Azurik: Rise of Perathia

Azurik Rise of Perathia
di
La storia del videogioco é costellata da sorprese e delusioni: titoli lungamente attesi, salvo poi essere bollati come fallimenti nel giro di poche ore, e giochi passati inosservati durante quasi l'intero processo di sviluppo e poi rivelatisi piccole gemme preziose. Azurik: Rise of Perathia, indubbiamente, ha dato modo in passato di far parlare spesso di sé... vuoi per l'insolita originalità di un protagonista completamente blu, vuoi per la notevole bellezza di alcuni fotogrammi di gioco rivelati al pubblico in anteprima. Siamo alla resa dei conti: il titolo Adrenium saprà ripagare l'attesa di ogni videogiocatore?

BLUE, BLUE... MY WORLD IS BLUE
Il miglior "primo passo" che un'avventura videoludica possa compiere é, senz'altro, quello di proporre personaggi, tematiche e mondi che sappiano fin da subito attirare l'interesse dell'utente e coinvolgerlo - senza mai condurlo alla noia - durante l'intero svolgersi della vicenda. Soul Reaver 2, per esempio, ha saputo mantenere viva l'atmosfera di angoscia e decadimento resa brillantemente nel precedente capitolo; un gioco come Oddworld: Munch's Oddysee, pur se da qualcuno criticato nei meri anfratti tecnici, può sempre contare sul fascino di una saga ormai apprezzata nel tempo. Azurik: Rise of Perathia, introduce certamente alcuni spunti affascinanti e riesce a renderli forti anche grazie al buon lavoro svolto dietro la costruzione di nemici, personaggi ed ambienti di gioco
Azurik: Rise of Perathia
Nelle viscere della terra, Azurik trae giovamento da antichi canali di spostamento

Perathia é un'amena terra al di là dei sogni, idealmente divisibile in sei distinti regni, ognuno dei quali concretamente legato a doppio filo a un diverso potere elementale. Aria, Terra, Fuoco, Acqua, Vita e Morte: la pacifica e serena coesione di queste forze in gioco ha garantito solidità e prosperità a Perathia per lungo tempo ma, come é ormai noto in ogni storia fantasy che si rispetti, tale concentrato di potere non può essere ignorato troppo a lungo da chi, al proprio interno, ha già radicato il germe della malvagità
Balthazar non ha infatti impiegato troppo tempo a capire quali immensi privilegi comporti assumere il ruolo di Guardiano della Morte e, forte della sua invincibilità, decide di distruggere i sacri dischi di Perathia ognuno dei quali legato al rispettivo potere elementale spargendone i frammenti ai quattro angoli del regno. Nei panni di Azurik, giovane guerriero dalla pelle bluastra dedito alla conservazione della magia elementale, saremo quindi chiamati a una lunga ed epica avventura, nel tentativo di recuperare i sacri simboli dispersi, ripristinare il pieno potenziale delle altre forze in gioco e, in questo modo, sconfiggere Balthazar l'usurpatore
Azurik: Rise of Perathia
6.5

Voto

Redazione

Azurik Rise of Perathiaocchiellojpg

Azurik: Rise of Perathia

Azurik: Rise of Perathia parte con alcune buone e indiscutibili qualità, come la suggestiva ambientazione, la vastità degli scenari e una trama di fondo forse un po' banale, ma comunque accettabile. Il problema è che queste qualità da sole seppur corroborate da un buon sistema di combattimento e di utilizzo dei poteri elementali non possono far fronte a una realizzazione tecnica traballante, che oltre a portare in dote alti e bassi visivi discutibili, si trascina stancamente a causa di una pessima gestione delle inquadrature e di un sistema di salvataggio sin troppo frustrante. Aggiungiamo un pizzico di noia e dispersività e otterremo un titolo da evitare, soprattutto agli attuali prezzi di importazione.

Iscriviti alla Newsletter

Resta aggiornato sul mondo Gamesurf: anteprime, recensioni, prove e tanto altro.

ISCRIVITI