Atelier Meruru: the Apprentice of Arland

di Tommaso Alisonno
Merurlince (Meruru) Rede Arls é l'erede al trono del regno di cui porta il cognome... o per meglio dire lo sarebbe se la nazione non fosse in procinto di fondersi con l'amica Repubblica di Arland, ed é per questo motivo che ospita la famosa alchimista Totooria Elmond perché aiuti il regno nello sviluppo (sarebbe dovuta andare Rorolina Frixell, ma all'ultimo momento Astrid ci ha messo lo zampino). Per Meruru, 15 anni di puro entusiasmo, l'incontro con Totori e con l'alchimia é stato un colpo di fulmine: dopo aver cominciato a studiarne i segreti per capriccio, la principessina riceve dal padre l'autorizzazione a continuare su quella strada a patto che il suo lavoro porti prosperità al regno.



Atelier Meruru: The Apprentice of Arland é il terzo ed ultimo capitolo della trilogia cominciata con Atelier Rorona e proseguita con Atelier Totori. Per quanto la vicenda si svolga ad Arls (e non ad Arland), condivide pertanto coi predecessori l'ambientazione, lo spirito e in generale il concept, ed ecco pertanto che non deve stupire il veder ricomparire vari personaggi: oltre alle già citate Totori, Rorona e Astrid, anche Gino, Mimi, Sterk, Pamela, Hagel e altri ancora, tanti in effetti da soverchiare le new-entry. Scopo del gioco sarà dunque quello di aiutare Meruru nello sviluppo del regno attraverso l'alchimia, l'esplorazione e l'avventura.

Abbiamo detto che il concept é il medesimo dei predecessori: questo significa che le due principali occupazioni che impiegheranno il tempo (limitato) a nostra disposizione saranno l'avventura tradizionale e le sintesi alchemiche. La prima si configura come un JRPG “vecchio stile”: potrete esplorare le varie locazioni raccogliendo ingredienti alchemici dagli appositi punti attivi, evitando o “impattando” i vari mostri che gironzolano. In quest'ultimo caso, l'interfaccia passerà ad un'apposita arena in cui il vostro Party di tre personaggi affronterà i nemici in un sistema di combattimento a turni.





Come in qualsiasi “sistema tradizionale” che si rispetti, i personaggi si differenzieranno per le abilità speciali utilizzabili in battaglia: l'unica a non averne sarà proprio Meruru, la quale potrà però farsi aiutare in combo dai compagni ogni volta che usa un item (azione disponibile solo alle tre alchimiste), oppure viceversa farsi difendere quando viene attaccata. Per intervenire in queste azioni, l'alleato dovrà spendere un tacca dell'apposita barra “combo”, la quale si ricarica parzialmente ad ogni turno. Va da sé che accumulando queste barre, nonché con l'aumento dell'esperienza, si renderanno possibili combo sempre più lunghe e devastanti.

Per quanto concerne l'alchimia, questa consiste nella creazione di oggetti partendo da svariati ingredienti, a patto di conoscere le opportune ricette: queste saranno reperite sugli appositi grimori, i quali per la maggior parte costituiranno la ricompensa per lo sviluppo del regno (di cui parleremo a breve). Come in Rorona e Totori, anche in Meruru non sarà possibile “cambiare” il risultato della sintesi alchemica giocando sugli ingredienti (come avveniva in altri titoli del filone Ateiler), ma sarà sempre possibile applicare effetti particolari, soprattutto sfruttando elementi di base con caratteristiche simili e cumulative.

A che pro tutto ciò? Abbiamo parlato di sviluppo del regno, e non a caso: per quanto non mancheranno le usuali “commissioni” che hanno reso celebre la serie di Arland, vale a dire piccole missioni Random che consisteranno nell'uccidere un certo tot di mostri o di consegnare determinati oggetti raccolti o sintetizzati per ottenerne denaro e popolarità, la “trama principale” di Atelier Meruru ruoterà sulla necessità di espandere il regno. Questo obiettivo sarà conseguito sia esplorando i territori via via più distanti e sterminando i mostri che li occupano, sia fornendo ai coloni e ai soldati le varie risorse necessarie per lo sviluppo, le quali - inutile dirlo - andranno realizzate per via alchemica.