B-17 Flying Fortress 2 - The Mighty Eight

di Redazione Gamesurf

Un prodotto di tal fattura va analizzato senz'altro sotto il profilo del realismo, che qui è davvero ineccepibile. Tutti gli aerei a corredo non hanno un tasto o una manopola che non sia manovrabile a nostro piacimento. Anche in questo caso, il manuale ci insegnerà ad usare al meglio ogni comando, tenendo conto che l'azione dovrà essere condotta da un uso combinato di tastiera, mouse e joystick (o joypad) in simultanea. Tutti i tasti-funzione sono completamente riconfigurabili per rendere più personale il nostro B-17G, anche se, in linea di massima, le opzioni di default risultano essere alquanto adeguate. Potremo regolare anche il livello di storicità, il livello generale di difficoltà (flak, pilotaggio e impatto con i proiettili e col suolo) e il dettaglio grafico.
A proposito di quest'ultimo punto, bisogna dire che le ambientazioni indoor e outdoor, gli interni degli aerei, le divise dei piloti e ogni più piccolo particolare (splendidi i fori dei proiettili nemici sui vetri del nostro B-17 o le scie di fumo dei motori in avaria), sono stati curati per offrire il massimo del dettaglio e la più elevata rispondenza storica. Il massiccio dispiegamento della tridimensionalità è una vera gioia per gli occhi: potremo ruotare in tutte le direzioni attorno al nostro bombardiere, zoomando avanti e indietro, per godere di reali "special fx" (grazie anche alla supportata tecnologia T & L, non ancora sfruttata appieno), tra cui policromi lens flare d'eccezione.
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Certo, l'uso di un potente PC ci darà senz'altro maggior soddisfazione e meno rallentamenti (specie nell'utilizzo di una pindarica 1024 X 768 o su di lì!), ma, anche alle basse risoluzioni e con un'appropriata regolazione dei dettagli (non vedremo le mucche pazze al pascolo, pazienza!), possiamo dire che il motore grafico di B-17 Flying Fortress svolge bene il suo dovere. L'aspetto visivo è gradevole anche nelle scene d'interno che, per quanto ridotte a una manciata di schermate interattive, ma pur sempre statiche, sono rilevanti per ciò che concerne la maniacale cura dei dettagli.
In fondo, non dimentichiamoci che in una simulazione aerea ciò che davvero conta è il volo e non quattro scartoffie ammuffite. Sorvoliamo, pertanto, anche sulla quasi totale assenza delle musiche (limitate a qualche sporadico, seppur apprezzabile motivetto), mentre non possiamo esimerci dal sottolineare il background sonoro da urlo. Ripetiamo, ci sembrerà realmente di stare all'interno di un vero aereo della Seconda Guerra Mondiale e più alzeremo il volume delle nostre casse, più la sensazione sarà gratificante e totale.