Back to the Future: The Game
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Era il 1985 quando faceva il suo esordio uno dei film-icona del proprio decennio. Nato dalle geniali menti di Zemeckis e Spielberg, Ritorno al Futuro non ha solo avuto il merito di garantirsi due riuscitissimi seguiti ma anche quello di essere consacrato a film di culto anche dalle generazioni successive, grazie soprattutto all'avvento del cinema digitale. Così, tra la fine del 2010 e i primi 6 mesi dell'anno successivo, Telltalle Games pubblicava in via digitale Back to the future: The game, vero e proprio quarto capitolo della saga spinto a rappresentare una nuova avventura di Marty e Doc a bordo dell'indimenticabile DeLorean. Dopo aver siglato un accordo con Deep Silver, oggi il gioco é stato raccolto in tutti e 5 i suoi episodi in un unico contenitore venduto a prezzo budget.
La trama vedrà Doc e Marty fare un nuovo esperimento con la DeLorean, per l'occasione “guidata” dal buon Einstein. Il flusso catalizzatore funziona e con esso anche l'esperimento ha successo, ma qualcosa va storto ed improvvisamente Doc inizia a sparire di fronte agli occhi di Marty, dicendo di aver commesso un terribile errore. Sarà solo 6 mesi dopo che Einstein e la DeLorean ritorneranno nel tempo di Marty con un messaggio di aiuto di Doc. Sarà quindi questo l'incipit della vicenda, dove Marty si ritroverà a viaggiare di nuovo nel tempo cercando di salvare Doc ed allo stesso tempo di non alterare gli equilibri universali.
Come classico dei giochi Telltalle, avremo a che fare con un'avventura grafica nel cui caso si potrà controllare Marty. Lo stile ad episodi (anch'esso una costante di Telltalle) renderà la storia ancora più vicina a quanto visto negli schermi cinematografici, nonostante lo stile grafico sia simile ad un fumetto grottesco. Nel corso della storia Marty avrà a che fare con diversi personaggi (molti dei quali ovviamente già noti) che daranno ottimi indizi per quanto riguarda lo svolgimento degli enigmi o anche il semplice proseguire. Lo scenario sarà molto interattivo per quanto riguarda le descrizioni degli oggetti circostanti, oggetti cui si potrà interagire, raccogliere o anche semplicemente guardare per afferrare una delle tantissime citazioni della saga che già a sua volta era stracolma di altre citazioni esterne. Invero, il gameplay risulta l'elemento più debole dell'esperienza, spesso infatti si tratterà di semplici ricerche di oggetti o azioni da compiere in particolare modo. Questo ovviamente é normale nelle avventure grafiche, solo che in questo caso le sezioni sono piuttosto brevi e frammentate, dando molto più spazio a video e linee di dialogo. A proposito dei dialoghi, si potrà scegliere cosa chiedere o rispondere ai personaggi con cui si interagirà costantemente durante la storia.
L'aspetto tecnico come accennato poco fa, é stato spinto sullo stile cartonato e grottesco, rimanendo comunque fedele nelle sembianze e nelle ambientazioni. Il passaggio da pc a console però non ha giovato, con rallentamenti e scatti spesso veramente al limite del sopportabile. E' spesso irritante notare che ogni volta che si attua un'azione, si parla con un personaggio o addirittura parta un video il gioco tenda a scattare o bloccarsi per diversi secondi, il che é dispiacevole visto che la quantità di poligoni non é nemmeno tanto numerosa, rivelando dei buoni personaggi ma degli scenari spesso spogli. Tutt'altra sponda il sonoro (“e ci mancherebbe “ direbbe qualcuno) con un doppiaggio molto fedele ed in alcuni casi fatto dagli stessi attori, ma soprattutto con una colonna sonora che ora come in passato rende perfettamente nell'esperienza. Un peccato che non ci sia presente una localizzazione italiana, nemmeno sottotitolata.
Ogni episodio dura sulle 2 ore e mezza, anche meno se il giocatore sceglierà di attivare gli aiuti, ogni livello ne ha e sono di numero variabile, anche se ovviamente é facoltativo. La storia é di buona qualità, é capace di incarnare lo spirito della serie (frutto infatti di una collaborazione da parte di Bob Gale che già in passato lavorò per le versioni cinematografiche) e farà sicuramente breccia nei fan. Perché alla fine Back to the future: The game é un gioco per fan, studiato ad arte con tantissimi riferimenti e citazioni, stessi personaggi e avvenimenti a volte volutamente simili. Purtroppo non spinge l'acceleratore sul gameplay rispetto alle passate produzioni di Telltalle e i difetti grafici pesano un po' sull'esperienza essendo costanti, andando a peggiorare quello che é un gioco discreto e con una storia sicuramente valida visto il prezzo, pur ricordando che si tratta di un gioco di un anno fa.
