Avowed: la recensione dell'atteso RPG di Obsidian

Dopo Grounded e Pentiment, arriva Avowed, il titolo più ambizioso di Obsidian dopo l'acquisizione da parte di Microsoft

Avowed la recensione dellatteso RPG di Obsidian

Sono passati cinque anni da quando Avowed è stato annunciato durante lo Showcase di Xbox nell’estate del 2020, ma paradossalmente sembra trascorso un periodo di tempo molto più lungo. Sarà che nel frattempo il mondo ha conosciuto la prima pandemia della post-modernità, sarà che nel mondo dei videogiochi le cose si muovono a velocità vorticosa, ma l’attesa percepita per il primo grosso titolo di Obsidian dopo l’acquisizione di Microsoft è stata lunghissima e l'uscita dei pur apprezzabili Grounded e Pentiment non ha aiutato ad attenuarla.

Avowed: la recensione dell'atteso RPG di Obsidian
Il doppiaggio è in inglese è ottimo, ma per i non anglofoni ci sono i sottotitoli in italiano.

 La trama e i personaggi di Avowed

In Avowed siamo chiamati a vestire i panni di un inviato (o di un’inviata) dell’Imperatore di Aedyr la cui missione è quella di raggiungere la città di Paradis, all’interno delle pericolose Terre Viventi, per consegnare una missiva e raccogliere informazioni sulla misteriosa Piaga dei Sogni che affligge la regione. Le Terre Viventi sono un luogo strano, certo insidioso, ma popolato per lo più da esuli in cerca di una nuova possibilità. Nonostante ciò, anche i quei luoghi dilaga il sospetto verso i deiformi, esseri la cui anima è stata toccata dagli dei al momento della nascita, come l’inviato che impersoniamo. La diffidenza, ad ogni modo, non è la sola piaga che troviamo ad accoglierci: corruzione strisciante e moti anti-imperiali montanti rendono Paradis e le Terre Viventi una polveriera. La presenza di una malattia che sbriciola la psiche degli infetti, presentando sintomi molto simili alle caratteristiche fisiche dei deiformi, rischia di essere la più classica delle gocce che fanno traboccare il vaso. 

La scrittura è senza dubbio uno dei punti di forza di Avowed e in merito immagino ci fossero davvero pochi dubbi. Da questo punto di vista, i primi minuti mi hanno immediatamente riportato alla mente Knights of the Old Republic (di cui Obsidian ha curato il secondo capitolo), impressione confermata dalle ore seguite in cui le Terre Viventi si sono dimostrate abitate da tantissimi personaggi sfaccettati che mi hanno posto quest e questioni di non banale gestione, mentre sotto traccia la loro risoluzione mi aiutava a definire l’orientamento morale del mio personaggio. Vedremo a breve che non è purtroppo sempre così, ma nel rapporto con i personaggi non giocanti Avowed dà il suo meglio nel gioco di ruolo, nel senso che riesce molto naturalmente a incantare il giocatore immergendolo in un mondo in cui può fingere di essere chi vuole e pensarla come vuole. E come da tradizione Obsidian, non è facile trovare una propria bussola morale in un mondo che, se osservato in controluce, ricorda molto da vicino quello che viviamo. 

Avowed: la recensione dell'atteso RPG di Obsidian
Non ci dovrebbe essere del fieno lì sotto?

Avowed gioca di ruolo fuori dalle classi

La piena libertà di essere ciò che si vuole è resa possibile, sul piano più pratico e meno intellettuale, anche dal superamento del concetto di classi. Il nostro inviato infatti ha potenzialmente accesso all’intero set di abilità di tre macro classi generiche (Guerriero, Ranger e Mago) e il giocatore può scegliere liberamente dove allocare i punti esperienza guadagnati, seguendo una strada precisa o ibridando il proprio alter-ego con abilità provenienti dai tre set. La medesima libertà trova riflesso nell’equipaggiamento, che prevede una doppia predisposizione per entrambe le mani, alternabile anche in combattimento premendo un tasto. Scudo e ascia dunque possono alternarsi all’arco per non farsi trovare impreparati da qualunque distanza, oppure si può immaginare di suddividere il proprio potenziale offensivo tra pistole e attacchi magici: ancora una volta la libertà espressiva di Avowed è piuttosto estesa. 

