Bangai-O HD: Missile Fury

di Massimiliano Pacchiano
Chi conosce Treasure sa bene che i titoli realizzati da questa storica casa sono spesso incredibilmente originali ed innovativi, profondi ed artisticamente ispirati. Treasure é una delle poche case del sol levante ad essere ancora in salute dai tempi dei 16bit, e un motivo c'é. Basti pensare a capolavori come Guardian Heroes (che presto verrà riproposto sottoforma di remake), Alien Soldier, Gunstar Heroes, Sin & Punishment e tanti altri.



Inizialmente pubblicato su Nintendo 64 e Sega Dreamcast, Bangai-O era un po' l'archetipo dei moderni twin-stick shooters (sebbene si usassero i quattro tasti frontali anziché un secondo stick), in cui ai comandi di un robottone futuribile dovevamo destreggiarci tra numerosissimi nemici e proiettili, all'interno di una colonia artificiale simile a quelle di Gundam e affini. La presenza di attacchi a 360 gradi, scrolling multidirezionale, gravità, bonus da raccogliere e di tecniche speciali rendeva il gioco estremamente originale e lontano dai canoni degli sparatutto “bullet hell” tipici dell'epoca.

Dopo una sorta di sequel su Nintendo DS chiamato Bangai-O Spirits, ecco arrivare questo nuovo capitolo per Live Arcade che ci offre una nuova cosmesi ad alta risoluzione ed oltre 100 livelli da affrontare. E' presente anche un editor ed una modalità multiplayer (entrambe piuttosto involute a dire il vero). Oltre ai normali attacchi a base di armi e missili, abbiamo le ormai consolidate tecniche del Dash (un scatto che consente di passare attraverso i nemici ed i loro proiettili), il freeze (che congela gli avversari vicini) e l'EX, che genera un grosso volume di fuoco e permette di rispedire al mittente gli attacchi in arrivo.



Il gioco é tutto un tripudio di proiettili e missili a ricerca, da schivare, distruggere e sfruttare a nostro vantaggio, oltre a nemici da sconfiggere e bonus da raccogliere. Se però il primo Bangai-O era più uno shooter con elementi tattici e Spirits era praticamente un puzzle-game in cui si utilizzavano le tecniche e le armi giuste per superare gli schermi di gioco, Missile Fury sta giusto nel mezzo tra questi due approcci, proponendoci sia livelli da shooter classico che delle arene o situazioni “rompicapo” in cui l'approccio giusto é spesso uno solo.

Questo rende il gioco più vario e completo, dandogli una sua precisa identità; d'altro canto la difficoltà é elevatissima, tanto che difficilmente chi non ha giocato i vecchi capitoli capirà qualcosa ad un primo impatto: mentre i vecchi titoli della serie proponevano una sfida elevata ma graduale, con una curva di apprendimento inizialmente docile, stavolta si parte subito in quarta con sfide già impegnative che necessitano una buna padronanza dei controlli e delle tecniche avanzate di gioco. Come se non bastasse, stavolta le armi non sono selezionabili prima di ogni livello come in Spirits ma bisogna per forza tenersi quelle previste dalla missione o al limite raccattarle nel mezzo della frenesia di gioco, facendo attenzione a non “scartare” quelle utili visto che possiamo tenerne solo due alla volta.

Questo elevato grado di sfida farà certamente storcere il naso a una grossissima fetta di pubblico attuale, che probabilmente bollerà immediatamente il gioco come troppo frustrante. Questo é un difetto oggettivo, però c'é da dire che dopo un primo impatto traumatico il gioco può regalare grandi soddisfazioni a chi vi si dedica, soprattutto quando si riescono ad inanellare combo, dash e contrattacchi di grossa entità. Inoltre, il gioco ha un sistema di aiuto che rende comunque disponibile lo stage successivo dopo appena 3 errori consecutivi in quello attuale, cosa che perlomeno va a mitigare la ripetitività e consente di tornare su un livello particolarmente ostico anche in un secondo momento.

Dal punto di vista tecnico il gioco non convince appieno: la cosmesi della versione Dreamcast era minimale ma curatissima, mentre quella di Spirits era fin troppo semplificata e pixellosa; stavolta invece abbiamo un restyling in HD che lascia un po' perplessi per l'approccio utilizzato: sembra che molti elementi grafici siano stati upscalati e filtrati in qualche modo, con alcuni sprites ritoccati o ridisegnati in maniera discutibile alternati ad altri poligonali. La resa finale é piuttosto altalenante e purtroppo non all'altezza del panorama ludico attuale. Anche le musiche sono di qualità incostante, ed alternano alcuni brani quasi fastidiosi ad altri esaltanti. La localizzazione italiana purtroppo é assente, i tutorial risultano troppo poveri così come gli intermezzi solo testuali, che sono piuttosto miseri. Ma ciò non scoraggerà di certo i veri piloti di mech, vero?