Atelier Shallie: Alchemists of the Dusk Sea

di Tommaso Alisonno

Punto Terzo: Storia, Obiettivi e Missioni


vimager3, 4, 5
A prescindere che scegliate di interpretare Shallistera o Shallotte, la storia principale seguirà sostanzialmente un canovaccio lineare: capitolo dopo capitolo, alla protagonista di turno sarà chiesto di raggiungere determinati obiettivi, alcuni dei quali indispensabili ma non per questo sufficienti, altri più “elastici” che potrete decidere di seguire o meno, ma di cui dovrete completare una certa percentuale prima di poter passare al capitolo successivo. Sta di fatto che molti di questi obiettivi secondari, specie quelli legati all'esplorazione ed al combattimento, si possono coltivare simultaneamente, non ultimi insieme alla classiche “Missioni”.

Queste vi vengono assegnate dai PNG e comprendono solitamente l'abbattimento di un certo numero di mostri o la consegna di un certo quantitativo di oggetti, siano essi materie prime o sintesi alchemiche. Di norma le Missioni saranno generate casualmente, ma tenderanno a seguire una certa progressione: se, per esempio, la prima volta vi viene chiesto di sconfiggere 2 nemici di un certo tipo, la seconda volta ve ne saranno chiesti 5, poi 10, e poi sempre di più.

Una cosa molto importante che differenzia sensibilmente Atelier Shallie dai cinque precedenti Atelier (cioé tutta la produzione Gust su PS3) é il fatto che questa volta non dovremo fare i conti col fattore “Tempo”. Avete capito bene, fan di vecchia data: potete dimenticare calendari e scadenziari, perché le due Shallie avranno a disposizione tutto il tempo che vorranno per svolgere le loro missioni e commissioni – o, per essere più precisi, il tempo non é proprio preso in considerazione – e solo il raggiungimento degli obiettivi consentirà di proseguire nella vicenda.

Se da un lato questo fatto leva al gioco una certa parte di fascino – da Rorona in poi, il Tempo era diventato il vero nemico del brand – dall'altro consente di godersi l'avventura ed il sistema in maniera più rilassata, permettendo inoltre di fare esperimenti e di attardarsi a risolvere determinate Quest che, con il Tempo che alitava sul collo, spesse volte si era obbligati a trascurare.



Realizzazione Tecnica



Capitolo dopo capitolo, Gust – che, lo ricordiamo, fino a PS2 ha lavorato sempre in isometrica – ha progressivamente alzato il tiro e sfruttato maggiormente l'hardware a disposizione. Atelier Shallie non fa eccezione: il team ha infatti migliorato ulteriormente la qualità dei modelli e degli ambienti pur senza sacrificare l'aspetto fumettoso offerto dall'illuminazione in Cel Shading. Inoltre, per la prima volta nella serie sarà possibile ruotare l'inquadratura negli ambienti esplorabili, una feature che suona come “normale” da tempo, ma che in Atelier é una novità. Le animazioni sono invero piuttosto semplici, soprattutto quella del salto, ma si tratta di un difetto che non compromette il gameplay (dopotutto, non stiamo mica parlando di un titolo Action).
Capitolo dopo capitolo Gust ha alzato il tiro


La colonna sonora si avvale di una serie di brani ben realizzati, molti dei quali sono variazioni sul tema principale, così da creare una certa continuità senza essere necessariamente ripetitivi. Ben realizzate soprattutto le musiche da battaglia, specialmente in presenza di boss e mostri “grossi”. Tutti i dialoghi sono disponibili nei due banchi Giapponese o Inglese, entrambi di buona qualità con un margine di vantaggio (sempre e comunque) per le voci originali; ancora una volta, i testi sono disponibili esclusivamente in lingua Inglese.



Gioie e Dolori dell'Alchimia



Atelier Shallie é un gioco ben strutturato: l'eliminazione del fattore “Tempo”, come detto più sopra, permette di esplorarne tutte le potenzialità senza l'assillo di dover rispettare delle scadenze-pena-il-game-over. Per i neofiti, tutto ciò consente di prendere confidenza con tutta comodità con il sistema, il quale dal lato dei combattimenti é piuttosto semplice e snello ma in ambito alchemico diventa via via più completo e complesso; le vecchie volpi, invece, apprezzeranno la possibilità di testare e sperimentare senza dover necessariamente “salvare prima” ad ogni pié sospinto per evitare di “sprecare tempo”.

La presenza di due protagoniste é uno stimolo a rigiocarlo


La presenza di due protagoniste con storie, caratteristiche e, entro certi limiti, cammini alchemici differenti é inoltre stimolo a rigiocare l'esperienza da capo dopo aver raggiunto uno dei finali, o addirittura di progredire parallelamente nella due storie, sebbene questa seconda opzione sia sconsigliabile per ovvi motivi di confusione. Quello di cui però per buona parte dell'esperienza di gioco si sente la mancanza é di un “obiettivo”, o se preferite di un “cattivo”: la vicenda vera e proprio, per così dire, di fatto decolla solo quando le due storie si riallineano, e fino a quel momento lascia al giocatore un senso di rilassamento anche eccessivo.

E' comunque innegabile che sia dal punto di vista tecnico, sia sotto il profilo dei combattimenti, sia soprattutto nelle novità in campo Alchemico Atelier Shallie sia un ottimo prodotto, probabilmente il capitolo migliore sviluppato da Gust su PS3 (e probabilmente anche l'ultimo). Se cercate un JRPG vecchia scuola che non sia neanche troppo vecchia non mancherà di soddisfarvi e se siete fan del brand non dovete certamente farvelo sfuggire.