Sul versante più pratico della questione, la parola chiave è invece è destrezza: non uno dei sei parametri su cui distribuire i punti attributo, ma intesa come abilità manuale del giocatore. Avowed infatti è un gioco di ruolo dall'impronta piuttosto action che la visuale in prima persona avvicina come esperienza a una FPS. La schivata è uno dei primi comandi da padroneggiare a dovere, perché anche i nemici più miserabili sono in grado di mandare a segno un colpo o due, e ogni stilla di vita conta quando gli incontri si fanno più minacciosi. Nel complesso Avowed mi è apparso un gioco piuttosto sfidante, anche se per fortuna non sulla falsa riga dei soulslike. Per quanto a volte ostiche, le sfide che il gioco pone sulla strada del giocatore sono tutte abbordabili con la familiarità accumulata fino a quel momento e un pizzico di sforzo; fuori dal tracciato però il discorso è diverso e avventurarsi in zone popolate da nemici ben oltre il nostro livello può rivelarsi fatale in brevissimo tempo, benché la presenza di risorse rare possa renderla comunque un'avventura attraente. 

Avowed: la recensione dell'atteso RPG di Obsidian
Quel cosa doveva essere grossino.

Recensione Avowed: cosa funziona e cosa no

Finora ho cercato di sintetizzare nei capitoli precedenti come funzioni Avowed, ma ora è arrivato il momento di capire quanto bene lo faccia. Visto il precedente rimando a KOTOR, credo non sorprenda nessuno se il primo aggettivo che mi viene in mente per Avowed è classico. Con i dovuti aggiustamenti e ammodernamenti necessari, Obisidan con Avowed ripropone una sua formula ben rodata, che non reinventa la ruota, ma che allo stesso tempo non significa necessariamente vecchio. Anche se qualche volta, tocca dirlo, sì. Non parlo tanto delle performance tecniche, buone seppur non all’avanguardia, ma proprio della struttura di gioco che ogni tanto è fin troppo ingessata, pur volendo far finta di essere più libera di quanto sia in realtà. Obsidian è brava a far credere al giocatore di aver scovato sempre la strada più brillante, ma una volta mangiata la foglia e scoperto che invece era l’unica percorribile resta un po’ di amaro in bocca. 

Sempre di alto livello è invece la direzione artistica che confeziona un mondo high fantasy (per altro ambientato nell’universo narrativo di Pillars of Eternity) forse non tra i più originali, ma di certo tratteggiato con un’ottima mano, capace di lasciar emergere il marciume che lentamente, ma inesorabilmente sta corrompendo e divorando il lussureggiante mondo di Avowed. Ho apprezzato invece molto meno il level design che spesso si diverte a infilare il giocatore in frequenti vicoli ciechi che costringono a giri immensi o a manovre ai confini della rottura del codice. Inspiegabile poi è la frequenza con cui sono proposte le seppur brevi sezioni platform; vero che c’è l’opzione per la terza persona, ma la rigidità di fondo resta immutata. Per quale motivo dunque strizzare così di frequente l’occhio ad Assassin’s Creed?

Avowed: la recensione dell'atteso RPG di Obsidian
C'è qualcosa di marcio nelle Terre Viventi.

Dove senza dubbio Avowed funziona bene è nella caratterizzazione delle Terre Viventi e dei personaggi che le vivono. La densità e la profondità delle vicende raccontate da Avowed distrae spesso dai difetti appena citati, supportando un comparto tecnico non certo all’avanguardia, ma che sulla mia postazione di prova (un laptop con 4070 e SSD) si è difeso bene sfoggiando prestazioni di cui non ci si può lamentare con tutti i dettagli a Epico, senza per altro alcun bug rilevante incontrato. 

 Di contro il nuovo gioco di Obsidian è il classico gioco che ci si aspetta da Obsidian, che poggia su una forte componente narrativa, anch’essa però costellata di espedienti un po’ abusati. Nel complesso però Avowed è un gioco solido, che offre un’interessante esperienza ruolistica benché di sicuro non reinventi il genere. E magari in Obsidian non ne avevano nemmeno intenzione, vai a sapere. In fondo è tutta questione di aspettative e nel caso di Avowed probabilmente quest’ultime hanno giocato contro. Ma se non vi fate distrarre da queste cose, Avowed ha da offrire parecchie decine di ore di buonissima avventura di ruolo. 

Gallery

Avowed

Versione Testata: PC

8

Voto

Redazione

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Avowed

Avowed è un solido RPG che aggiorna nel bene e nel male quelli che sono i tratti caratteristici di Obsidian. È scritto molto bene e questo aiuta a passare sopra a un po' di magagne, la cui esistenza non può essere del tutto ignorata. Però quel che vuol fare lo fa bene, sfoggia un buon livello di profondtà tanto nel gameplay che nei temi, e infine può contare sul fascino del classico, che a volte suona un po' vecchiotto, altre rassicurante. 

 

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