Backyard Wrestling: Don't Try This at Home
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Quando la barra del giocatore si riempie, potremo anche effettuare la mossa finale tipica del nostro giocatore che spesso e volentieri manderà il malcapitato avversario in k.o. Quest'ultimo sarà il modo più classico per porre a termine l'incontro che potrà concludersi anche attraverso il più canonico schienamento utilizzabile però nelle situazioni in cui il nostro avversario è già prossimo al knock out. Il gameplay è purtroppo pesantemente inficiato da una meccanica di gioco tutt'altro che profonda e curata: gli incontri si basano troppo spesso su un eccessiva ricerca di armi e sul loro utilizzo, intervallato da qualche scarica di colpi nel tentativo di azzerare l'energia vitale dell'avversario, ed inoltre il sistema delle contromosse risulta fin troppo semplificato.
A risollevare in parte la situazione vi è la già citata interazione con le ambientazioni dei differenti stage: si possono utilizzare tantissimi oggetti (specialmente armi improprie), distruggere numerosi elementi del fondale, ed inoltre sono presenti anche personaggi non giocanti che se disturbati interferiranno nell'incontro.
Il gameplay purtroppo stenta a decollare anche nel multiplayer, vera ancora di salvezza di molte produzioni, che è incomprensibilmente limitato a due soli giocatori.
Le opzioni vedono come fulcro del gioco in singolo una modalità denominata "talk show", che altro non è che il career mode, qui ben mescolato con intermezzi da programma televisivo, con tanto di interviste ad assurdi personaggi che fungono da collante tra un incontro e l'altro. Conseguendo dei buoni risultati in questa modalità sarà possibile sbloccare filmati di varia natura (alcuni che rasentano l'osé) e nuovi wrestlers.
Il quadro delle opzioni è completato dai soliti incontri di esibizione e dai match speciali, e inoltre presente una modalità edit per poter creare nuovi lottatori, ma che sfigura decisamente per qualità e quantità di parametri customizzabili rispetto alla concorrenza.
Ma tu quanti poligoni hai?
Anche graficamente purtroppo il titolo si attesta su livelli mediocri: i lottatori appaiono abbastanza simili alle loro sconosciute controparti reali ma sono realizzati con un numero veramente basso di poligoni, le animazioni lasciano a desiderare sul fronte del realismo e le texture sono piuttosto scialbe. Discorso migliore per le arene che, come già scritto in precedenza, sono composte di numerosi elementi con cui interagire. In tal senso va rimarcata la presenza di numerosi bug che riguardano il sistema di collisioni davvero deficitario e che lascia troppo spesso spazio a fastidiose compenetrazioni poligonali. Di gran lunga migliore la realizzazione del comparto audio che può vantare oltre 40 canzoni, che spaziano in molti generi, dal metal, al rap, passando per il punk, cantate da gruppi famosi quali Rancid, the Dropkick Murphys, Masters of Illusion, CKY, Chimaira, Further Seems Forever, Sum 41, American Hi-Fi, The Rise, Machine Head, Biohazard. Il gioco presenta una buona quantità di parlato in inglese, con sottotitoli in italiano.
Nonostante un concept tutto sommato originale, la poca cura nella realizzazione minano la qualità finale di questo Backyard Wrestling che si rivela purtroppo deficitario in molti aspetti, dalla realizzazione grafica frettolosa (vittima forse dello sviluppo multiformato) al gameplay poco profondo.