La trama vedrà Doc e Marty fare un nuovo esperimento con la DeLorean, per l'occasione “guidata” dal buon Einstein. Il flusso catalizzatore funziona e con esso anche l'esperimento ha successo, ma qualcosa va storto ed improvvisamente Doc inizia a sparire di fronte agli occhi di Marty, dicendo di aver commesso un terribile errore. Sarà solo 6 mesi dopo che Einstein e la DeLorean ritorneranno nel tempo di Marty con un messaggio di aiuto di Doc. Sarà quindi questo l'incipit della vicenda, dove Marty si ritroverà a viaggiare di nuovo nel tempo cercando di salvare Doc ed allo stesso tempo di non alterare gli equilibri universali.
Come classico dei giochi Telltalle, avremo a che fare con un'avventura grafica nel cui caso si potrà controllare Marty. Lo stile ad episodi (anch'esso una costante di Telltalle) renderà la storia ancora più vicina a quanto visto negli schermi cinematografici, nonostante lo stile grafico sia simile ad un fumetto grottesco. Nel corso della storia Marty avrà a che fare con diversi personaggi (molti dei quali ovviamente già noti) che daranno ottimi indizi per quanto riguarda lo svolgimento degli enigmi o anche il semplice proseguire. Lo scenario sarà molto interattivo per quanto riguarda le descrizioni degli oggetti circostanti, oggetti cui si potrà interagire, raccogliere o anche semplicemente guardare per afferrare una delle tantissime citazioni della saga che già a sua volta era stracolma di altre citazioni esterne. Invero, il gameplay risulta l'elemento più debole dell'esperienza, spesso infatti si tratterà di semplici ricerche di oggetti o azioni da compiere in particolare modo. Questo ovviamente é normale nelle avventure grafiche, solo che in questo caso le sezioni sono piuttosto brevi e frammentate, dando molto più spazio a video e linee di dialogo. A proposito dei dialoghi, si potrà scegliere cosa chiedere o rispondere ai personaggi con cui si interagirà costantemente durante la storia.
L'aspetto tecnico come accennato poco fa, é stato spinto sullo stile cartonato e grottesco, rimanendo comunque fedele nelle sembianze e nelle ambientazioni. Il passaggio da pc a console però non ha giovato, con rallentamenti e scatti spesso veramente al limite del sopportabile. E' spesso irritante notare che ogni volta che si attua un'azione, si parla con un personaggio o addirittura parta un video il gioco tenda a scattare o bloccarsi per diversi secondi, il che é dispiacevole visto che la quantità di poligoni non é nemmeno tanto numerosa, rivelando dei buoni personaggi ma degli scenari spesso spogli. Tutt'altra sponda il sonoro (“e ci mancherebbe “ direbbe qualcuno) con un doppiaggio molto fedele ed in alcuni casi fatto dagli stessi attori, ma soprattutto con una colonna sonora che ora come in passato rende perfettamente nell'esperienza. Un peccato che non ci sia presente una localizzazione italiana, nemmeno sottotitolata.
Ogni episodio dura sulle 2 ore e mezza, anche meno se il giocatore sceglierà di attivare gli aiuti, ogni livello ne ha e sono di numero variabile, anche se ovviamente é facoltativo. La storia é di buona qualità, é capace di incarnare lo spirito della serie (frutto infatti di una collaborazione da parte di Bob Gale che già in passato lavorò per le versioni cinematografiche) e farà sicuramente breccia nei fan. Perché alla fine Back to the future: The game é un gioco per fan, studiato ad arte con tantissimi riferimenti e citazioni, stessi personaggi e avvenimenti a volte volutamente simili. Purtroppo non spinge l'acceleratore sul gameplay rispetto alle passate produzioni di Telltalle e i difetti grafici pesano un po' sull'esperienza essendo costanti, andando a peggiorare quello che é un gioco discreto e con una storia sicuramente valida visto il prezzo, pur ricordando che si tratta di un gioco di un anno fa.