Baldur's Gate II: Shadows of Amn
di
Redazione Gamesurf
Accade, nella vita di noi poveri recensori di videogame, di incontrare alcuni giochi che riescono sotto molti aspetti ad incutere un vero e proprio timore. Credo che chiunque si sia trovato a dover recensire il primo Baldur's Gate si sia sentito addosso una certa pressante responsabilità, a causa dell'enorme hype che si era formato attorno al gioco Bioware. Più che giudicare un gioco, spesso si ha come l'impressione di essere giudicati a nostra volta, tanto per capirci. Se la recensione di Baldur's Gate era un compito molto delicato da affrontare, mettere mano al seguito del gioco non é da meno. Si, perché in tutta la sua validità e qualità, Baldur's Gate ha lasciato dietro di sé un chiaro velo di aspettative disattese, per non usare la più pesante parola "delusione", più che altro dovute ad uno schema di gioco che spesso tendeva più verso una continua battaglia fantasy piuttosto che verso una vera e propria epopea interattiva. Aggiungiamo a questa (che proprio non possiamo definire come "delusione", sia chiaro) anche le disillusioni "regalate" da Ultima IX (un gioco ingiustificabilmente di basso profilo, a nostro avviso) e da Vampire (titolo che riassume sotto molti aspetti lo shakesperiano detto "tanto rumore per nulla", o quasi), e possiamo, finalmente, avere un quadro della situazione mentale degli amanti di RPG, che tra un buon Soul Bringer e un favoloso Deus Ex (ma, ahimé, non ambientato in un bramato mondo fantasy) passano le loro giornate in attesa di quel gioco che li trascini come si deve nelle ambientazioni che tanto amano, piene di maghi, draghi e orchi (se poi c'é di mezzo qualche bella principessa, tanto di guadagnato...)
ALLA RICERCA DEL VERO RPG FANTASY
Alcuni nomi ruotano vorticosamente nella testa di tali giocatori... Morrowind... Neverwinter Nights... giochi che, come il precedente Baldur's Gate e altri titoli citati, promettono una vera immersione in un mondo parallelo. Ma, nel frattempo, Bioware mette al lavoro il suo team interno per prendere tutti i (molti) aspetti positivi di Baldur's Gate e affinarli quanto più possibile. Questa volta non si tratta di una semplice espansione ad un gioco preesistente. Ora bisogna montare sul robusto scheletro del primo capitolo un sistema di gioco ancora più complesso e profondo, sistemare alcuni aspetti del "regolamento" e, soprattutto, fornire al giocatore una sfida più diversificata e profonda. Un lavoraccio, per dirla in una sola parola, in cui il bieco metodo noto come "riciclo" deve essere applicato il meno possibile
ALLA RICERCA DEL VERO RPG FANTASY
Alcuni nomi ruotano vorticosamente nella testa di tali giocatori... Morrowind... Neverwinter Nights... giochi che, come il precedente Baldur's Gate e altri titoli citati, promettono una vera immersione in un mondo parallelo. Ma, nel frattempo, Bioware mette al lavoro il suo team interno per prendere tutti i (molti) aspetti positivi di Baldur's Gate e affinarli quanto più possibile. Questa volta non si tratta di una semplice espansione ad un gioco preesistente. Ora bisogna montare sul robusto scheletro del primo capitolo un sistema di gioco ancora più complesso e profondo, sistemare alcuni aspetti del "regolamento" e, soprattutto, fornire al giocatore una sfida più diversificata e profonda. Un lavoraccio, per dirla in una sola parola, in cui il bieco metodo noto come "riciclo" deve essere applicato il meno possibile
Baldur's Gate II: Shadows of Amn
7.5
Voto
Redazione
Baldur's Gate II: Shadows of Amn
Inaspettato. Credevo, mettendomi davanti a Baldur's Gate II, di trovarmi davanti a un semplice rimaneggiamento del primo episodio e invece mi ritrovo per le mani un'evoluzione vera e propria di un prodotto ai tempi abbastanza valido ma troppo limitato. Possibilità di gioco ampliate, grafica migliorata, longevità elevatissima: tutto quello, insomma, che era lecito attendersi dal seguito di Baldur's Gate è qui in questo nuovo capitolo della saga... E forse anche qualcosina di più. Un'ottima prova di programmazione da parte di Bioware, che dimostra come la cura verso i dettagli e la libertà offerta al giocatore siano ingredienti importanti nella riuscita di un buon gioco. Certo, Shadows of Amn è comunque "condito" da una serie di difetti, come un po' di scattosità nella grafica anche su PC molto potenti, o la tendenza del gioco a "lasciarsi andare" ad un'azione molto più lineare dopo essere progrediti un po' nella trama (diciamo, superata una buona metà del gioco), ma anche considerandoli ciò che rimane è uno dei GDR più belli prodotti negli ultimi tempi, da giocare e rigiocare per molto, molto a lungo. Un acquisto consigliatissimo ai patiti dei GDR "classici" per PC e ai fan di Dungeons & Dragons, e comunque un titolo da suggerire anche a tutti gli altri videogiocatori. Lasciando assolutamente da parte tutti i discorsi relativi a come "dovrebbe" essere o meno un gioco di ruolo su PC, credo proprio che Shadows Of Amn sia realmente uno dei prodotti migliori pubblicati nell'ultimo anno per PC e come tale merita l'attenzione del mondo videoludico. Eccellente.
SECONDO COMMENTO
Prendete Baldur's Gate, miglioratelo un po' dal punto di vista grafico, dategli qualche ritocco al gameplay, una trama più epica con personaggi e nemici più potenti... per il resto niente di nuovo. Dal punto di vista della struttura narrativa non vengono nemmeno sfiorati i livelli raggiunti con Torment e il sentore di agire continuamente per fare scattare meccanismi che consentono di proseguire è fortissimo. L'interazione tra i personaggi è a livelli molto bassi. Le cose da fare sono tantissime, anche se preferisco personalmente giochi con meno quest ma studiate meglio e con personaggi più profondi. La traduzione è mediamente buona, con però dei punti pessimi in cui si stenta a capire il senso delle frasi. Come al solito è, però, un gioco magnetico da cui risulta davvero difficile staccarsi.
Daniele Dellafiore
SECONDO COMMENTO
Prendete Baldur's Gate, miglioratelo un po' dal punto di vista grafico, dategli qualche ritocco al gameplay, una trama più epica con personaggi e nemici più potenti... per il resto niente di nuovo. Dal punto di vista della struttura narrativa non vengono nemmeno sfiorati i livelli raggiunti con Torment e il sentore di agire continuamente per fare scattare meccanismi che consentono di proseguire è fortissimo. L'interazione tra i personaggi è a livelli molto bassi. Le cose da fare sono tantissime, anche se preferisco personalmente giochi con meno quest ma studiate meglio e con personaggi più profondi. La traduzione è mediamente buona, con però dei punti pessimi in cui si stenta a capire il senso delle frasi. Come al solito è, però, un gioco magnetico da cui risulta davvero difficile staccarsi.
Daniele Dellafiore