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Sotto il profilo audio, registriamo una colonna sonora in linea tanto con il concept action quanto con quello Anime mitologico/fantascientifico: il tema principale é infatti studiato in modo da strizzare l'occhio alla tradizione Indiana o Sud/Est-Asiatica, ma le variazioni salgono freneticamente di ritmo fino ai livelli di maestosi temi classici, oppure metal; eppure non mancano le digressioni, come il tema “Western” legato alla figura di Yasha. La musica é anche studiata appositamente per alcune scene, ed in questo senso c'é da segnalare un difetto: quando si mette il gioco in pausa, la musica non si interrompe, col risultato che si perde totalmente la sincronia in queste fasi, ed alcune scene terminano addirittura senza sottofondo.
Il gioco é totalmente tradotto nei testi in lingua Italiana e offre il doppio doppiaggio: originale Giapponese o Americano. La qualità di entrambi é ottima, ma purtroppo i labiali dei personaggi seguono soltanto una delle due tracce (l'Americana), col risultato che optare per l'altra da luogo a scene da film anni'70. L'esperienza di gioco dall'inizio alla fine non é particolarmente lunga: si parla di circa 6 ore a difficoltà intermedia - che poi abbiamo trovato decisamente abbordabile, incontrando qualche difficoltà soltanto negli ultimi capitoli.
In realtà, una volta completati i 18 “Kanda” della storia scopriremo che questa non é affatto finita, ma i requisiti per sbloccare il “Vero Kanda 18” sono anch'essi piuttosto semplici da conseguire (noi li abbiamo raggiunti inconsapevolmente lungo la vicenda), ed anche dopo di questo rimarrà una certa dose di amaro in bocca. Certo, c'é pur sempre il livello di difficoltà superiore a cui cimentarsi, oltre alla sfida di ottenere la massima valutazione in tutti i Kanda, ma é decisamente vero che l'interesse cala decisamente dopo aver visto il “vero finale”.
D'altro canto, però, l'esperienza di gioco é talmente concentrata e frenetica che non avrebbe avuto alcun senso prolungarla: sarebbe stato l'inutile annacquamento di un brodo che vuole invece essere piccante ed adrenalinico dalla prima all'ultima scena. Da questo punto di vista, rigiocare il titolo da capo assume più le tinte di una “seconda visione” di un Anime (altro parallelismo) piuttosto che di un prosieguo della longevità - qualcosa, insomma, da fare dopo una piccola pausa. Concludendo, Asura's Wrath é certamente capace di affascinare, di coinvolgere e trascinare coi suoi ritmi incalzanti, la sua ambientazione paradossale ed il suo gameplay spurio ma sempre frenetico: un titolo certamente non per tutti, ma non per questo meno interessante.
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Asura's Wrath non é un gioco di facile comprensione, né un prodotto adatto a tutti i palati: di certo non potrà mai incontrare il favore di chi cerca un gameplay pulito ed ordinato, ed é assolutamente sconsigliato per chi nutre astio nei confronti delle animazioni e dei QTE, di cui é sicuramente un'estremizzazione. Siamo al cospetto del vero anello di congiunzione tra l'action-game e l'Anime interattivo, con tanto di suddivisione in capitoli (denominati Kanda) e di anticipazioni della “puntata” successiva: difficile dire se si tratta di uno shooter/picchiaduro interrotto da animazioni in QTE o piuttosto viceversa, ma il dato di fatto é che non potrete mai abbassare il livello d'attenzione.
Tecnicamente, Asura's Wrath si avvale della tecnologia Unreal Engine, pluritestato software in grado di garantire una resa grafica notevole, con illuminazioni e texture al limite del Cell-Shading, animazioni fluide ed effetti speciali di ottimo livello, soprattutto per quanto concerne fiamme, fulmini e raggi laser. Qualche piccola incertezza e calo di frame rate é registrabile in corrispondenza degli stacchi tra un'inquadratura e l'altra, ma niente che precluda l'esperienza di gioco. L'unica perplessità é legata ad un utilizzo non sempre vincente delle inquadrature nelle sessioni di lotta, ma normalmente si ottimizza il tutto sfruttando - consigliato a prescindere - l'agganciamento del nemico.
Sotto il profilo audio, registriamo una colonna sonora in linea tanto con il concept action quanto con quello Anime mitologico/fantascientifico: il tema principale é infatti studiato in modo da strizzare l'occhio alla tradizione Indiana o Sud/Est-Asiatica, ma le variazioni salgono freneticamente di ritmo fino ai livelli di maestosi temi classici, oppure metal; eppure non mancano le digressioni, come il tema “Western” legato alla figura di Yasha. La musica é anche studiata appositamente per alcune scene, ed in questo senso c'é da segnalare un difetto: quando si mette il gioco in pausa, la musica non si interrompe, col risultato che si perde totalmente la sincronia in queste fasi, ed alcune scene terminano addirittura senza sottofondo.
Il gioco é totalmente tradotto nei testi in lingua Italiana e offre il doppio doppiaggio: originale Giapponese o Americano. La qualità di entrambi é ottima, ma purtroppo i labiali dei personaggi seguono soltanto una delle due tracce (l'Americana), col risultato che optare per l'altra da luogo a scene da film anni'70. L'esperienza di gioco dall'inizio alla fine non é particolarmente lunga: si parla di circa 6 ore a difficoltà intermedia - che poi abbiamo trovato decisamente abbordabile, incontrando qualche difficoltà soltanto negli ultimi capitoli.
In realtà, una volta completati i 18 “Kanda” della storia scopriremo che questa non é affatto finita, ma i requisiti per sbloccare il “Vero Kanda 18” sono anch'essi piuttosto semplici da conseguire (noi li abbiamo raggiunti inconsapevolmente lungo la vicenda), ed anche dopo di questo rimarrà una certa dose di amaro in bocca. Certo, c'é pur sempre il livello di difficoltà superiore a cui cimentarsi, oltre alla sfida di ottenere la massima valutazione in tutti i Kanda, ma é decisamente vero che l'interesse cala decisamente dopo aver visto il “vero finale”.
D'altro canto, però, l'esperienza di gioco é talmente concentrata e frenetica che non avrebbe avuto alcun senso prolungarla: sarebbe stato l'inutile annacquamento di un brodo che vuole invece essere piccante ed adrenalinico dalla prima all'ultima scena. Da questo punto di vista, rigiocare il titolo da capo assume più le tinte di una “seconda visione” di un Anime (altro parallelismo) piuttosto che di un prosieguo della longevità - qualcosa, insomma, da fare dopo una piccola pausa. Concludendo, Asura's Wrath é certamente capace di affascinare, di coinvolgere e trascinare coi suoi ritmi incalzanti, la sua ambientazione paradossale ed il suo gameplay spurio ma sempre frenetico: un titolo certamente non per tutti, ma non per questo meno interessante.