Backbreaker Vengeance

Backbreaker Vengeance
Vendetta con palla ovale
Il nome di Backbreaker non ha, fino ad oggi, lasciato troppo il segno. Stiamo parlando di un titolo che, almeno nell'idea di partenza, voleva farsi spazio al fianco dell'immortale Madden, saga che da sempre é sinonimo di football americano. Si, perché Backbreaker nasce come gioco legato a questo sport, avendo alle spalle l'impulso dato dal motore fisico Euphoria, capace di dare vita ad animazioni e collisioni di tutto rispetto. A dire la verità, il titolo originale non ebbe un gran successo, motivo per cui i NaturalMotion tornano nuovamente in campo, cercando però una strada ben diversa da quella passata. Se uscire nei negozi non ha portato poi troppa fortuna, ecco quindi la produzione virare sul mercato digitale, destinaxione Xbox Live Arcade.

Ormai la nostra corsa é finita
Ormai la nostra corsa é finita
Scivolata... per farla servirà tempismo
Scivolata... per farla servirà tempismo
Le zone rosse significheranno la sconfitta
Le zone rosse significheranno la sconfitta


La filosofia stessa del titolo cambia, tramutandosi in un prodotto prettamente arcade, dove il giocatore dovrà confrontarsi con diversi minigame in cui andare alla ricerca del miglior punteggio possibile per mettere a segno record su record. Tre saranno le discipline su cui misurarci: Tackle Alley, Vengeance e Supremacy. All'inizio delle nostre partite dovremo creare il nostro giocatore, sfruttando un set di opzioni abbastanza limitato che sottolineerà come, ancora una volta, il gioco non ha nessuna licenza ufficiale. Scelto il colore della nostra pelle e che casacca indossare, potremo iniziare la nostra corsa verso la gloria. Tackle Alley ci mette nei panni di un Running Back, cioé di un giocatore preposto a riceve la palla e scappare sino al raggiungimento della meta cercando di evitare gli avversari, perché toccare terra con le ginocchia, magari per un placcaggio o una spinta, significherebbe aver perso la partita.

In Vengeance dovremo, appunto, vendicarci per tutti i placcaggi subiti, diventando noi i difensori e spostando dunque il nostro interesse sul bloccare l'azione avversaria. Più elaborato Supremacy, dove prenderemo parte a una sfida tra quattro giocatori in cui chi riuscirà a mettere insieme più punti dopo diverse sfide, potrà fregiarsi del titolo di vincitore. Qualsiasi modalità voi scegliate sarà, però, ben lontana da una classica partita di football. A dire la verità ci sono ben pochi collegamento con la realtà, tra cui l'ambientazione e alcune impostazioni basilari. Iniziata una partita capiremo come anche una persona a digiuno totale da questo sport potrà divertirsi senza problemi nel mondo di Backbreaker Vengeance. Anche se per voi le regole del football sono un mistero, vi basterà capire due concetti base: raggiungere la zona di meta senza perdere palla o cadere e sfruttare al meglio le vostre opportunità per migliorare il punteggio.

Il bonus é la mia meta
In ogni minigame sarete messi davanti al dover compiere alcune azioni di base, come appunto raggiungere la meta o bloccare l'avversario, ma avrete davanti a voi l'opportunità di condire il tutto con diversi modi per aumentare il vostro punteggio generale. Potrete concatenare varie azioni, come eludere un attacco o saltare un ostacolo, senza scordare la possibilità di correre su apposite zone che vi regaleranno punti aggiuntivi. Tutto naturalmente dovrà essere fatto con un minimo d'attenzione rispetto alla situazione in cui vi troverete, così da massimizzare il tempo a disposizione per terminare il quadro e raccogliere più bonus possibili. Spesso il campo sarà utilizzabile solo in alcune parti e se metterete piede in una zona “rossa” sarete squalificati, senza contare barriere da saltare e fantocci da abbattere.

ora pregate che non vi colpisca
ora pregate che non vi colpisca
Le collisioni sono fatte molto bene
Le collisioni sono fatte molto bene
Contro due avversari serve un colpo di genio
Contro due avversari serve un colpo di genio


Ogni avversario sarà poi superabile con una mossa differente in base al suo colore e ogni colore sarà riconducibile ad un tasto del gamepad. Ad esempio un atleta contornato di blu sarà preferibilmente messo fuori uso dalla pressione del tasto “X” fatta nel momento opportuno e via dicendo. Meglio quindi osservare bene la situazione e studiare le tempistiche delle nostre azioni, mettendo insieme combo capaci di farci racimolare un buon bottino. Se il concetto di base delle gare é abbastanza semplice, riuscire a fare buoni record necessiterà un po' di pratica, anche perché solo raggiungendo particolari traguardi avremo accesso alle prove successive. La ricetta per vincere? Imparare le giuste tempistiche per affrontare ogni situazione e gestire al massimo le proprie possibilità, compreso il tasto che ci permetterà di correre in maniera scherzosa, prendendo in giro gli avversari: ottimo modo per aumentare il punteggio, ma anche per farsi raggiungere da una violenta spallata.

A sostenere Vengeance é una base tecnica che deriva direttamente dalla precedente versione e quindi adatta ad un gioco “retail”. Non si vede spesso questa qualità fisico-grafica in un titolo in digital delivery, sebbene qualche difetto sia facilmente notabile. L'impatto visivo é buono nonostante qualche texture un po' slavata e rivedibile, mentre la fisica e le collisioni sono degne del miglior gioco sportivo visto su console. Accenniamo solo a qualche problemuccio legato alle scivolate che, talvolta, sembreranno essere andate perfettamente a segno, ma ci vedranno comunque sconfitti dal placcaggio nemico. Insomma, un impianto pregevole, dove a lasciare delusi é solo l'audio, particolarmente anonimo.

Tutti negli spogliatoi
Backbreaker Vengeance é quindi un gioco decisamente fuori dagli schemi che, sebbene abbia come base uno sport poco conosciuto nel nostro paese, non pone particolari barriere culturali a chi vorrà provarlo. Ci sono decine di sfide da affrontare (non troppe, però), ma la base dell'esperienza di gioco rimane comunque legata al desiderio di migliorarsi sempre più per poter stampare risultati di volta in volta migliori. Se siete alla ricerca di un gioco innovativo e con qualche idea fresca, Backbreaker potrebbe fare al caso vostro, ma se la sfida che cercate risiede nella simulazione o nella trama potreste trovarvi spiazzati da quello che, alla resa dei conti, si rivela come una continua corsa ad ostacoli dove cambieranno solo la posizione degli avversari e delle zone bonus. Forse un po' poco per un prodotto che si offre ad un prezzo di 1200 Microsoft Point, costo comunque richiamato al livello tecnico della produzione.

Per dare un po' di sollievo al tutto segnaliamo anche la modalità in multiplayer, avviabile sia in locale che giocando online contro utenti di tutto il mondo. Sfidando giocatori anche americani non abbiamo rilevato particolari problemi di lag o fenomeni simili, avendo accesso alle stesse identiche tipologie di partite disponibili per il single player. Insomma, un titolo che alterna pregi e difetti, mostrandosi però perfetto per il pubblico dalle radici più arcade. Consigliamo quantomeno di provarlo, perché se la tipologia di gioco fosse nelle vostre corde, potreste aver trovato un degno compagno sia per sessioni di gioco lunghe che per brevi partite tra un impegno e l'altro. La meta é davanti a voi e ormai avete capito che non sempre la strada migliore per raggiungerla é tirare dritto. Uno scatto a destra, una finta a sinistra e magari una presa in giro agli altri contendenti potrebbero regalarvi una prestazione da urlo.

Un salto é quello che ci vuole
Un salto é quello che ci vuole
La posizione del piede non lascia ben sperare
La posizione del piede non lascia ben sperare
E ora via, verso la meta!
E ora via, verso la meta!



Backbreaker Vengeance
7

Voto

Redazione

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Backbreaker Vengeance

Backbreaker Vengeance é un titolo fresco e divertente, capace soprattutto di divertire il giocatore alla ricerca di una partita occasionale, sebbene non manchi di una componente adatta a chi vorrà spremerlo alla ricerca di nuovi record. I punti forti sono la fisica e il comparto grafico, mentre la giocabilità tende a risentire un po' sulle lunghe distanze. Non perfetto, ma pregevole. Probabilmente la via del digitale si addice maggiormente ai ragazzi del team di sviluppo.

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